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3-10-2007

 

Niente questioni logiche perché le donne con la logica in genere non vanno d’accordo poiché la logica impone la sua verità, che è inattaccabile, e questo alle donne dà fastidio perché vogliono imporre la loro verità non quella logica, visto che lei ha posta la questione. Allora come costruire una conferenza? La questione dell’amore deve essere il motivo trainante e grosso modo ci siamo…

Intervento: la felicità è sempre cercata ma non è mai trovata se non per periodi c’è sempre questo rimando… è il linguaggio che obbliga a fare ciò, a proseguire…

Intervento: dire che è così che funziona il linguaggio in una conferenza, hai già creato un vuoto improvviso: è così perché è così che funziona il linguaggio. È una cosa che in qualche modo bisogna avvicinare con tatto, io pensavo arrivare al pensiero e al funzionamento del pensiero…

Intervento: se rimaniamo nel discorso del luogo comune dovremmo concludere che la felicità non esiste…

Deve essere chiaro per ciascuno di voi perché avvengono alcune cose, perché per esempio gli umani si innamorano, a che scopo? Non è obbligatorio, però l’amore è considerato  come una delle cose più piacevoli, più amabili, più ricercate anche, perché? Partite sempre dal funzionamento del linguaggio vale a dire dalla costruzione di sequenze che devono concludere con una affermazione che sia vera rispetto al gioco che si sta facendo, partendo da qui voi avete immediatamente a disposizione una struttura che vi impone di reperire una verità e di imporla ad altri in modo che sia universale, perché la verità che si va cercando deve essere universale, non particolare, deve essere per tutti così. Occorre quindi qualcuno sui cui imporre il potere, quindi la propria verità, per dirla in altro modo ancora qualcuno su cui legiferare, cosa vuole dire qualcuno su cui legiferare? Avere qualcuno che faccia le cose che voglio io, che obbedisca e soprattutto e meglio ancora che sia convinto che le cose che io dico di fare siano quelle vere. Questa operazione può essere compiuta in vari modi però c’è un modo che è particolare ed è quello in cui la persona su cui legiferare è una sola, quella su cui si cerca di imporsi e allora in una relazione a due, generalmente a due interviene anche un altro aspetto e cioè la questione sessuale, che invece quando si cerca di imporre la propria verità sui popoli o sulle folle direttamente non c’entra. La questione sessuale gioca un certo gioco e sappiamo essere differente tra maschi e femmine, ché sono diversi non solo fisicamente ma anche pensano in modo diverso, e allora dicevo costringere l’altro, piegarlo al proprio volere, l’idea è che l’altro corrisponda al mio benessere però perché una persona pensa una cosa del genere? Qui intervengono molti elementi, uno di questi è l’idea che una persona si occupi di me, mi accudisca in modi diversi non ha nessuna importanza però è qualcuno che si occupa di me e solo di me, non è distratto da altri. Il fatto che ciascuno nei primi mesi di vita sia accudito da qualcun altro, essendo incapace di farlo da sé, può essere un modello, niente di più, però nella nostra civiltà da qualche migliaio di anni funziona così per cui questo modello viene utilizzato, cioè qualcuno che si occupa in toto di me, badate: di me e di nessun altro perché se si occupa anche di altri è ovvio che di me si occuperà di meno e invece io voglio che si occupi totalmente. È chiaro che anche qui tra le fantasie maschili e femminili c’è una differenza, la donna vuole essere protetta, generalmente qualcuno che la faccia sentire sicura oltreché unica, mentre un uomo generalmente non cerca una donna che lo protegga, ma entrambi dicevo cercano qualcuno che si occupi totalmente di loro per riprodurre certo una scena antica, questa scena antica perché è così importante? Perché tecnicamente potrebbe essere dimenticata o cancellata completamente e invece no, permane, permane perché è stata l’occasione in cui il proprio desiderio veniva soddisfatto magicamente, cosa che permane anche dopo, l’idea che l’altra soddisfi magicamente il proprio desiderio senza dovergli dire niente, come dicono le fanciulle “che lui ci arrivi da solo…” la stessa cosa vale anche per l’uomo nei confronti della donna, si aspetta che lei capisca tutto immediatamente cosa che non si verifica perché nessuno è stato addestrato a farlo semplicemente, quindi non sa, non sa soprattutto che l’altra parte pensa in modo diverso ma questo è un altro discorso. Dunque in quel frangente in cui c’era una persona che si occupava totalmente di lui, di lei, il suo desiderio veniva soddisfatto quasi magicamente e quindi la ricerca di una persona che si comporti così, in base a questo, perché se il mio desiderio viene soddisfatto immediatamente e magicamente senza neanche avere bisogno di enunciarlo allora si produce quella sensazione di onnipotenza, cioè posso fare tutto quello che voglio e si realizza immediatamente, dura poco perché dopo subito c’è la resa dei conti: voglio la caramellina. No. Come no? I primi smacchi, ma questa sensazione di onnipotenza deriva dal fatto che tutto ciò che dico si trasforma, è come se il mio discorso trasformasse immediatamente tutto ciò che mi circonda a mio vantaggio, come se, per questo Freud parlava di psicosi nei bambini, come se le parole fossero cose, si traducessero immediatamente in cose. Questo per quanto riguarda il funzionamento del linguaggio è importante, il funzionamento che in quei momenti incomincia a darsi, a prodursi, come dire che ogni mia sequenza di proposizioni trova una conferma immediata, si pone come vera, vera cioè produce effetti, gli effetti che voglio, gli effetti che mi aspetto che ci siano. Cosa vuol dire che una proposizione è vera? Che produce gli effetti che ci si aspetta che producano, quindi il linguaggio in questo senso è soddisfatto, incomincia a costruire una serie di sequenze che vengono verificate continuamente, soddisfatto per breve tempo, però intanto costituiscono una sorta di modello, il modello ideale. Tutte le fantasie del paradiso perduto, dell’età dell’oro eccetera vengono da lì, da questa sorta di illusione che i propri desideri possono realizzarsi immediatamente, è un’illusione, non perché non possano esserlo, dopo potrebbero tecnicamente, ma se lo fossero sarebbe una catastrofe perché cesserebbero immediatamente di interessare ma aldilà di questo il motivo per cui ci si innamora è sostanzialmente questo: riprodurre quella situazione, quella scena con un’altra persona ché deve essere un’altra non posso essere io perché allora il godimento che tutto ciò ha prodotto era senza limiti, sconfinato o più propriamente ancora si è costruito un pensiero che ha reso quella situazione quella ideale, perché sul momento magari non ci sono neanche gli strumenti per poterla considerare tale. Dunque ritrovare quella persona che mi soddisfi immediatamente, come dicevano una volta i cavalieri alle fanciulle “ogni tuo desiderio è un ordine”…

