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1-4-2008

 

Come sapete quando noi diciamo al pubblico che il linguaggio è una sequenza di istruzioni per costruire proposizioni nessuno capisce assolutamente nulla di quello che diciamo, ciascuna parola è comprensibile ma disposta in quella sequenza non produce nessun effetto. Da tempo abbiamo individuato che occorre un qualche cosa che consenta l’accesso di una affermazione del genere all’interno del discorso della persona che ci ascolta, e avevamo detto che il sistema migliore per entrare all’interno di questo sistema è utilizzare quella figura nota come analogia; nell’analogia sapete che ci sono due rapporti, il primo noto come tema, il secondo come foro: a : b come c : d. Il vantaggio dell’analogia è che se il primo rapporto è conosciutissimo, è considerato assolutamente vero e indubitabile allora si porta appresso anche il secondo termine e quindi, allo stesso modo e per lo stesso motivo per cui viene accolto il primo viene accolto il secondo. Si tratta di inserire la sequenza che riguarda il linguaggio all’interno di un’analogia dove il primo elemento, il primo rapporto deve essere assolutamente conosciuto da tutti, dato per certo, per acquisito e indubitabile, quindi ci serve qualche cosa che sia simile al linguaggio, che abbia le prerogative quasi identiche, e c’è una cosa che soddisfa questi requisiti, qualcosa che addirittura viene chiamato talvolta linguaggio e cioè il codice genetico. Tutti voi sapete che cos’è il codice genetico, il DNA, l’acido desossiribonucleico, chiunque sa che cos’è il codice genetico, ne ha sentito parlare, chiunque abbia un minimo di cultura, di istruzione o abbia letto qualche cosa sa per certo che il codice genetico esiste, sa per certo, perché glielo ha detto la scienza, che è una cosa degna di essere accolta, di essere considerata, non solo, Watson e Crick che l’hanno individuato sono stati premiati con il premio Nobel. Dunque il codice genetico fa una cosa che a noi interessa perché è quella che ci consente di entrare all’interno del sistema, e cioè prende degli elementi, in questo aminoacidi, quattro gliene bastano: (A) adenina, (C) citosina, (G) guanina, (T) timina. Questi aminoacidi vengono organizzati in triplette, queste triplette di aminoacidi costruiscono le proteine e a partire dalle proteine i corpi umani e non umani, naturalmente in base all’informazione del codice genetico verrà prodotta una cosa anziché un’altra, per esempio verrà prodotta Eleonora anziché un dinosauro oppure una gazzella a seconda delle istruzioni. A questo punto la cosa che a noi interessa è che il codice genetico di fatto è un’istruzione, una sequenza di istruzioni per costruire nel caso del codice genetico proteine e quindi corpi umani, ciò che a noi serve è che il codice genetico funzioni come il tema dell’analogia: così come il codice genetico non è altro che un’istruzione per costruire proteine quindi corpi umani, allo stesso modo il linguaggio è un’istruzione per costruire proposizioni e quindi discorsi e pensieri. A questo punto ponendo questa uguaglianza dicendo che il linguaggio funziona esattamente come il codice genetico inseriamo un elemento grazie a un altro, appunto il codice genetico che è noto a tutti, che tutti conoscono, tutti sanno qual è la sua importanza e soprattutto sanno che esiste e che è fatto così, grosso modo lo sanno, non tutti sono biologi naturalmente però dicendo che il linguaggio funziona esattamente come il codice genetico noi operiamo un’apertura all’interno del sistema, la conoscenza, la certezza del codice genetico si porta appresso il funzionamento del linguaggio, se diciamo che il linguaggio funziona esattamente come il codice genetico è chiaro subito, perché il codice genetico è una sequenza di istruzioni che costruisce proteine poi corpi umani eccetera, costruisce anche Eleonora all’occorrenza. Queste istruzioni che costruiscono corpi di qualunque tipo non hanno un altro fine: costruiscono solo corpi ed essendo istruzioni costruiscono le proteine per combinarsi in un certo modo, non ha un secondo fine, non costruisce corpi per qualche cosa, li costruisce perché un’istruzione esegue semplicemente il compito che ha in sé, nient’altro che questo, e il linguaggio funzionando esattamente allo stesso modo, essendo come il codice genetico una sequenza di istruzioni costruisce proposizioni quindi discorsi, quindi pensieri e così come il codice genetico non ha un secondo fine, un secondo scopo, costruisce e basta in base alle istruzioni che ha. Possiamo anche aggiungere che così come il codice genetico lavora su quattro aminoacidi il linguaggio lavora su 21 lettere, per esempio, e invece di proteine costruisce proposizioni che sono sequenze combinate in un certo modo in base alle istruzioni esattamente come il codice genetico, e il codice genetico non può fare altro da ciò che è “progettato” tra virgolette per fare, cioè dalle sue istruzioni