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17-8-2000

 

Intervento: Superstizione: stare sopra quindi stare fuori, a condizionare qualcosa, comunque l’idea funziona da premessa maggiore

L’altra volta dicevamo del discorso occidentale come superstizione. La superstizione non è altro che la supposizione che un elemento sovraintenda a tutti gli altri o almeno ad alcuni cioè che stia effettivamente sopra questi elementi e da lì li governi, il fato per esempio, perché se un gatto nero attraversa la strada succede un malanno? Il fato. (un elemento non si può cogliere perché non si decide) sì la superstizione fa parte della nobile menzogna su cui è retto tutto il discorso occidentale, la nobile menzogna non è tanto quella di Platone o non soltanto o non direttamente, potrebbe riassumersi le cose stanno così e bel é fatto la nobile menzogna sta nel fatto che il discorso occidentale pretende delle prove e al tempo stesso impedisce di fornirle, perché impedisce? Perché se non lo facesse si troverebbe di fronte a una cascata infinita di semiotiche per dirla alla Hjelmslev e cioè alla considerazione ineluttabile che è quella che abbiamo reperita in questi ultimi anni e cioè che qualunque cosa è necessariamente un atto linguistico, per cui più che non potere non deve fare una cosa del genere e la superstizione quella proprio così il lato folcloristico è soltanto l’aspetto più buffo, più divertente ma mostra che ci sono delle cose che non devono essere messe in discussione così come fa il proverbio o la superstizione, non deve essere messo in discussione d’altra parte che il gatto nero porti iella, perché non è possibile provare che il gatto nero porti sfortuna e neanche il contrario, è la struttura di tutte le argomentazioni del discorso occidentale impone una verità che non può provare in nessun modo è questa la nobile menzogna, è quello che afferma che le cose sono così ma non lo può provare e in questo senso mente, nobile perché su questo si è fondata tutta la civiltà occidentale, tutto ciò che oggi esiste in buona parte dipende da questo, è stato possibile per via di questa nobile menzogna, come se da sempre gli umani da sempre sapessero tra virgolette del “pericolo” che incombe, pericolo che avevano intravisto rispetto ai sofisti per cui è necessario che questa nobile menzogna, questa superstizione poi in definitiva continui perché ormai le cose sono strutturate in modo tale per cui è necessario che ci sia se no non funziona più niente da qui qualche difficoltà che incontriamo perché smascherare questa menzogna è arduo, arduo per ciò che comporta non è che le persone accolgano immediatamente le implicazioni però avvertono il disagio, il disagio di qualcosa che potrebbe non essere più così come immaginano che sia, vuol dire che gli umani si sono mentiti per duemila e cinquecento anni almeno intorno a questo, l’uno con l’altro, una specie di onorata società, che ha avuto questa funzione di nascondere la verità, mettiamola pure in termini un po’ folcloristici (gli umani sono attratti dall’irrazionale o dal bisogno di credere) certo l’irrazionale e ciò che li porta via dal pericolo della ratio (…) la ratio è pericolosa, va maneggiata con cura, mentre l’irrazionale è proprio la panacea, quella che porta via , che accomuna e che comunque non fa pensare… (della verità si ha bisogno ma ci si allontana, ha lo scopo di mantenere la verità sovraumana, l’uomo ha bisogno di illusioni, vedi Leopardi) il mondo è pieno di illusioni se no la nobile menzogna non avrebbe mai potuto funzionare (Sandro cerca un paragrafo dal testo di Leopardi: l’uomo ha bisogno dell’illusione e ha bisogno dell’autorità, di questo schermo, l’uomo preferisce sovente l’avviso degli altri che il consiglio proprio…) cosa ha considerato intorno a queste cose che ha letto? (l’intolleranza rispetto a ciò stesso che si cerca, la verità assoluta