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20-4-2000

 

Dobbiamo cominciare a riflettere sul discorso che stiamo facendo e che cosa implica, ciascuno di voi avrà verificato che le ultime conferenze vanno mano a mano scemando di pubblico, le persone che sono passate di lì come sapete bene sono moltissime ad un certo punto questo discorso le allontana, allontana buona parte adesso lasciamo perdere quelle che non capiscono, non sono interessate ecc. ma riflettiamo invece su quelle che invece potrebbero esserlo e comunque vengono lì per un interesse intellettuale, teorico, cos’è che infastidisce? Come accade che una cosa è innegabilmente e necessariamente vera, viene abbandonata, mentre cose assolutamente false o comunque risibili sono seguite con grande entusiasmo? Ora c’è l’eventualità che in molti casi la fantasia che allontana le persone sia quella di essere usiamo questo termine provvisoriamente di essere battuti, vinti da un’argomentazione nei confronti della quale non sanno ne possono opporre nulla ma che tuttavia crea un problema, crea uno scompiglio come dire se fosse vera sarebbe un disastro ma non riesco a provare che sia falsa e allora a questo punto l’unica salvezza è l’oblio, cioè faccio come se fosse niente e allora ecco anche le obiezioni stupidissime sulle quali a modo suo si arrocca e rimane lì e non vuole più sapere di proseguire e quindi del fatto già l’altra volta abbiamo accennato al fatto di avere di colpo buttato lì un discorso che non può essere eliminato teoricamente e questo probabilmente ha annichilito molti degli astanti, annichilito cioè messi in condizioni di non potere più obiettare niente, a questo punto una persona che non può più obiettare niente è generalmente infastidita e liquida un discorso dicendo ma sì le cose vanno bene così…non so perché…detto questo dobbiamo tenere conto della scommessa e costruire delle proposizioni che riescano almeno ad attutire una cosa del genere, perché il discorso che stiamo facendo in effetti annichilisce, annichilisce ogni possibilità di ribattere di controbattere che è una attività che gli umani perseguono con molto entusiasmo, nei loro dibattiti, il dibattito arricchisce, il dibattito è un confronto tutte queste storie qua, e di fronte al nostro discorso non è possibile una cosa del genere, non c’è la possibilità del confronto, confronto con che cosa? è una cosa che è ineluttabile e questo come dicevo prima annichilisce infatti mi chiedevo in questi giorni che cosa voi state pensando davanti ad una cosa del genere, una cosa che interroga anche voi, come ciascuno di voi mi dice, ad esempio Cesare quali riflessioni ha fatte? (non vorrei che il nostro discorso fosse un pochino arrogante persino) c’è un’arroganza intellettuale (loro non possono dire nulla veramente….se uno non ha certe basi è come se si proponesse una verità in definitiva se uno non ha gli strumenti per elaborare la questione…) Beatrice qualche pensiero? (arroganza se è intellettuale non si può parlarne è come se non si potesse usare questo termine… questo discorso non scatena passioni le passioni si scatenano fra interlocutori e qui non ci sono interlocutori… parlerei di “generosità” piuttosto ma è un’altra passione, in termini di discorso… noi portiamo avanti pezzo per pezzo il discorso costruiamo il passaggio per cui le persone potrebbe usufruire… qui si tratta per la scommessa di costruire proposizioni che vengano immesse nel discorso… la generosità con il proprio discorso deve essere mirato alla riuscita del discorso…) (le persone di un certe livello diventano bambini li porti a fare cose...ognuno di noi non fa parte di una comunità, si trova sempre da solo ad affrontare…) eppure è una questione grammaticale, la questione può porsi così non abbiamo ancora strumenti linguistici sufficientemente raffinati, intendo dire che occorre riflettere ancora sulla grammatica, sulla sintassi su come le proposizioni sono costruite, lì c’è la chiave, ciò che persuade o dissuade comunque sono sempre proposizioni, il modo in cui vengono costruite e lì dobbiamo lavorare, vedere tutto ciò che può esserci utile, la grammatica, la sintassi, la morfologia perché è da tempo che pensiamo la costruzione di queste proposizioni, però è come se ci mancassero ancora degli strumenti che dobbiamo inventare perché non li troviamo da nessuna parte. La riflessione intorno alla grammatica come funziona una proposizione, come è costruita soggetto, verbo, predicato, le cose più apparentemente elementari dal momento che tutte le proposizioni sono costruite in questo modo, che si voglia oppure no, perché siano tali occorre che siano costruite in questo modo cioè occorre che andiamo ancora più nel dettaglio, più a fondo per usare questa metafora della struttura del linguaggio, perché ho come l’impressione che siamo ancora alla superficie del linguaggio, può riservare ancora molte sorprese, pur chiaramente avendone individuato la struttura generale, il fatto che è il linguaggio che consente a qualunque altra cosa di funzionare, però c’è qualcosa che non abbiamo svolto, non dico che non abbiamo inteso ma non abbiamo svolto ancora a sufficienza (…) sì inventare quelle proposizioni che persuadono immediatamente sì però per fare questa operazioni dobbiamo lavorare ancora sul linguaggio… dobbiamo fare qui un lavoro teorico che si profila di notevoli proporzioni, ci confrontiamo con le cose più ardue là dove nessuno è mai stato prima, le conferenze possiamo chiuderle a maggio per dedicarci in modo massiccio alla teoria, riflettere, leggere e scrivere soprattutto, perché se noi riusciamo in ambito teorico fare un altro passo avanti notevole a questo punto forse viene anche da sé il come proseguire, se le conferenze, se sì in che modo, il fatto che le conferenze siano andate in un certo modo può essere positivo nel senso che ci costringe a questo punto a lavorare in quella direzione teorica in modo molto più deciso e più urgente non possiamo più rimandare una cosa del genere, quindi lavoro teorico intenso. Purtroppo la letteratura linguistica che logica a questo punto ci è di poco aiuto, come dicevo prima gli strumenti dobbiamo inventarli, cioè dobbiamo prima costruirci gli strumenti e poi utilizzarli per andare avanti, come se uno dovesse dissodare il terreno, deve avere prima gli strumenti per farlo, deve costruire un trattore e questo è il lavoro che occorre che facciamo, intanto individuare quali sono le questioni su cui lavorare e quindi costruire gli strumenti linguistici anche di grammatica, di sintassi insomma sviscerare il linguaggio molto più di quanto abbiamo fatto fino adesso, adesso abbiamo inteso la superficie come funziona grosso modo e qual è la sua portata, adesso dobbiamo vedere nel dettaglio, utilizzando anche dei riferimenti linguisti, nei termini della linguistica non occorre inventare altre cose, possiamo utilizzare quelli che ci sono già, è inutile fare un doppio lavoro, non possiamo perdere tempo con i testi, perché funziona la proposizione? Cosa c’è in questa proposizione, qual è il suo ordine interno? Cioè come è ordinata una proposizione che mira ad un’altra proposizione quindi a dire che è una certa cosa? riflettere anche sui termini della grammatica, il soggetto, il predicato, il verbo, l’avverbio riprendere tutti questi elementi grammaticali in modo più preciso, visto che è attraverso questo che il linguaggio funziona, è il materiale di cui è fatto il linguaggio, ponendosi domande apparentemente banali, cos’è un soggetto? (il lavoro degli operatori deittici per cui l’oggetto passa di mano fra i vari attanti, possiamo usare questi termini) certamente e vedere se possiamo trarre elementi interessanti da alcuni autori, che hanno dette delle cose che possono fornire qualche elemento…