e cioè una sequenza di DNA umana non può costruire un dinosauro perché le istruzioni sono quelle e ciò che si produce segue a quelle istruzioni. Il linguaggio funziona esattamente allo stesso modo: istruzioni per la costruzione non di proteine perché non costruisce proteine ma di proposizioni. È simile a ciò che gli informatici chiamerebbero codice sorgente, quello che fa funzionare i programmi. Il funzionamento del linguaggio così come quello del DNA è relativamente semplice in fondo, triplette di aminoacidi, così come il funzionamento del linguaggio è semplicissimo, potremmo addirittura, e qui inseriamo una questione teorica più complessa e cioè che il linguaggio appare che funzioni unicamente con il principio di identità, che non abbia bisogno di altro per funzionare, cos’è il principio di identità? Semplicemente stabilisce che una cosa è quello che è, cioè fornisce le istruzioni che dicono che questo è questo, e naturalmente questa istruzione comprende l’esclusione da altro “se questo è questo allora non è quest’altro” e quindi potremmo ridurre ancora i principi di Aristotele da tre a due, cioè principio di identità e non contraddizione, il terzo escluso è irrilevante, è importante che venga mantenuto quello di esclusione e cioè che qualche cosa non sia consentito, le istruzioni consentono delle mosse e ne escludono altre. Il principio di identità: gli umani essendo fatti di linguaggio, da questo codice sorgente, continuano a ripetere all’infinito qualcosa che ha funzionato come identità e quindi potremmo dire che il linguaggio costruisce discorsi in base a questo e quindi i discorsi per quanto complessi ed elaborati non possono fare nient’altro che continuare a ripetere all’infinito un’identità di qualcosa, e cioè dire che è così, cioè che questo è questo. Ma di questo ci occuperemo i8n un’altra occasione. Ora ciò che a noi interessa è che il virus una volta entrato nel sistema si espanda. Quando un virus genetico si espande il suo DNA entra nella cellula, modifica il DNA della cellula e la fa diventare un’altra cosa che il sistema non riconosce più come suo, nel nostro caso l’espansione del virus non è nient’altro che la produzione di implicazioni: se il linguaggio funziona esattamente come un codice genetico allora come il codice genetico che è fatto unicamente per costruire delle cose e di tutto il resto non gliene importa niente, allo stesso modo il linguaggio costruisce delle proposizioni, non avendo nessun altro fine. Questo incomincia a mettere in discussione il fatto che il linguaggio serva, per esempio, a descrivere il mondo, a questo punto non ha come fine la descrizione del mondo perché le istruzioni servono soltanto alla costruzione di proposizioni e nient’altro che questo, ora costruendo questa proposizione nel modo che sappiamo e ripetendo all’infinito qualche cosa che è prodotto dall’istruzione e non può uscire da qui perché queste sono le sue istruzioni, il codice genetico non può costruire altro da ciò per cui è istruito, non lo può fare, allo stesso modo il linguaggio continua a costruire se stesso al solo scopo di costruire se stesso, esattamente così come fa il codice genetico che costruisce corpi al solo scopo di costruirli: quelle sono le sue istruzioni e quello fa, nient’altro. Questo ci da l’accesso al sistema, cioè in questo modo entriamo nel sistema perché il codice genetico è una cosa riconosciuta da tutti e nota a tutti e una cosa come il codice genetico ha accesso immediato, non può più essere rigettata così come non viene rigettato un discorso sul codice genetico, chiunque lo accoglie immediatamente perché lo conosce, e quindi dicendo che il linguaggio ha la stessa funzione del codice genetico e funziona allo stesso modo ci avvaliamo di questa similitudine mostrando che funziona esattamente come il linguaggio: il linguaggio è un’istruzione, d’altra parte lo stesso codice genetico molto spesso viene chiamato linguaggio e proprio per questo motivo perché è una serie di istruzioni e il linguaggio è una serie di istruzioni, nient’altro che questo. Come dicevo prima questo ci da un accesso al sistema, e naturalmente si tratta, e lo faremo nel prosieguo, si tratta di trovare dei modi perché le implicazioni siano sempre maggiori e funzionino in automatico, perché queste implicazioni devono trovare la loro forza su qualche cosa che comunque è già presente nel sistema che noi andiamo a crackare, per usare un termine informatico, e devono essere già disponibili e quindi occorre reperire altre cose. Questa sera ho soltanto costruita la struttura del virus che deve essere costruito in questo modo, ho utilizzata l’analogia con il codice genetico ma può essere un’altra cosa, questa mi sembrava che questa fosse la più facile anche perché spesso appunto il codice genetico viene chiamato linguaggio, il linguaggio genetico, il linguaggio del DNA, quante volte l’avrete sentito, per questo sto utilizzando il codice genetico …

