9-1-2001

 

Definire la sensazione

 

La differenza caratterizza in linea di massima la sensazione, e cioè una produzione di senso, qualunque esso sia.

 

Costruzione degli interventi alla libreria …

Intervento: il manifesto di ciò che andiamo facendo …

Intervento: la libertà di parlare - libertà dalla paura …

Intervento: gli affetti, le grandi emozioni, utilizzarli per volgere il discorso in un gioco infinito …

Come definirebbe un’emozione?

Intervento: l’emozione è un attributo, un predicato di un'altra proposizione che orna questa proposizione, la sua necessità sta nel non volerla escludere …

Cesare, come definirebbe un’emozione?

Intervento: l’emozione non può essere senza un oggetto, il raggiungimento dell’oggetto crea emozione …

Abbiamo mai definito l’emozione? Sandro ha qualche notazione interessante?

Intervento: l’emozione è una conclusione, ma forse occorre dirne qualcosa di più …

Occorre che sia una conclusione particolare, e questa particolarità in cosa consiste?

Intervento: sarebbe come dire perché questa inferenza non può dirsi se non in quel modo …

In che senso?

Intervento: una successione di proposizioni può porsi diversamente …

Questo qualcosa?

Intervento: se usiamo il termine “qualcosa” è perché ancora non lo sappiamo definire …

Era questo che io domandavo, cosa potrebbe essere questo qualcosa in più per cui la conclusione di un’inferenza produce questo effetto noto come emozione?

Intervento: intanto l’emozione riguarda il proprio discorso perché non tutti provano un’emozione riguardo a una certa cosa, perché davanti ad un fiore, la fragilità …

Quindi a quale condizioni un evento produce un’emozione?

Intervento: riguarda il mio discorso …

Può accadere di provare un’emozione in caso contrario? Se si aspetta che si verifichi qualcosa e questo non si verifica, uno attende una bella fanciulla e questa non si presenta …

Intervento: può essere un’emozione …

Quindi non si è compiuto l’evento atteso, quindi può verificarsi anche in assenza. Ma adesso non stiamo considerando tutti i casi se no ci perdiamo, quindi torno a formulare la domanda: quali sono le condizioni perché un qualunque evento produca un’emozione?

Intervento: ci sono dei luoghi comuni che producono emozioni e altri che non le producono …

E quindi?

Intervento: perché un luogo comune mi attrae più di un altro luogo comune? A cosa mi serve? è l’utilizzo di un particolare luogo comune che mi provoca emozione, come se questo luogo comune creasse parola, così come in un’analisi uno racconta sempre la solita solfa, la solita storia come se questo raccontare potesse escludere altro dal discorso, porta a reimpostare il discorso a costruire l’emozione per distruggerla, come se il distruggere fosse la distruzione di tutti i vari attributi che fanno questa emozione, è come se esplodesse e ogni piccolo particolare avesse la possibilità di ricreare quella storia, quella storia e quindi quella sensazione, quella emozione perché è qualcosa che piace, come se fosse il solo modo per quella persona di vivere, per molto tempo c’è questa ricerca e quindi questo trovare, quando non è più necessaria questa ricerca? Quando non cerca ma inventa perciò trova il modo di pensare e non c’è più attaccamento al suo discorso ma al discorso che sta producendo …

Occorre intanto distinguere fra sensazione e emozione, ché non necessariamente una sensazione produce un’emozione a meno che non troviamo un’argomentazione molto robusta che le equipari. Dobbiamo incominciare a definire la sensazione in modo molto preciso, intendere cosa caratterizza una sensazione particolare che viene chiamata emozione. La sensazione è connessa con la differenza, potremmo dire che la sensazione non è altro che il registrare una differenza? Può bastare? Forse …

Intervento: la sensazione come differenza ma laddove interviene una differenza interviene una direzione …

Il senso è già la direzione, infatti si produce dalla differenza dalle altre emozioni, questa è una direzione in quanto non è tutte le altre, le esclude, quindi registrare, per usare questo significante, la differenza caratterizza in linea di massima la sensazione e cioè una produzione di senso, qualunque esso sia …

Intervento: può fare un esempio?

Dicevo prima del sale dentro la minestra, registro una differenza in questo caso da ciò che mi attendo …

Intervento: …

Non importa però è ciò che mi attendo, qualunque cosa sia non ha nessuna importanza, avverto, registro una differenza rispetto a ciò che mi attendo o ciò che sta avvenendo, adesso per esempio c’è del silenzio e poi un botto, c’è una differenza, da qui la sensazione, questa sensazione ha a che fare con il senso, perché la differenza che io registro, è una direzione che esclude tutte le altre, il sale nella minestra esclude una infinità di altri sapori che non sono il salato, questo soddisfa la condizione che sia una regola del linguaggio. In quel momento io registro una differenza, interessa che sia una differenza, non interessa quanto dura, può durare un secondo o cinquant’anni comunque c’è una differenza. Quando le persone dicono che hanno bisogno di sensazioni generalmente parlano di emozioni, non soltanto di sensazioni, se no basterebbe appunto mettere una tripla dose di sale nella minestra e si produce una sensazione evidente, oppure un calcio nello stinco, ma non è generalmente questo che si intende quando si dice: voglio avere delle sensazioni! Un pugno sul naso è una sensazione ma non è esattamente questo ciò cui si allude generalmente. L’emozione è una sensazione particolare, ha una particolarità, potremmo dire in modo molto approssimativo che si cerca una sensazione ma una sensazione tale per cui la differenza che viene registrata si aggancia ad una fantasia che interessa, che attrae, deve intervenire il non saputo, perché il saputo non provoca emozione …

Intervento: se ciò che si avverte provoca una sorta di smarrimento allora ciò viene assolutamente accolto …

Di straniamento, si tratta di intendere se il non saputo è la condizione, riflettere sulla condizione perché si producano emozioni, perché se così fosse, se ciascun aspetto della fantasia scatenante fosse nota l’emozione non ci sarebbe …

Intervento: in una analisi questo tornare sempre sulla scena, come se il ripercorre fosse il riviverla

Sì, la ripetizione già freudianamente ha questo utilizzo, la costruzione di una emozione …

Intervento: ritrovare una emozione ma questo non soddisfa mai, interessa la perdita di padronanza

Occorre verificare se è proprio così, in molti casi occorre verificare se sia un’operazione necessaria Intervento: la perdita di padronanza è dettata dalla padronanza …

Non è semplice ma pare essere importante, può risolversi semplicemente così come abbiamo fatto, può dirsi ancora meglio ma grosso modo risulta una definizione difficilmente negabile, abbastanza forte …

Intervento: questo darebbe modo di spiegare meglio ciò che succede in una analisi dove si cerca di costruirla questa emozione, il discorso sembra sempre diretto alla costruzione di questa emozione e se fosse così potrebbe riportare come a una sorta di origine di questa emozione, all’origine da cui questa emozione si è espressa… si tratta di trovare il perché il discorso va in quel senso …

Martedì prossimo vedremo di trovare una definizione.