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27-5-2004

 

… ovviamente perché questa cosa abbia una riuscita continuare a lavorare sul modo di esporre le cose, io già martedì ho detto le cose in modo relativamente semplice, accessibile, senza fare un discorso difficile, almeno mi è parso. Mi rendo conto che la questione complessa è sempre il linguaggio perché lì ci si blocca, c’è un sistema auto bloccante da parte di chi ascolta e non riesce più ad andare oltre. Quindi lavorare molto su questo aspetto che in definitiva è l’aspetto retorico, in fondo è riprendere il discorso che facevamo tempo fa del virus, la costruzione del virus. Avevamo detto che poteva essere prossimo a quello che gli hackers chiamano “cavallo di Troia”, qualcosa che viene riconosciuto dal sistema operativo come facente parte del sistema operativo, quindi non viene sbarrato, entra dentro, e una volta dentro modifica il sistema operativo… però forse è meglio un worm, che è sempre un virus che anziché essere travestito comincia a rodere praticamente il sistema operativo, a minarlo…

Intervento:…

Incominciare a inserire degli elementi tali per cui in effetti questo virus dovrebbe funzionare così: le premesse su cui si fonda il discorso di ciascuno, le sue certezze, le sue credenze, tutto ciò su cui vive incomincia a cessare di essere utilizzabile. Ora cosa sono le certezze, le credenze che ha una persona, ciò su cui fonda la sua stessa esistenza? Direi principalmente la certezza che esista, da qualche parte, una verità sulla quale commisurare qualunque cosa, anche se poi viene tutto in buona parte relativizzato, però funziona così e non può che funzionare così, naturalmente occorre trovare il modo perché una cosa del genere possa funzionare, quali sono i maggiori problemi che una persona che ci ascolta per la prima volta incontra? Che parliamo di cose di cui non ha mai sentito parlare prima, questo qualunque tipo di formazione abbia avuta, e quindi una cosa assolutamente ignota, poi il fatto di trovarsi di fronte a un’operazione che noi facciamo correntemente, continuamente, e che nessuno fa mai, per nessun motivo, cioè porre delle obiezioni, porre delle domande a degli impianti teorici qualunque essi siano, una persona incomincia a seguire un corso di psicanalisi, parlo di psicanalisi ma potrebbe essere qualunque cosa, junghiana per esempio, non ha nessuna importanza, ora ascolta queste cose e immediatamente suppone che siano vere, è stato addestrato così fin dalla nascita, a pensare che tutto ciò che gli si dice è vero per il solo fatto che glielo si dice, e quindi non gli passerà neanche per la mente di porre qualche obiezione teorica, l’unica cosa che può pensare è dire “non sono d’accordo” ma non sa né perché non è d’accordo, né su che cosa generalmente si basa questo non accordo, il più delle volte interviene come “quello che ascolto non mi suona bene” cioè non mi è familiare, ma nessuno mai, da quando frequento questo ambiente di psicanalisi, ha mai posta un’obiezione teorica, né a me ma neanche ad altri, mai, è un’operazione che nessuno fa, e quindi il fatto che noi la facciamo con tanta semplicità smarrisce chi ci ascolta e cioè facciamo una cosa che non viene, il più delle volte, neanche recepita per quello che è. Se voi ponete questa questione cioè porre delle domande, porre delle questioni, interrogare una teoria il più delle volte una persona non capisce nemmeno di cosa state parlando, le teorie non si interrogano, una volta che è costruita basta, interrogarla, continuare a interrogarla è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Noi lo facciamo ininterrottamente e questo smarrisce molte persone oltre al fatto, come dicevo prima, che ciò di cui parliamo perlopiù è una cosa fuori dal mondo. Sono questi gli ostacoli che incontriamo, perché le cose che diciamo non usano né parole complicate né termini tecnici, e semmai ne uso uno lo spiego in modo molto semplice, quindi non c’è nessuna difficoltà di questo tipo anzi, se ci fosse, forse sarebbe molto più semplice ma questo è un altro discorso. Sono queste difficoltà che dobbiamo considerare e quindi: fare capire di che cosa stiamo parlando, vi parrà strano ma è fondamentale di cosa stiamo parlando, perché non è affatto così ovvio, e quindi mostrare di che cosa stiamo parlando, certo delle condizioni per cui ciascuno sa di essere quello che è, certo, però posta in questi termini non è assolutamente comprensibile… dobbiamo porci questa questione e cioè di cosa stiamo parlando, Beatrice di cosa stiamo parlando?