Intervento: il problema di come qualcuno possa pensare di se stesso che ciò che pensa sia solamente il frutto …

Forse che qualcuno pensa di essere solamente un prodotto di triplette di aminoacidi?

Intervento: però è pensato in questo modo …

Questo può essere utilizzato retoricamente per rendere più facile l’accesso, così come a nessuno verrebbe in mente di considerare se stesso come il prodotto di istruzioni di una stringa di aminoacidi allo stesso modo a nessuno viene in mente che è fatto di linguaggio che funziona in modo molto semplice; altri paragoni ancora si possono inventare per rendere l’accesso ancora più semplice, più fluido, più immediato, questa è soltanto una struttura che consente di costruire questo o forse qualche altro virus a seconda dell’occorrenza, però la struttura portante è quella dell’analogia che pare quella più funzionale a una cosa del genere perché ha questa virtù, cioè un elemento assolutamente vero, creduto vero appunto si porta appresso l’altro, che è esattamente per altro il funzionamento del linguaggio: una cosa che è creduta assolutamente vera da parte di qualcuno si porta appresso tutto ciò che può ricondurre a questa cosa che ritiene assolutamente vera, tutto ciò che collima con le sue superstizioni, per farla breve, viene immediatamente accolto come una verità sacrosanta e di questo dobbiamo tenere conto perché è ciò che rende possibile oltre che semplice anche l’accesso all’interno di un sistema: fare in modo che le credenze di una persona siano loro il veicolo per ciò che noi vogliamo inserire. Entrati nel sistema dobbiamo trovare, adesso io l’ho appena abbozzato, tutte le implicazioni che a noi servono e che queste implicazioni sgorghino in automatico, senza che la persona debba stare a pensarci, devono seguire automaticamente, a questo punto il virus è perfetto …

Intervento: l’implicazione per esempio se si è accolta questa analogia qualsiasi verità esercitata dal discorso occidentale sul discorso occidentale non ha più motivo di esistere nel senso che è una questione assolutamente arbitraria …

Questa è più complicata, io ne ho posto una molto semplice che appariva immediata, così come il codice genetico costruisce corpi senza secondi fini ma soltanto perché ha queste istruzioni e quindi lo fa e basta, allo stesso modo il linguaggio costruisce proposizioni quindi discorsi quindi pensieri e tutto semplicemente perché ha queste istruzioni e queste istruzioni gli dicono di costruire proposizioni e basta, e questa è un’implicazione abbastanza automatica anche se non così evidente, però appunto dobbiamo trovarne altre perché come dicevo prima la cosa diventi assolutamente quasi naturale tanto è inevitabile. Il codice genetico è abbastanza simile al linguaggio addirittura possiamo andare oltre e dire che ciascuna cosa che funziona come base da cui partono altre ha sempre questa struttura sono sempre istruzioni per costruire …

Intervento: come nel codice genetico queste triplette si formano per una trasmissione di informazioni quindi ci sono delle informazioni primitive che sono quelle che danno un esito come me o Eleonora … nel discorso della persona ci sono istruzioni che portano avanti delle informazioni primitive … stavo portando avanti l’analogia  …

Sì, l’istruzione di base del linguaggio riguarda soltanto il principio di identità e non contraddizione, il discorso si costruisce in base agli elementi di cui dispone così come il codice genetico si costruisce in base agli aminoacidi che ha a disposizione e poi da lì costruisce delle sovrastrutture e da qui tutti i discorsi, le superstizioni, le credenze e tutto quanto, però le istruzioni di base che consentono al linguaggio di funzionare sono apparentemente solo due: il principio di identità e quello di non contraddizione, che poi quello comporta l’implicazione, come sa perfettamente Eleonora, perché conosce le leggi di De Morgan: se A allora B può essere trasformato in non (A oppure B) e quindi alla base sono due le istruzioni sufficienti per fare funzionare tutto.

