5-4-2006
Costruzione di una conferenza
Avete qualche considerazione, qualche
riflessione?
Intervento: le persone
interessate agli argomenti, difficoltà mantenere l’attenzione su ciò che andiamo dicendo…
Intervento: il
passaggio tra il discorso del luogo comune al nostro discorso
è troppo netto, troppo dirompente…
Le persone possono non essere in condizioni di seguire
il discorso certo, occorre accompagnare il pubblico passo dopo passo, bisogna
lavorare di più per questo, e cioè inserire tutti i
passaggi, ché è il caso, quando si passa dal luogo comune alla struttura del
linguaggio qualunque affermazione deve essere spiegata, accompagnata da parole
che servono a fare intendere al pubblico il passaggio che si sta compiendo. Se no si perde. Sandro come considera il suo intervento di
giovedì?
Intervento: così, così…
L’amore ideale. La domanda che sostiene il tutto è se c’è qualcosa che finisce
oppure no…
Sta dicendo che farà un ottimo
intervento sul potere. Ci sono altri che hanno incominciato la propria conferenza
o hanno già delle idee, delle tracce ?
Intervento: Psicanalisi
del piacere… ho cominciato a parlare dell’analista
della parola… prima si diceva che le persone vengono alla conferenza
continuando quel filo che le ha portate alla tal conferenza e per questo io ho
inserito la questione dell’analista della parola per fare in modo che le
persone possano accogliere anche qualcosa di diverso dal solito luogo comune
che il pubblico utilizza e quindi anche un modo differente, per esempio, la
questione del piacere…
Come la approccia?
Intervento: intanto la
relazione del piacere con il pensiero, con l’intelligenza, questa è la
questione principale e quindi come un piacere che è considerato provenire da un
corpo sia frutto della propria intelligenza, del proprio
modo di pensare, delle proprie visioni del mondo, fino ad arrivare a
considerare che…
Il massimo piacere sorge dall’intelligenza…
Intervento: solo
l’intelligenza può affermare il piacere di ciò che riesce a costruire e
considerare che l’intelligenza non è naturale, anche qui mi piacerebbe toccare
la questione della naturalità delle cose di come le cose sono naturali per il
luogo comune e quindi scontate “accolgo i luoghi comuni e di lì parto” no la
condizione dell’intelligenza è intanto questa struttura va bene, la condizione
dell’intelligenza è strettamente legata a quel bene che mi muove… sto lavorando
sul rendere ovvio che l’intelligenza non è un dono di dio per pochi eletti ma l’intelligenza è il frutto del proprio piacere,
del proprio desiderio di muovere
Giungerà a porre il piacere come intellettuale…
Intervento: questa è la
questione principale e fondamentale
Quindi che cos’è il piacere? Come è considerato generalmente? È considerato male, ci si inganna, e spiegare perché ci si inganna e mostrare la
via, cioè che il piacere viene dal piacere intellettuale perché è il piacere
dell’esercizio del proprio pensiero e solo il pensiero può produrre il piacere.
Questa è la traccia.
Intervento: definire
l’intelligenza cioè cosa si intende con intelligenza?
L’etimo dice questo: inter legare.
Legare tra loro le cose…
Intervento: pensavo
proprio all’ultima definizione che lei ha dato dell’intelligenza…
Riguarda due aspetti almeno, il primo è sapere concludere da una certa premessa in modo corretto, l’altra è
la capacità di interrogare anche le premesse, intendere da dove vengono e
intendere se queste premesse sono necessarie oppure no, e per fare questo
occorre conoscere la struttura del linguaggio, a questo punto se conosce la
struttura del linguaggio allora non ci sono problemi, può valutare che la quasi
totalità delle premesse sono arbitrarie e dunque muoversi di conseguenza…
Intervento: sul potere
una questione che mi interrogava la sete di potere nel
senso che non si giunge mai a una verità assoluta e mi ero risposto che solo
conoscendo il funzionamento del linguaggio si intende il funzionamento della
questione del potere e quindi accostare la questione del bisogno del potere in
questi termini… solo non conoscendo il funzionamento del linguaggio il potere
può diventare, per esempio, un qualche cosa che può assumersi che si desidera o
di cui si ha bisogno per arrivare a questa sorta di paradosso laddove il
conoscere il funzionamento del linguaggio sia una possibilità di potere e non
se ne ha più bisogno… perché si cerca il potere? Perché si immagina
di non averlo… anche chi ce l’ha immagina che ci sia qualche cosa in più che
accresca questo potere quindi è una sorta di percorso… l’idea del potere
assoluto il totale controllo delle cose, fantasia della verità delle cose, porre
il proprio pensiero come verità assoluta… dicevo che manca qualcosa, il
pensiero non è mai certo è comunque nella possibilità di essere contraddetto
Non sempre, ci sono delle occasioni in cui non può
essere contraddetto…
Intervento: manca la sicurezza nella sete di potere… questo pensiero non è così forte
così sicuro da garantire per esempio una permanente gestione del potere,
ci può essere qualcosa che lo minaccia e che cos’è questo qualcosa un altro
pensiero… la questione era il funzionamento del linguaggio che non consente di
avere potere… il potere dell’umile che mette in dubbio il sapere del forte…
Questo occorre che lei lo dica nella sua conferenza, è
una questione che può essere efficace.
