28-2-2007
Nadia legge il suo testo.
Daniela ci sono considerazioni intorno a ciò che Nadia ha
letto? Quale è stato l’effetto di ascolto?
Intervento: una domanda: come Freud ha messo in
relazione in Totem e tabù per esempio la questione dell’incesto?
Freud ha dedotto che comunque
la questione dell’incesto dovesse essere collegata con l’uccisione del padre
avvenuta nei primordi dell’umanità…
Intervento: il senso
di colpa, il rimorso per questa uccisione ha fatto sì
che nascessero le leggi per tutelare dal crimine…
Sì, bene, Nadia è pronta per la conferenza, chi altri ha
delle domande?
Intervento:
una cosa che mi sfugge è il famoso atto psichico…
Per Freud l’atto psichico che riguarda
il pensiero, naturalmente a lui interessava sapere il perché avvenisse un certo
atto psichico e allora fa risalire il pensiero a una struttura che lui immagina
esistere, una struttura pulsionale, pulsione che per altro non definisce mai se
non come qualcosa che sta a metà fra lo psichico e il somatico, non è un
granché come spiegazione, è come se fosse costretto a inventare questa nozione
di pulsione per sostenere le sue tesi, non è un procedimento così singolare, lo
fa chiunque, anche i logici fanno la stessa cosa: per dimostrare una certa cosa
che vogliono dimostrare costruiscono degli assiomi ad hoc che servono per
dimostrare quella certa cosa, che è esattamente ciò che fa ciascuno quando
vuole provarsi o provare una certa cosa, va a cercare quegli assiomi che gli
siano utili evitando accuratamente quelli che potrebbero invece essere dannosi
per la sua teoria dopodiché in base a questi assiomi conclude quello che voleva
concludere. Come dicevo è il procedimento che ciascuno
mette in atto, per i logici la questione forse è meno grave in quanto sanno
benissimo che inventano degli assiomi unicamente per provare una certa cosa ma,
come dicevo, sanno che questi assiomi non sono necessari, sono assolutamente
gratuiti perché loro stessi li hanno inventati. Più complicata invece la
questione riguardo a una teoria come quella di Freud.
Freud non può, né lui né altri, ammettere che la nozione di pulsione è stata inventata, prodotta anche se di fatto può non
significare niente, al solo scopo di sostenere la sua tesi, così come la
nozione di inconscio o di rimozione, più che entità ontologiche sono artifici
esattamente come avviene nella costruzione di una teoria logica: si
costruiscono degli assiomi, si inventano letteralmente degli assiomi perché
servono per dimostrare una certa cosa, totalmente arbitrari, torno a dirvelo
questo i logici lo sanno perfettamente, ovviamente non significano niente però
sono utili. La nozione di pulsione è totalmente arbitraria?O è necessaria?
Potremmo dire che è necessaria per dimostrare ciò che Freud intendeva
dimostrare, ma al di fuori di questo non serve a niente, e questa è una delle
obiezioni che muovemmo già a suo tempo a tutte le
teorie, di essere fondate su premesse totalmente arbitrarie, cioè non
dimostrabili, da qui l’esigenza di stabilire che cosa sia il necessario che
ponevo mercoledì scorso, nessuno ci ha mai pensato, però la questione poteva
essere importante, stabilire una definizione che risulti necessaria e quindi
fornire una definizione di necessario che abbia qualche validità. In realtà
abbiamo messo Freud e Wittgenstein non tanto perché siamo così interessati alle
cose che dicono ma perché sono nomi di richiamo, ciò che ci interessa
è da una parte mostrare che tanto una teoria quanto quella di Freud quanto
quella di Wittgenstein sono insufficienti proprio per il motivo appena addotto,
e cioè che partono da premesse che non sono provabili, d’altra parte invece
mostrare cosa di queste persone è stato utile al discorso che stiamo facendo,
perché Freud ha insegnato ad ascoltare, Wittgenstein ha mostrato che cosa
ascoltare, è stato un contributo non indifferente ma l’aspetto teorico, cioè
ciò che hanno costruito, questo è arbitrario. La teoria di Freud è sostenuta su
niente, purtroppo per lui, non è provabile nulla di ciò che afferma e in fondo
anche Wittgenstein ha notato che non sono affermazioni universali, sono