Il lavoro che faremo nei prossimi incontri sarà costruire le implicazioni che noi vogliamo che si producano in automatico in seguito a questa analogia, poi se qualcuno di voi trova altre analogie ben vengano ovviamente, questo è solo un modello di virus, una schema che può avere infinite altre configurazioni …

Intervento: una analogia con il computer?

Certo che funziona però il computer è stato costruito dagli umani, il codice genetico no, anche se il funzionamento è sempre lo stesso: c’è un codice sorgente con cui si costruiscono i programmi però è stato costruito dall’uomo …

Intervento: ma al di là del linguaggio c’è sempre il codice genetico … poi c’è la verbalizzazione, le emozioni …

A questo serve l’analogia, a mostrare che il linguaggio funziona esattamente come il codice genetico tant’è che il codice genetico viene chiamato linguaggio appunto perché ha questa struttura, cioè è un’istruzione per costruire cose, costruire proposizioni nel caso del linguaggio …

Intervento: e le emozioni?

Intervento: senza codice genetico non ci sarebbe neanche quello …

Già perché non c’è un corpo che prova emozioni se non ci sono delle istruzioni che costruiscono qualcosa siamo rovinati noi ci rivolgiamo a delle persone che hanno una certa curiosità, una certa apertura come dicevo prima, sarebbe come cercare di spiegare il linguaggio a una persona che non ha mai letto niente, non ha mai sentito niente, non ha mai visto niente, su cosa ci si basa? Occorre pure un terreno su cui potere lavorare, se uno ci dicesse che tutto quanto è stato creato da dio va bene, è come se operassimo su un sistema molto rozzo che non ha nessuno strumento perché un virus possa accedere e non succederebbe niente …

Intervento: però sono tanti anni che lo diciamo può darsi che questa analogia venga accolta …

Dovrebbe perché tutti sanno come funziona grosso modo il codice genetico e ne hanno una grandissima stima, è una cosa scientifica, stabilita dalla scienza, certificata e garantita, a noi serve creare un’apertura che consenta di entrare nel sistema, se dicessimo che il linguaggio è una sequenza di istruzioni per produrre proposizioni c’è il vuoto, il nulla a seguito di questa affermazione, ciò che diciamo è corretto ma non sortisce assolutamente niente. Se invece noi utilizziamo il codice genetico del quale francamente ce ne importa pochissimo però lo utilizziamo come veicolo …

Intervento: però ci dovrebbe essere un minimo contributo da parte di chi ascolta …

Se il virus è perfetto no, un virus modifica da sé il DNA delle altre cellule, le trasforma in cellule tumorali, per esempio, o qualunque altra cosa come il virus dell’influenza …

Intervento: è una questione di informazioni … mi interrogava un po’ la questione dell’informazione … nel discorso occidentale prima inventano dio e poi li cercano …

Ovvio. C’è qualche questione? Qualcosa che non è chiaro, interrogativi?

Intervento:  mi sembra chiarissimo e mi pare anche una buona analogia …

L’analogia serve a questo. E poi le implicazioni certo, e su questo dobbiamo lavorare, questa che ho detta potrebbe non essere così automatica e cioè sottolineare il fatto che così come il codice genetico costruisce corpi per niente, non ha un secondo fine, allo stesso modo il linguaggio costruisce proposizioni per niente, semplicemente perché ha queste istruzioni e quindi costruisce quello. Certo questo ha delle implicazioni ovviamente però non sono così automatiche, il fatto cioè che tutto ciò che gli umani pensano di fatto non ha nessun fondamento, non ha nessuna utilità se non appunto quella di continuare a parlare, questo è già più difficile, non viene accolto automaticamente …

Intervento: se viene intesa dovrebbe avere l’utilità di rendere interrogabili tutte queste verità …

Non è neanche questo, le implicazioni che possono trarsi da una cosa del genere sono devastanti certo ma non sono così immediate per chi ascolta …

