INDIETRO

 

4-5-2000

 

Avete riflettuto su ciò che sta avvenendo ultimamente e avete riflettuto sulle cose dette giovedì scorso?

Intervento: la costruzione di un ideale, qualcosa che comunque possa attrarre… questo esercizio di costruire un ideale sapendo che è un gioco è uno dei risultato per il nostro discorso

Che cosa è un risultato per noi? Ché non è questione marginale?

Intervento: un risultato per noi è non fermarsi assolutamente su nessuna postazione e quindi non dare mai nulla di acquisito, in questo momento possiamo costruire un ideale che possa attrarre e attrae e poi decostruire questo gioco e inventarne un altro e vedere quello che si può continuare a dire

Allora facciamo una cosa del genere oppure no? Perché questa è la questione principale, perché se decidiamo di farlo è un conto se decidiamo di non farlo è un altro…

Intervento: questa costruzione mi pare molto più interessante non escludendo chiaramente quella della pubblicità del nostro discorso… mi pare che questo non escluda facendo una promozione a livello sempre più accurato, nel senso che è sempre più pronto a trovare il modo per portare avanti il discorso e con discorso parlo di un discorso che funzioni… se riesco a costruire un ideale non infiammandomi e quindi elaborando la questione non credendoci renderei il discorso utilizzabile da parte del discorso… tatticamente riuscirei a muovermi in altro modo, questo la chance

Cesare?

Intervento: sì la costruzione di uno slogan per essere più pronti nel discorso

Sì lo slogan non è altro che un evidenziatore, un qualche cosa che attira l’attenzione, un lampeggiante, così funziona… Sandro?

Intervento: la partita si gioca qui in associazione… riprendere uno certo spirito pionieristico facendo in modo che a queste riunioni ci siano delle persone… riprendendo delle questioni, la rilettura di testi… intervenire all’esterno più raramente ma in modo più efficace, qui in associazione il corso di formazione… non nascondo che una questione è quella del pagamento, molte persone non vengono se si tratta di pagare… per le persone che iniziano bisogna trovare un’altra soluzione

Come immagina questi corsi? Riprendendo tutto da capo?

Intervento: riprendendo tutto da capo, ma non lo è riprendere tutto da capo forse è un modo di riprendere un discorso per chiarirlo… abbiamo dei filoni la retorica, la psicanalisi, la linguistica, la logica questi sono i tratti essenziali e fare un programma. Un corso per analisti della parola implica che debba fare, leggere, studiare, scrivere, prendere un testo, non ha importanza quale mi viene in mente “Lezioni di etica di Kant” e potrebbe essere discusso… perché afferma questo e questo… un filosofo può essere familiare, almeno come nome… una lettura critica di Kant, qualsiasi altro filosofo o linguista cioè che faccia da richiamo e mostrare… Un programma deve rispettare qual è il progetto… a prescindere da come vogliamo fare è puntare a far sì che sia qui il confronto, chi viene qui viene già con un altro progetto che non è quello dell’osservatore, lo coinvolge molto di più… la presentazione deve essere accurata, carta patinata… anziché un costo fisso, un contributo… è in mezzo a questi libri che si gioca…

La questione è interessante. Il modo in cui abbiamo proposto il discorso che stiamo facendo è sempre stato un modo teoretico, ponendo come in effetti uno teoria, una teoresi a seconda dei casi ora e quindi un modo che poteva essere logicamente di positivo ma non deduttivamente cioè come una teoria possibile tant’è che buona parte delle persone che hanno seguito il nostro discorso e anche che lo hanno seguito per molto tempo, non hanno inteso praticamente nulla della portata del discorso che stiamo facendo…

Intervento: gli sono stati dati degli strumenti inizialmente validi per un certo gioco che hanno favorito questo svincolamento… ascoltando delle persone che si sono allontanate si ascolta la sicurezza di quello che stanno facendo pur nella non riuscita perché poi non stanno facendo assolutamente nulla, questa arroganza ma non è un’arroganza intellettuale, è una bella arroganza

Intervento: la questione non è questa ci saranno sempre persone che molleranno ma qui ci vuole un pubblico con il quale si può lavorare…