Intervento: è la scena in cui il godimento è tutto…

Esatto, per cui la ricerca è sempre presente, è costante, è una scena che rimane per ciascuno il modello del godimento assoluto, quello irraggiungibile, che ciascuno tenta ad un certo punto, commettendo più o meno errori di valutazione, di riprodurre con una persona la quale non risponderà mai a questi requisiti, in nessun modo, può però per un breve periodo collimare con questa idea ma non perché la persona sia proprio quella, ma perché io voglio credere che sia così e quindi è così. Perché le fanciulline sono così facilmente ingannabili, Cesare? Perché vogliono credere a ciò che si dice loro e quindi ci credono perché vogliono credere che sia vero ciò che si dice loro, vogliono fortissimamente credere che sia vero. E perché vogliono fortissimamente credere che sia vero ciò che si dice loro pur sapendo che è inverosimile? Perché, Simona, tutte queste belle cose che i ragazzi imparano a dire alle fanciulle sono come codici di accesso, se vogliamo proprio dirla tutta…

Intervento:  però non tutte le donne sono così direi che non sempre è così…

Sì io ho precisato nel caso in cui vogliano credere, poi invece ci sono altre di cui parleremo dopo e bisognerà anche parlarne nella conferenza per le quali invece nulla di ciò che si dice loro è vero, nulla, anche quelle cose che sono vere. Volere credere è la condizione per riprodurre una scena, e la condizione per riprodurre una scena, che è quella irrinunciabile è che avvengano alcune cose, quindi pur se magari poco verosimili comunque sono funzionali alla costruzione di una scena, di una immagine, di un film, per questo devono essere accolte, se vengono rifiutate questa scena non si produce, non si crea e la scena, il film che viene costruito è la condizione in questo caso naturalmente per potere avviare una relazione nei modi e nei termini che piacciono a questa fanciulla, se no non funziona niente…