Intervento: di come qualsiasi affermazione che interviene da parte di ciascuno non sia assolutamente provabile e quindi né vera né falsa, cosa comporta una questione di questo genere? Cosa andiamo dicendo? Andiamo dicendo che tutto ciò che si utilizza che è utilizzato da parte delle persone è qualche cosa che esiste in quanto una struttura la fa esistere ed è assolutamente fuori dalla portata del parlante il quale crede di descrivere delle cose mentre invece le sta costruendo

Sì, stiamo parlando di ciò di cui ciascuno è fatto ma non lo sa, poi in fondo è questo che andiamo dicendo, ciò di cui ciascuno è fatto o lo sa oppure non lo sa, in genere non lo sa affatto né gli è mai balenato un pensiero del genere…

Intervento: è qualcosa che non è inserito né previsto dal sistema, non viene spontaneo dire sono linguaggio ma fatto di un po’ di cose tipo spirituali

Questo potrebbe essere un modo di approccio, e cioè mostrare nel modo più chiaro e semplice possibile che le emozioni sono fatte di linguaggio e quindi se uno è fatto di emozioni allora è fatto di linguaggio per esempio…

Intervento: non si considera il fatto che le emozioni parlano

Sì, l’idea è che sia qualcosa di magico…

Intervento: pare che tutti provino la mia emozione

Questo non è difficile da fare intendere, infatti basta qualche piccolo esempio indicativo: un fanciullo incontra la sua fidanzata e gli batte il cuore a mille, la sua fidanzata la incontro io e non succede niente…

Intervento: però Faioni quando davamo dei titoli sulla sessualità…

Noi dobbiamo potere sfruttare questa occasione, condurre passo per passo le persone…

Intervento: imparare qualcosa di più dalla sessualità…

È ovvio che ciò che ascolteranno le persone sarà totalmente differente da quello che possono avere immaginato di ascoltare, però occorre che questa sessualità, per esempio, sia l’occasione per cominciare a dire delle cose. È chiaro qui si gioca tutto in ambito retorico, così come anche fare conferenze sulla seduzione, sul modo di sedurre, non ci vuole niente per riempire la sala. Tutti quelli che parlano della seduzione riempiono la sala, noi possiamo anche spiegare come si fa, però aggiungendo che è possibile farlo proprio perché c’è una struttura fatta in un certo modo, e ciascuno seduce utilizzando certe strutture e si fa sedurre utilizzando le stesse e via discorrendo…

Intervento: è come se nel luogo comune il proprio discorso non contasse niente questa verità che in qualche modo dovrebbe garantire il proprio discorso è sempre fuori, è sempre da cercare e così vanno a cercare quello che il proprio discorso non riesce a dire e quindi deve essere qualcun altro che deve in qualche modo dirlo forse è qui che sta l’equivoco cominciare in qualche modo a far intravedere questa cosa…

Il metodo che possiamo seguire potrebbe essere questo: non tanto chiederci che cosa vogliano queste persone, non è così importante ma, utilizzando domande retoriche, anziché togliere i problemi porne. Mostrare problemi a cui non avevano pensato, creare problemi è sempre una mossa vincente perché dà da fare, dà da pensare e quindi non tanto vedere qual è la domanda ma, come si usa da sempre, creare la domanda, utilizzando domande retoriche: “vi siete mai domandati come mai come mai avviene queste fenomeno?” “perché vi trovate in quella situazione?” etc. creare cioè una sorta di aspettativa rispetto a un problema che noi abbiamo sollevato, noi solleviamo, noi risolviamo, stabilire proprio una strategia in questo senso. Non è semplicissimo ovviamente, però ci lavoreremo tutta questa estate in modo da ottenere non soltanto una semplicità, questo in buona parte già c’è, anche se certo molte cose, come dice Lorenzo, occorrerebbe svolgerle molto più ampiamente…

Intervento: tanto tornano a galla a casa

La questione importante è che si mantenga una sorta di curiosità, perché se la curiosità svanisce la persona non torna più…