Sono assolutamente d’accordo nel fare qui delle cose nei termini di più ampio respiro, in effetti pensavo il trenta di maggio ultimo incontro, intanto da parte vostra di fare uno sforzo di pubblicità, portare fare molti volantini, università, scuole, centri culturali e porre questo nuovo modo di proporre il nostri discorso, non più tanto un aspetto prettamente teorico, logico, quanto la proposizione di una verità, tant’è che pensavo di chiamare il prossimo incontro “la Verità assoluta” e basta. Giovedì scorso dicevamo d ella costruzione di una nuova religione, è chiaro che in termini prettamente logici questo non ci interessa minimamente, però può farsi utilizzando sistemi che utilizza la religione e cioè la religione come sapete non fornisce mai spiegazioni, noi ne abbiamo fornite fin troppe ma dicevo costruire un discorso assolutamente in positivo ma non logicamente in positivo, assolutamente no, come si diceva prima con Cesare, costruire e quindi proporre anche degli slogan che in qualche modo costringano in parte i nostri interlocutori a volerne sapere di più, tanto sono grosse le cose che diciamo, dicevo giovedì scorso “la religione è fallita” son mille anni di religione e gli umani sono peggio di prima, non ha funzionato a questo punto occorre rivolgersi altrove e giustamente dicevate anche voi giovedì scorso c’è continuamente una sorta di ritorno alla religiosità per una assoluta mancanza di pensiero, la religione trionfa abbiamo detto un sacco di volte quando non c’è pensiero, cioè le persone stanno tornando alle religioni ufficiali, non ufficiali ecc. quando manca un qualunque riferimento e sapete gli umani hanno bisogno di riferimenti, per molti motivi, parte dei quali abbiamo detti, ciò che a questo punto possiamo fare, potrebbe anche essere efficace è proporre un riferimento, ma questo riferimento non deve essere sostenuto da un’argomentazione logica a meno che questo non venga appositamente richiesto allora vanno Retoricamente che cosa funziona? Una cosa che abbiamo fatto sempre in modo molto blando e cioè mostrare il fallimento di altre proposizioni, sono fallite, non hanno retto all’usura, quindi colpire e quindi anche molto duramente altre teorie, altre posizioni ecc. non hanno fatto cose molto differenti i vari Agostino, vari Anselmo, Tommaso hanno avuto molto successo, quindi mostrare l’assoluta vanità in modo molto deciso ma soprattutto proponendo e dicendo faccio un esempio “la religione ha fallito per questi motivi, questo discorso non può fallire per questo motivo…” Poi a questo punto martedì trenta possiamo, se c’è un pubblico decente annunciare che il discorso prosegue chiaramente all’interno dell’associazione, nella sede dell’associazione però occorre puntare su questo, assolutamente cioè non più su costruzioni logiche fare ma imporre un pensiero, imporlo tutto, perché? “perché sì e basta “ perché qualunque altro discorso non regge, ha fallito chiaramente puntando molto sull’aspetto religioso, quindi sul suo fallimento, la religione ha fallito e basta , per cui un discorso fortemente positivo e propositivo, cosa che forse non è mai stata avanzata in modo massiccio l’aspetto propositivo, come forse occorreva fare, abbiamo sempre lavorato di fino, questioni logiche molto sofisticate, molto elaborate, molto articolate però, questioni che il pubblico non capisce, non sa cosa farsene, cioè non approda a nulla se non in un ambiente molto particolare dove c’è appunto l’esigenza di una elaborazione teorica molto spinta, molto avanzata, sì proprio proposizione chiamiamole religiose, non so neanche bene cosa significa a questo punto ma tutte costruzione di una religione, propriamente di un discorso che utilizza i sistemi che sono stati utilizzati dalle religioni, che poi sono quelli che funzionano. Forse continua anche a divertire d’altra parte avere anche un pubblico, fare in modo che le persone possano anche avvicinarsi e quindi iniziare anche un percorso intellettuale come ciascuno di noi. È importante anche riflettere anche sul perché fare una cosa anziché un’altra, cioè qual è l’interesse, qual è l’obiettivo, uno potrebbe dire: “avere moltissima gente” ecco che allora se c’è moltissima gente qualcuno può iniziare il percorso più specifico e poi per giocare di più, per giocare meglio, può anche non interessarmi minimamente che il discorso si diffonda sul pianeta, può invece interessarmi laddove questo possa comportare un altro gioco da giocare, e quindi divertirmi il divertimento, come si diceva giovedì scorso per vedere cosa succede, inventare una religione, imporre una fede, una verità ecc… (diceva questa verità non può fallire deve dimostrarlo teoricamente) sì a questo punto è il nostro pane…) sì chiaramente diamo delle indicazioni molto generali, senza scendere nei dettagli, e qui questo è un lavoro teorico interessante, mostrare perché questo discorso non può fallire se praticato, perché non può fallire in alcun modo. Se invece non è applicato non succede niente.