Intervento: sì ma questo Faioni pur sapendo che non è vero…

Lo si sa e non lo si sa…

Intervento: perché per esempio quando una fanciulla dice “dimmi che mi ami anche se non è vero, dimmelo…

Cesare, che è uomo di mondo e ha esperienza, sa che è così…

Intervento: forse non formula la seconda parte perché si sa che non può essere verificata in nessun modo…

La si formula perché fa parte della costruzione di questa scena, le parole che vuole che siano dette sono funzionali a questa scena, è come vivere una scena, come vivere in un film, ed è esattamente questo che interessa, e se non si produce questo film, se non si crea questo film tutto il resto non funziona. Ma ci sono casi contrari dove nulla viene creduto, poi c’è il caso in cui la persona verifica in termini precisi la veracità di una affermazione: se una persona mi dice “sta piovendo” è vero o falso? Non so. Guardo: piove. Quindi la proposizione che afferma che non sta piovendo è falsa, quindi prima non è che ci ho creduto, l’ho presa come una cosa da valutare, dopo l’ho valutata e ho deciso, però questo caso generalmente in amore non funziona, non funziona in termini logici anche perché le affermazioni sono difficilmente verificabili, qualcuno dice “ti amo”, com’è che lo verifica?

Intervento: anche perché se mi dice ti amo e poi lo vedi con un'altra…

Perché?

Intervento: non è questo il significato di amore…

Si può dire ti amo a molte persone simultaneamente, anche credendoci, a donne diverse…

Intervento: non è possibile amare molte persone…

Perché no? Sapresti dire esattamente perché no?

Intervento: perché l’affetto lo puoi trovare sì per tante persone ma l’amore no…

Ti ho chiesto perché no, dimmi esattamente perché no, puoi solo rispondere Eleonora perché così a te non piace…

Intervento: rispetto alla fantasia infantile a meno che uno abbia due o tre madri… se il punto di partenza è quello del bambino il bambino è abituato con quelle persone e basta…

Nadia diceva che il modello prevede una mamma, generalmente è così, ma è un modello, qualcuno che si occupa di me, per cui nella nostra società generalmente si considera che l’amore per l’altro sesso debba essere verso una singola persona però il fatto che si consideri così non significa che debba necessariamente essere così. Infatti non c’è un motivo logico per cui una persona debba amare una sola persona. Lei muove da un concetto particolare e ciascuno è stato addestrato a pensare in un certo modo, e quindi considera l’amore all’interno di un gioco particolare, con delle regole particolari ma sono regole, regole stabilite in base a criteri dei quali si possono anche reperire i motivi volendo ma essendo l’amore un concetto è soggetto a qualunque interpretazione, tant’è che in realtà alla domanda che cos’è l’amore si dovrebbe rispondere: ciò che ciascuno pensa che sia. Non è che l’amore esiste al di fuori del linguaggio e che il linguaggio lo definisca, il linguaggio lo costruisce esattamente così come gli pare tant’è che in civiltà differenti, in epoche differenti l’amore ha avuto connotazioni differenti. Cosa faceva Casanova?

Intervento: le amava tutte… era Dongiovanni che amava nessuna…

Esatto, le seduceva ma per il gusto di farlo, per il piacere del dominio, eccolo che arriviamo alla questione: al piacere del controllo totale e assoluto dell’altro, tant’è che quando lui aveva la certezza di avere il controllo assoluto sulla donna la donna cessava di essere importante per lui…

Intervento: più o meno come succede sempre…

Spesso sì, ma anche per la donna funziona allo stesso modo…

Intervento: c’è nel luogo comune il bisogno di sentirsi importanti per qualcuno se ci si sente importanti per due o per quattro è meglio… l’amore comporta la necessità dell’altro, il bisogno dell’altro, perché si sente questo bisogno? Perché si vorrebbe essere l’unico oggetto del desiderio dell’altro…

Intervento: quindi è una questione narcisistica?

