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20-1-2000

 

Come può essere utilizzata la psicanalisi Beatrice, supponiamo che andiamo a vendere un prodotto, un dentifricio, è possibile utilizzare la psicanalisi e se sì quale e se no perché? (…) Vi ho parlato del dentifricio ma in realtà… supponete che dobbiamo vendere il prodotto che noi produciamo, è di questo che si tratta, e supponete che possiamo avvalerci della psicanalisi oppure no e vendere il nostro discorso? Cos’è che ci insegna Freud? (…) dov’è che Freud parla in modo generale degli umani? (parla del discorso religioso, poi la morale, della sessualità) quindi i saggi “psicologia delle masse” e “totem e tabù” “disagio della civiltà” come utilizzare la questione morale o ancora meglio come utilizzare ancora meglio ciò che scrive in Totem e Tabù… (…) poniamola la questione, la questione si è posta per la conferenza di martedì l’uso della psicanalisi nell’informazione, sì questa è una cosa che non è ancora passata il nostro discorso serve a vivere meglio, molto leggeri senza paura, senza angoscia, ansia e acciacchi di ogni sorta, questo ancora non è passato nonostante l’abbiamo detto un miliardo e mezzo di volte però evidentemente manca nell’uditorio la connessione fra ciò che andiamo dicendo e questo fatto questo, utilizzo sì, ma il modo in cui un cosa del genere possa condurre a vivere meglio, quello che manca è come un discorso come questo possa consentire una cosa del genere, questo non è facile da intendere, perché sarebbe la cosa più importante per gli umani vivere meglio, la cosa cui ciascuno aspira in un modo o nell’altro a meno che gli umani non vogliano affatto vivere meglio, che occorre che consideriamo anche questa direzione e allora propriamente ciò che vendiamo è assolutamente inutile, occorre considerare anche questa eventualità, un conto è quel che la persona dice altro invece è la direzione in cui muove, se gli umani non desiderano affatto vivere meglio allora questo comporta che dobbiamo cambiare registro…e la cosa diventa più complicata e la complicazione che incontriamo non è del tutto escluso che abbia a che fare con questo, come dire per farla breve vivere meglio è sufficiente fare questo……però nel caso in cui, come abbiamo fatto si indica anche un modo per sapere altrimenti, questo non viene accolto, forse la questione cui dobbiamo dare poca importanza e cioè sul fatto che gli umani non ne vogliano sapere di vivere meglio, di cessare di soffrire, per nessun motivo e in nessun modo, vi renderete conto immediatamente della scarsa popolarità che gode il discorso che stiamo facendo e invece della grandissima popolarità delle religioni le quali tutte in un modo o nell’altro propugnano la sofferenza, il sacrificio (si sente dire non importa a me piace vivere in questa maniera) sì l’unica cosa che noi possiamo dire è il fatto che non è esattamente così cioè nel caso d ella sofferenza la persona afferma di non volerla, questo toglie la responsabilità, noi l’unica cosa che possiamo fare è inserire la responsabilità nella questione e cioè dichiari che è esattamente ciò che vuoi, forse da qualche parte ho accennato che accogliere la responsabilità comporta la dissoluzione delle sofferenza. Sono vari elementi che intervengono, certo la cosa è complicata ma dicevamo della questione logica…dicevamo di inserire all’interno del discorso degli elementi che facessero saltare il sistema, anche questa è una questione sempre presente e riguarda la costruzione di proposizioni che abbiano questo risultato …ora rispetto ad un singolo, provate a pensare una cosa del genere, domanda “tutto ciò che si afferma può essere provato?” l’interlocutore vi dirà di no, non tutto ciò che si afferma può essere provato, tutto ciò che si crede, e allora ciò che non può essere provato potrebbe essere creduto essere il contrario, indifferentemente? Cioè io non credo in dio però non posso provarlo, posso credere una qualunque altra cosa? e cioè che dio sia questo aggeggio? Sì è dio qualunque cosa se no perché? Questo costringe l’interlocutore a motivare come dire io sostengo che quello che credo non può essere provato però a questo punto è come costretto a doverlo fare, di fronte all’eventualità in effetti la cosa in cui crede cioè ciò per cui ha valore non ne abbia più nessuno, è un modo, se ciò che io credo non può essere provato, perché non credere a qualunque altra cosa? è un fattore estetico diceva Cesare, se uno è cattolico dire che è mussulmano non è meno bello, che hanno di differente? Ciò veniva rifiutato ricompare senza a stare a provare la verità, è chiaro che dobbiamo mettere alla prova una cosa del genere, cioè occorrono interlocutori, vedere se funziona, non sappiamo, il nostro discorso non prevede una cosa del genere? L’interlocutore in cui provare questo sistema e cioè costringere l’interlocutore, molto rapidamente a dovere provare ciò in cui crede, che in caso contrario ciò in cui crede non vale più niente e può essere al pari qualunque altra cosa, però bisogna provare questa modalità, per quanto riguarda invece la questione della psicanalisi come può essere utilizzata per la vendita del prodotto, dicevamo che già Freud accenna alla questione nei saggi sopraccitati cosa c’è che può essere utilizzato, il disagio, una delle cose che funzionano di più in Totem e Tabù è ciò che sta accadendo adesso a proposito di Craxi, è morto Craxi, senso di colpa e quindi utilizzare il senso di colpa nella vendita del prodotto, se si riesce a utilizzare il senso di colpa laddove il prodotto non viene acquistato il prodotto viene venduto, si tratta di trovare il modo, alcuni ci provano, molte pubblicità cercano di utilizzarlo però in modo molto rozzo in altre in modo un po’ più sofisticato… (la psicanalisi così come l’ha inventata Freud può diventare un prodotto che se non usato può portare alla colpa di uccidere l’altro “fai l’analisi e vedrai che non avrai più impulsi di uccidere l’altro”) ciò che argina l’odio sì, certo, cosa ne dite? (c’è un appiattimento, il buonismo, la globalizzazione della pace) sì da una parte la paura dell’odio e la globalizzazione della pace dall’altra…