affermazioni particolari, si dà un caso in cui è così, è possibile che avvenga
questo, sì certo, come è possibile che non avvenga affatto,
mentre la prerogativa di ciò che andiamo facendo almeno in questi ultimi dieci
anni più o meno è di costruire qualcosa che risulti necessario, in questo senso
nell’accezione di un universale e cioè che valga per tutti, per ciascuno in
ciascun caso, inevitabilmente…
Intervento:
si è sempre cercato, qualunque
cosa è trascinata da questa idea…
Potremmo dare due definizioni di necessario: la prima è ciò
vale o è applicabile sempre e comunque a qualunque
cosa, cioè non può accadere che una qualunque cosa non sia quella; l’altra pone
invece la condizione per potere pensare e costruire la definizione stessa di
necessario, o potremmo dire ciò che occorre che ci sia e che non può non
esserci, perché in quel caso non potremmo costruire né la nozione di necessario
né qualunque altra cosa. Sono due definizioni che in fondo sono due facce della stessa questione perché mostrano una cosa
che non può non essere, che è esattamente la nozione del quantificatore
universale: qualunque cosa questa cosa ha questa caratteristica, potremmo dire
in questo caso che sarà un elemento linguistico, necessariamente…
Intervento:
le considerazioni di Freud erano…
Sì, lo erano anche per mia nonna, le cose che diceva erano
assolutamente necessarie però mia nonna peccava nel
momento in cui le si chiedeva di esibire la dimostrazione di ciò che affermava
in modo così universale, è così perché è così, ciascuno in cuor suo immagina
che le cose che pensa per quanto le più strampalate e inverosimili siano
universali…
Intervento:…
Non può dimostrare quello che dice, un conto è dire che quello che io affermo è necessario, un’altra cosa è
provarlo. Sono due cose totalmente differenti, io posso dire quello che mi pare…
Intervento:
lui diceva che quello che reperiva in una analisi era
vero universalmente?
In molti casi sì, alcune cose che ha ascoltato in analisi,
ascoltate quindi da lui in un certo modo, a lui sono apparse essere in un certo
modo, da qui ha considerato che se una certa persona fa così allora le cose stanno così. Logicamente ha compiuto un’operazione tra le
più inverosimili: se Cesare dice così allora è necessario che sia così per
tutti gli abitanti del pianeta presenti, passati e futuri, che mi sembra
un’affermazione un po’ eccessiva, porrei qualche limite a questa
affermazione…
Intervento:
la sua teoria è vera all’interno del suo gioco…
Sì, come è vero che a poker due re
battono due sette, è vero allo stesso modo, che in ambito teoretico non è
considerato un granché…
Intervento:
siamo soltanto noi che abbiamo la possibilità di costruire un sistema che non
abbia bisogno di altro per dimostrarsi, questa è la differenza da tutte le
teorie costruite e in fondo il necessario non è una teoria per definizione…
Che si sostiene su quella cosa stessa che consente la
costruzione di qualunque teoria, senza la quale nessuna teoria potrebbe mai
essere costruita per nessun motivo, da qui la necessità o l’universalità: per
ogni x, se x esiste allora x è linguaggio, ma x esiste
e quindi è linguaggio ed esiste perché è linguaggio. Però Freud ha insegnato ad
ascoltare, in fondo se non è stato il primo, almeno ha posto la questione in
termini più radicali rispetto all’ascolto, non è casuale che tutto ciò che è
stato fatto da noi in questi anni sia mosso proprio dalla psicanalisi e cioè dalla necessità di ascoltare un discorso, sia esso
riguardante le fantasie di una fanciulla o una teoria, ascoltata allo stesso
modo, su cosa si sostenevano? In genere le fantasie di una fanciulla
non hanno un fondamento logico ma da una teoria si dovrebbe esigere invece un
fondamento più affidabile che una qualunque cosa sia passata per la mente in
quel momento e, come diceva giustamente Sandro, è sempre stato il sogno da
sempre di costruire una teoria che fosse non solo universale ma potesse
mostrare di esserlo, perché dire che è necessario non ci vuole niente, si può
dire qualunque cosa, dimostrarlo è un’altra cosa, perché a questo punto
comporta la costruzione di un sistema di prova il quale a sua volta deve