Intervento: è un altro modo di dire la questione del potere… essendo l’unico oggetto del desiderio dell’altro significa che quest’altro non può desiderare altro che me e quindi ho un potere assoluto su di lui, pretendere questo significa pretendere di avere potere assoluto su di lui…

Se voi pensate al funzionamento del linguaggio avete sempre la risposta a qualunque cosa, perché ciascuna cosa funziona così quindi la necessità di costruire proposizioni che funzionano in un certo modo, che siano verificate cioè rese vere da me e da tutti quanti, più sono verificate e meglio è, più ci sono persone che le verificano e meglio è, da qui la necessità di alcuni di avere, di essere la persona più importante per milioni di persone, non per uno, per milioni. Ci sono dei dettagli che differiscono da un tipo di relazione a un’altra, ma la struttura fondamentale è la stessa: l’esigenza di verificare il proprio discorso attraverso l’altro e l’altro deve farlo, se non corrisponde a questo allora si conclude in questo modo: allora non mi ama, oppure non mi capiscono, oppure sono degli scellerati a seconda dei casi però devono fare questo, e l’amore è fatto di questo, è un esercizio di potere, certo noi non lo diciamo in modo così esplicito perché se si toglie questo, l’idea del potere proprio sull’altro, scompare tutto e non c’è più niente, non c’è più nessun motivo per innamorarsi di qualcuno né per desiderare di essere amati. L’esercizio massimo di potere che esprime un uomo nei confronti di una donna è consegnare a lei il potere su di lui, questo è il massimo potere che l’uomo immagina di avere…

Intervento: consegnare il suo potere a lei?

Esattamente, per cui da questo momento ti autorizzo ad avere il potere assoluto su di me…

Intervento: la donna vuole avere potere e l’uomo cedere il potere?

In questo atto di cessione in realtà è il suo potere, perché glielo può sottrarre quando vuole, e questa è una fantasia maschile che è diversa da quella femminile, quella femminile si basa essenzialmente sul controllo del suo desiderio da qui la necessità delle fanciulle di essere belle, se no non avrebbero nessun motivo, controllo del desiderio dell’altro per cui ha bisogno di sapere, questa è la fantasia più comune, che l’uomo la desidera, e se la desidera allora ha in pugno il suo desiderio e quindi fa di lui quello che vuole…

Intervento: in fondo funziona molto…

Funziona sempre, è collaudato da alcuni milioni di anni. Le considerazioni circa l’amore accendono gli animi e quindi preparatevi a dibattiti accesi, poi occorrerà vedere come gestire un dibattito perché se tre quattro, dieci persone incominciano a parlare simultaneamente nella più parte dei casi diventa un problema, non sempre, in alcuni casi si può anche lasciare che ravvivino però conferenze del genere non hanno la necessità di essere ravvivate, sono già vivaci di per sé. Ciò che volevo questa sera è che fosse chiaro perché gli umani si innamorano, a che scopo, cosa cercano. Cercano quella cosa che hanno perduta per sempre cioè l’idea di avere un potere assoluto sull’altro che hanno potuto immaginare di avere nei primi mesi di vita, riprodurre questa scena e per riprodurla occorre l’idea di avere il potere assoluto sull’altro, cioè che l’altro sia solo per me, che è la stessa cosa, è solo detta in modo più romantico ma è la stessa cosa…

Intervento: la prima volta che abbiamo parlato dell’amore in termini di potere abbiamo mosso un vespaio…

Bisogna andarci cauti a porre la questione in modo perché è come se smascherasse il gioco, smascherando il gioco è impossibile giocarlo, se è impossibile giocarlo la vita non ha più nessun senso, questa è la sequenza immediata che una persona fa senza magari rendersi conto, quindi non può né deve essere così…

Intervento: la cosa interessa se avvolta nel mistero allora diventa interessante…

Si potrebbe anche partire di lì in una conferenza, del perché l’amore debba essere considerato in questo modo, come una cosa misteriosa, irrazionale, perché effettivamente questa è la risposta che dà ciascuno: se fosse razionale si toglierebbe, il sale, il gusto etc.

Intervento: quindi ci si innamora per il piacere di giocare…

Sì, solo che in genere due persone fanno giochi diversi e non se ne accorgono, da qui qualche problema.