Intervento: per esempio la questione dei valori di cui si parlava, il valore non è interrogabile se esiste un dio o una natura cioè se non funziona questa analogia, non è interrogabile perché nessuno si perita di compiere un’operazione di questo genere …

Non è così automatico, la persona una volta che ha ricevuto questa informazione e cioè che il linguaggio funziona esattamente come un codice genetico da lì deve in automatico trarre delle implicazione, per esempio che il linguaggio è per niente, sarebbe già sorprendente se effettivamente funzionasse una cosa del genere, cioè che è per niente, costruisce per se stesso, così come il DNA costruisce corpi per niente, cosa se ne fa una volta che li ha costruiti? Niente. Ecco questa già sarebbe un’implicazione che se si riuscisse a inserire all’interno del sistema potrebbe essere devastante per tutte le altre implicazioni che da questo punto in poi mette in atto, scatena, e il virus a questo punto  dilagherebbe nel sistema. L’ideale è che avvenisse in automatico quasi senza l’intervento della persona, così come uno uscito senza l’ombrello sente dire “guarda come sta piovendo” in automatico pensa “sono senza ombrello” e questa è un’implicazione che avviene da sé. Qualcosa del genere. Sì dovrebbe funzionare, poi una volta affinata la metteremo in circolo …

Intervento: tutto ciò che è caratteristico nell’uomo …

In un certo senso potrebbe non essere importante perché una considerazione del genere potrebbe avvenire dopo, una volta che il virus è già dentro al sistema, e a questo punto anche queste considerazioni possono contribuire sì, a fare mettere la persona a disagio, però potrebbero non essere tali da riuscire a eliminare il virus che ormai è entrato, come dire: tutte le emozioni non ci sono più, eppure è così come ha detto lui e quindi a questo punto magari cerca di trovare una sistemazione, un qualche cosa, però incomincia a pensare, questa cosa incomincia a lavorare nel suo sistema, produce una curiosità è “costretto” tra virgolette a saperne di più, è questo l’obiettivo …

Intervento: se il corpo è una produzione da parte di questo codice genetico e lì dove sono le emozioni?

Può emozionarsi una sequenza di aminoacidi? Eppure ciascuno sa dell’esistenza del codice genetico, sa grosso modo che cos’è , sa che è importante, e noi facciamo in modo che ne tenga conto …

Intervento: il corpo, il codice genetico, ma l’anima … l’anima come quel qualche cosa di singolare, di particolare cui nessuno rinuncia … il codice genetico crea individui dove non ce n’è uno uguale all’altro, come il linguaggio crea discorsi e non ce n’è uno uguale all’altro quindi anche il codice genetico mantiene questa unicità … è questo non è qualcosa di trascendente che lo fa ma una combinazione di …

Di istruzioni, e di lì si può passare al discorso, al suo discorso, le cose che pensa sono differenti, nei dettagli magari, ma sono differenti da qualunque altro e questo da la specificità a ciascuno così come pare per esempio che gli occhi e i polpastrelli di ciascuno siano sempre e comunque diversi da tutti gli altri, dico pare perché in realtà non hanno fatto l’esame su tutti gli abitanti del pianeta quelli attuali, quelli passati e tutti quelli che verranno, e quindi dire “pare” perché mi sembra doveroso. Diciamo che in ogni caso è molto difficile trovare due impronte simili in due persone diverse …

Intervento:  però se i discorsi si producono per niente … si possono scontrare …

Questo accade da sempre, non è una eventualità. Poi dobbiamo considerare quest’altra questione, quella più teorica e cioè questi due principi che fanno funzionare il linguaggio: il principio di identità soprattutto, come se fosse sufficiente una sola istruzione, è una bella questione: il principio di identità che continua a ripetere all’infinito in varie modalità, varie forme, configurazioni, continua all’infinito a ripetere se stesso e cioè a ripetere la sua struttura, deve dire che questo è questo, e questa è la questione più complessa …

Intervento: è come se la variazione cercasse sempre la propria identità …

Come farebbe a sapere che varia se non ci fosse qualcosa di stabile? Quindi occorre che lavoriamo, che lavoriate per rendere queste implicazioni più automatiche possibile, più devastanti possibile, Questo è il nostro compito il virus, la struttura del virus, ormai è creata.