provare di sé di essere necessario utilizzando un criterio il quale a sua volta
dovrà esibire di sé di essere necessario e così via…
Intervento:
quello che noi abbiamo costruito “noi” e che adesso è alla definizione e quindi
alla funzionalità di ciò che sostiene il tutto… è stato costruito da uno
psicanalista non è stato costruito da un logico che avrebbe avuto tutte le
possibilità di farlo, in fondo il punto di partenza del logico che parte da
assiomi veri, per poter costruire il sistema in cui tutte le proposizioni sono
vere che poi Goedel ha inficiato, questo è come dire che non c’è qualcosa che
sia assolutamente necessario e quindi hanno fatto i conti proprio con il
nichilismo allo stato brado nel senso che la premessa maggiore da cui parte il
loro pensiero è che non c’è nulla di necessario da cui partire se non degli
assiomi costruiti veri significa che non hanno avuto la possibilità di pensare
che c’era qualcosa di effettivamente necessario da cui partire e cioè il
linguaggio…
Certo, l’idea che il pensiero funzioni così, ma
non hanno saputo dire perché funziona così e quindi porre le regole che fanno
funzionare il linguaggio, ma a parte Aristotele che le ha intraviste poi di
fatto…
Intervento:
anche Freud la questione della rimozione e tutto quanto qualche cosa può essere rimosso solo al momento in cui è rappresentato
verbalmente o comunque diciamo che è nel linguaggio perché che cos’è che può
essere sconveniente? Che cos’è che può avere un valore più o meno positivo se non è sottoposto a un giudizio che comunque è
relativo…occorre che ci sia linguaggio perché ci siano tutte queste cose…
Questa potrebbe essere una questione interessante da
svolgere in una conferenza, e cioè il fatto che
soltanto un’espressione apofantica può essere rimossa, cioè qualcosa che può
essere o vero o falso. Il sogno di Leibniz, quello che si ripete nei secoli,
trovare una caratteristica universale, un linguaggio che possa mostrare il modo
in cui tutto funziona, qualcosa di certo e di necessario, questo non è stato
fatto e non può farsi a meno che non si ponga il
linguaggio come fondamento e si provi che il linguaggio è tale, a questo punto
è realizzato il sogno di Leibniz…
Intervento:
perché si considera gli essere umani come essere
limitati in quanto limitato è il linguaggio… il linguaggio è limitato in quanto
non riesce a rappresentare la realtà tout court e allora c’è questa attesa di
qualche cosa che possa funzionare come intermediario tra linguaggio e realtà
che è appunto il pensiero logico…
Wittgenstein nel Tractatus ha cercato di rispondere al sogno
di Leibniz, cioè trovare un linguaggio universale o il
funzionamento universale di tutto, non ci è riuscito e allora ha ripiegato sui
giochi linguistici, come dire che qualunque cosa è un gioco linguistico, ma
perché? Perché funziona così, ma perché funziona necessariamente così non ha
potuto dirlo con certezza, ci ha provato nel Tractatus poi si è trovato di
fronte a qualche cosa che non riusciva a stabilire in modo definitivo e allora
ha concluso nel modo che sappiamo nel Tractatus: “ciò
di cui non si può parlare si deve tacere” come dire che c’è qualche cosa che va
al di là di ciò che ha cercato di fare, e cioè il linguaggio, la sua struttura,
che gli consentiva di costruire tutte le cose che stava facendo e che era la
condizione, la “condicio sine qua non” è possibile fare questo come qualunque
altra cosa…
Intervento:
però se ne era reso conto… ma la mente non riesce mai
ad essere fuori da quel qualcosa che dovrebbe catalogare… si accorge che anche
il la mente è un atto linguistico e non riesce a venirne fuori… se dovesse
spiegare che cos’è un gioco linguistico… questa è la questione
più difficile da elaborare, solo uno psicanalista…
Anche Freud ha tentato, proprio in Totem
e Tabù, di dare un supporto teorico al suo progetto immaginando di dare una
garanzia all’ontogenesi tramite la filogenesi. Come dire che
il percorso dell’individuo non fa che ripercorrere la storia dell’umanità.
Se fosse riuscito in questa operazione avrebbe dato un
fondamento, però rimane totalmente arbitraria una cosa del genere…