Intervento: immagini
che provocano eccitazione desiderio sessuale…
La questione della responsabilità deve essere sviluppata,
per essere travolti dalle fantasie occorre che sia assente, una persona che è
responsabile e non può non saperlo difficilmente è travolto dalle fantasie…
Intervento: immagini
preferite per produrre desiderio sono costruite dai pensieri… nulla di subito… è
l’individuo che conduce il gioco delle proprie fantasie così come quello
dell’attrazione fisica e del desiderio sessuale… ma al di là
di ogni soggettività del discorso è il linguaggio che determina il
funzionamento degli elementi che lo costituiscono
Questo passaggio va elaborato e svolto di più, è
rapidissimo, inserisce le regole e non si sa bene da dove vengano
fuori, certo fanno parte del linguaggio però bisogna dirlo, non è così
automatico che gli elementi che costituiscono il linguaggio siano regole e
procedure, e anche come funziona non è così…
Intervento:…
Anche questo aspetto va
articolato perché il parlare di una fantasia che deve essere confermata, per il
pubblico non significa niente, perché una fantasia deve essere confermata? Se è
una mia fantasia è già lì…
Intervento: confermata
per essere soddisfatta…
Sì è vero però ci vogliono un
po’ di passaggi perché si possa intendere.
Intervento: Daniela
afferma che le fantasie sono tutte di origine sessuale,
come dire che si identificano proprio come fantasie sessuali oppure ci sono… volevo
capire perché mi è parso forse ci ho messo del mio
Se fosse così ci sarebbe di che
interrogarsi…
Intervento: per quanto
mi riguarda sono tutte fantasie sessuali che poi non le riconosca
come fantasie sessuali questa è un’altra questione, uno può pensare al
fiorellino che coglie al mattino per mettere sul davanzale della finestra e la
ritrova una fantasia innocente e pura, poi dopo ci ricama sopra…
Potrebbe avvenire anche il contrario, e cioè ritenere essere fantasie sessuali e invece poi se ci
pensa meglio accorgersi che non è così?
Intervento: c’è questa eventualità perché è questa la domanda…
Innanzi tutto dipende che cosa si intende
con sessuale, lei cosa intende con sessuale?
Intervento: con
sessuale intendevo tutto ciò che procura emozioni e
sensazioni ad un corpo senza mediazione del pensiero
Tutto ciò che produce sensazioni ad un corpo, quindi
anche un calcio sulle gengive potrebbe essere considerato sessuale?
Intervento: perché no?
La domanda è: “perché sì?”
Intervento: un
masochista può compiere questa operazione
È una possibilità, c’è anche la possibilità che non sia così e in quel caso ciò che il corpo sente non ha più a
che fare con il sessuale. Ma veniamo a ciò che diceva
c’è qualche considerazione? Voleva sapere da Daniela se considera tutte le
fantasie sessuali…
Intervento: no, io
volevo dire che… la fantasia sessuale come ciò che fa
nascere l’attrazione, il desiderio quindi il piacere sessuale che diventa la
conclusione
Intervento: fantasia
come pensiero e quindi se non c’è pensiero il corpo
non reagisce
Intervento: quindi la
scelta è data da questo, una decisione
Intervento: uno in base a questo ha deciso
Questi sono dei passaggi che occorre svolgere, è arduo
da compiere questo passaggio…
Intervento: la stessa
psicanalisi parla di pulsioni sessuali…
Intervento: ma se la
metti in relazione alle fantasie infantili, ché per
Freud il sessuale è l’infantile, quindi all’istallarsi del linguaggio a quel
discorso che si genera al momento in cui entri a far parte dei parlanti, sei
parlante e cominci a mettere in relazione i vari elementi e questi elementi
sono veri, perché non sono stati verificati né possono esserlo, beh, allora la
questione della sessualità comincia ad avere un senso, come dire si può
intendere in questo caso perché tutto sia così “erotico” per un discorso che
non è più infantile, perché ovviamente
Non è una questione semplice…
Intervento: non è semplice,
però possiamo approcciarla. Un po’ di più anche perché mi pare
che una questione di questo genere visto che nessuno ha inteso perché Freud
parli di fantasie sessuali, di sesso, di sessualità in persone che raccontano
in una analisi le loro fantasie di bambino, è molto complessa la questione però
mi pareva e per quanto mi riguarda posso anche intendere
Potrebbe anche non essere così come dice
Freud…
Intervento: sto dicendo che questo erotismo che poi ci si ritrova nel
discorso e che allaccia certe fantasie, posso intendere perché ovviamente lo
posso intendere io, io del bambino non posso sapere nulla… indubbiamente è
complessa ma questo non mi vieta
Non le vieta nulla ma la
obbliga a svolgerla, anche perché riguarda la sua conferenza…
Intervento: è complessa
non sto dicendo che Freud avesse ragione in quello che
andava dicendo però…
Manca qualcosa…
Intervento: bisogna che
ce lo mettiamo… però se lei ci dicesse qualcosa su
questo)
Va bene, il prossimo mercoledì vi dirò qualcosa.