è la verità di dio è assolutamente intollerabile che questa verità possa diventare terrestre, come la questione del messia, tutti aspettano il messia ma qualora qualcuno si avventurasse in questa parte verrebbe massacrato…un po’ come se il gioco non potesse più proseguire se si trova la verità, ma si cerca) per questo viene sempre spostata (per questo se viene inserita nel gioco perde la sua portata) sì lo stesso Popper dice che è perfettamente funzionale al sistema, la verità c’è ma non si troverà, ma c’è, per cui ci si avvicina, si cerca non si trova perché sarebbe effettivamente la paralisi così come molti sono stati paralizzati in questi ultimi anni (chi fornisce la verità viene incarcerato, deriso o preso per pazzo) sì Heidegger aveva intuito che se gli umani trovassero la verità resterebbero paralizzati (il fatto che io dica che non si può trovare la verità è già una verità) in genere non si afferma che non si può trovare ma che è molto difficile trovarla e sicuramente non è lui che l’ha trovato, però negarne l’esistenza è un po’ problematico per il discorso occidentale (sto pensando alla donna innamorata, per la quale l’uomo di cui è innamorata è una sorta di dio in terra, difende a tutti i costi questa idea, la difende assumendo le delusioni ma sono io che deludo, perché deve difendere questa idea di verità) la struttura religiosa anche rispetto alle leggi di dio, non è dio che ha fatto delle leggi cretine, sono io che non sono capace a metterle in atto a seguirle (l’incapacità) (questa donna fa di tutto per difendere questa idea, questa è la sua verità quindi deve mantenerla ) per lasciare le cose come stanno (questa donna deve essere sempre un po’ abbandonata ma è lei che abbandona non lui quindi questa verità è sempre da difendere) certo l’ideale è sempre sovrainvestito, diventa la cosa migliore più bella e più interessante sempre a scapito di sé ovviamente, rispetto all’ideale si è sempre mancanti sì buona parte del senso di colpa viene sempre da questo sentirsi sempre in difetto di fronte alle cose che gli umani stessi hanno inventato, cioè hanno inventato qualche cosa che per definizione sarà comunque un qualcosa rispetto a cui sarà in difetto, in questo modo è possibile governare…Beatrice cosa sta pensando? (stavo riflettendo su questo patire l’ideale a che cosa serve questo patire? Dove sta l’agire? Questo agire diventa aggressione ciò per cui mi sbarazzo, distruggo la verità, se non soggiaccio all’ideale questo ideale lo distruggo) (qualcosa occorre che funzioni come verità imprima un senso, verità cercata per essere distrutta, infatti Kojève diceva della morte del padrone) infatti il colpo di genio è stato quello di non ergersi a padrone ma portavoce del padrone, come il papa, non è il padrone di dio e dell’universo ma il portavoce di dio che lo è, ma questo padrone non c’è per cui non è possibile colpirlo (rispetto alle sette questo bisogno di spiritualità, è un mettere in discussione l’autorità mantenendo però questa distanza) certo l’idea è di questo padrone che non è presente, se è stato inventato non può essere che assente per cui è molto più difficile eliminarlo. Costantino è quello che ha accolto questa religione per primo, dicevo un capo così non si può abbattere in nessun modo, lo ha messo in cielo (perché la croce?) (la crocifissione era riservata ai banditi non agli uomini di valore) che domanda è questa perché la croce? (perché si è scelto il simbolo della croce anziché un altro simbolo, perché l’uccisione, perché la sofferenza anziché la non sofferenza?) perché gli umani hanno peccato e Cristo è venuto giù per redimerci e ha patito la morte (ma questa storiella come fa a funzionare dopo tanto tempo?) ce ne sono infinite altre che funzionano da tanto tempo non è una della peggiori fra le varie storielle (la più democratica ha messo tutti quanti sullo stesso piano) è probabilmente