Intervento:…

Vede la semplicità a noi è richiesta perché affermiamo cose che sosteniamo di potere provare, per questo occorre che siano molto semplici, se invece, come fanno altri, parlassimo in modo difficilissimo, in modo tale che nessuno capisca assolutamente niente, allora questo non ci verrebbe richiesto di provare quello che diciamo perché avrebbe una struttura religiosa, come dire: adesso vi dico il verbo e tanto basta, nessuno chiede quando va a messa: perché? Non si usa, sarebbe meglio, ma non si usa e quindi ecco che dobbiamo cominciare da questo: come creare un problema. Quale problema creare? Sì incominciamo dalla seconda: quale problema creare? A proposito della sessualità o dell’amore, o quello che vi pare, tanto poi non è un problema sconfinare dall’uno all’altro, un problema che possa essere rilevato come tale sia dalla persona che pensa di non avere nessun problema per quanto riguarda sia l’amore che la sessualità, sia invece se già ne ha per conto suo…

Intervento: perché si tende all’inizio di una relazione a non vedere i difetti per poi durante gli anni fare in modo che…

Succede sì, questo è noto, ne abbiamo anche parlato in lungo e in largo, è quasi diventato un luogo comune ormai…

Intervento: sopportare

Questo è un aspetto, e per alcuni fondamentale, ma si tratta di mostrare che se non si intende di cosa sono fatti esattamente la sessualità e l’amore, sia una cosa che l’altra incontreranno dei problemi, è inevitabile, e quindi è necessario sapere di che cosa è fatto, se non lo sa allora procede in un modo tale per cui si creerà inesorabilmente un problema o meglio un impedimento per proseguire, perché non è in condizioni di risolvere il problema qualunque esso sia e quindi interromperà la relazione, per esempio, ora per un pubblico, per esempio femminile, questo è un argomento abbastanza importante. Come sappiamo per una donna è importantissima la relazione in quanto tale, molto più di quanto lo sia per un uomo generalmente, proprio nel luogo comune più bieco. Dicevamo tempo fa, proprio mettendola giù in termini orrendi, che un uomo è interessato a una donna, a lei, mentre una donna è interessata alla relazione, che è molto diverso, da qui un certo numero di problemi…

Intervento: mi aveva colpito molto la questione del potere

Una questione importante questa, sicuramente da svolgere perché se uno non sa di che cosa è fatto l’amore non sa neppure questo: che in buona parte è un gioco di potere, che poi è riconducibile al fatto di avere la verità dalla propria. Perché chi ha potere e chi ha la verità dalla propria ha anche i mezzi per farlo valere…

Intervento: il potere sull’uomo è della donna che non il potere sulle persone

Esattamente, dunque creare un problema…

Intervento: in linea di massima la donna deve avere potere sull’uomo che ha potere…

In linea di massima questo è l’obiettivo, sì, spesso le fanciulle suppongono che il loro uomo abbia potere per il solo fatto di essere uomo, poi si accorgono che non è così automatico, e allora se non ha altri poteri ecco che scade…

Intervento: forse è anche per quello che forse c’è questa attenzione ai problemi, forse è questo che li fa tornare cioè che avere la possibilità di poter interpretare ciò che lei dice in funzione di quello che pensa, che è poi quello che gli serve, indubbiamente è un’esca, un modo per trattenere le persone, per fare in modo che ritornino è chiaro che si deve insinuare in modo differente

Se le cose stanno come voi dite allora dovremmo riuscirci, perché possiamo fare in modo che le persone che ci ascoltano possano supporre, attraverso ciò che hanno sentito e quindi imparato, di aver acquisito maggiore potere. Questo è un altro elemento di cui occorre tenere conto, fare in modo che le persone quando escono possano avere questa idea, di avere acquisito maggiore potere sul prossimo. Potrebbe funzionare…

Intervento: la questione della seduzione… questo “sapere” maneggiare la parola, sapere vincere, acquisire potere, magari questo interessa per il solito motivo, nell’ambito professionale viene molto utilizzato, la formazione al linguaggio saper trattare, saper come vendere, sapere tutte queste cose è sempre una questione di potere sull’altro, anche la capacità di convinzione… deve vincere

Sì certo, è sempre un avversario…

Intervento: quindi dare questa sensazione di aver acquisito qualcosa di più… è tutta una formazione al saperci fare

Anche, però occorre prima dare l’illusione di avere acquisito del potere, poi mostrare come si utilizza e dopo mostrare di cosa è fatto…

Intervento:…

Potrebbe funzionare, trovare quelle cose che diano l’impressione in chi vi ascolta di acquisire del potere sull’altro attraverso la conoscenza, la conoscenza del funzionamento dell’altro, se io so come pensa l’altro, nel luogo comune si suppone che abbia potere su di lui…

Intervento: la pubblicità funziona su questo

Intervento: la seduzione ancora di più dell’amore e della sessualità

La direzione è questa: dobbiamo riempire la sala.