la più funzionale allo stato per questo è durata così tanto e ha avuto così tanto successo, la più funzionale ad un ordinamento politico infatti quelle che erano più funzionali cioè i tre monoteismi l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo sono quelli che hanno retto al tempo è perché sono funzionali allo stato le altre non hanno funzionato (si sono sostituite all’impero romano al momento in cui stava decadendo, la chiesa ha potuto creare il sacro romano impero, come tenere tutti insieme, in effetti lo stato ha questa funzione- Kelsen “dio e stato” questa analogia, potere invisibile) pensate anche nel piccolo c’è nella burocrazia in qualche modo funziona alla stessa maniera cioè il responsabile non c’è mai, cioè il responsabile, il capo per così dire è defilato non c’è mai, tanto più con i sistemi informatici chi è il responsabile, il server (l’intoccabilità del capo, il totem, il responsabile è l’irresponsabile per antonomasia, è inavvicinabile, non è raffigurabile la raffigurazione di dio è impedita) per i cristiani no… (comunque dio il triangolino, l’occhio, essendo invisibile, irresponsabile se non è visibile non è responsabile di niente, lo stato non è mai responsabile se il cittadino sbaglia a pagare le tasse paga lo stato no…) lo stato non è qualcuno, quindi la necessità che ci sia una verità e questa verità non sia mai raggiunta, è questa la nobile menzogna (l’altra volta l’oggetto come punto vuoto, oggetto che serve ma che si sottrae, serve come esca, punto vuoto al quale puoi dare tutte le attribuzioni che vuoi) non è casuale che Verdiglione prese questa nozione da Dante, quando vede dio appunto lo chiama sembiante, punto vuoto, è un’idea, è l’idea questa sì per molti sembra necessaria che ci sia il punto vuoto che comunque occorre che ci sia ma funziona da traino, e se non ci fosse, se non ci fosse ecco che non ci sarebbe più l’illusione, come dice benissimo il nostro amico Leopardi, se non ci fosse? È un problema, cessano di sperare cessano quindi di essere persuadibili, “vedrai che dopo andrà meglio”, se questo non c’è più con cosa li governo con cosa li abbindolo? Con che? (l’idea è quella di impedire che uno ammazzi l’altro) perché dovrebbero? Non è forse che si ammazzano proprio per questa idea? perché uno ha delle idee fortissime e l’altro ancora più forti che si prendono a coltellate, per vedere chi ha ragione? Il dio famoso, ricordate? Si fa il duello a coltellate, chi muore è quello che aveva torto è il giudizio di dio, facciamo a coltellate vinco io vuol dire che Beatrice è stata abbandonata da dio, gli umani lasciati da soli si scannano, certo, (…) sì bisogna pure giustificare un governo, e se non fosse così? Ogni stato ogni religione, mettere ordine se no gli umani si ammazzano, si è mai verificato invece che non si ammazzassero per un motivo che non ritenevano valido e cioè per difendere le loro idee e le loro religioni? I massacri sono avvenuti sempre per questioni religiose, (per difendere la verità) questo è probabilmente un altro risvolto della nobile menzogna, occorre lo stato ché altrimenti gli umani si ammazzano, ora potrebbero anche farlo perché lo stato li ha addestrati a farlo, però se manca il motivo per farlo si cessa di farlo, è utile ogni tanto riflettere sul alcune menzogne che gli umani si vanno raccontando da molti anni… (…) sì, sì sempre come illusione infatti la chiesa, se uno muore e si è comportato in un certo modo avrà l’amore assoluto per questa cosa (è anche l’idea che governa… è come se il fantasma fosse questa armonia assoluta, l’amore assoluto) la verità è l’amore assoluto che non ci crede deve essere eliminato, dio è la verità, l’amore assoluto) (Freud dice che l’uomo così “sfrenato” ha dovuto inventare la famiglia per risparmiarsi la fatica di trovarsi continuamente la donna, diceva: così è nato l’amore) va bene ci vediamo giovedì.