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IL SESSO E LE DONNE

 

23/4/1997

 

... Sono cose che ho ascoltate, non sono mie opinioni come diceva qualcuno l’altra volta. incominciamo da quelle più diffuse, per esempio un rapporto sessuale al solo scopo di potere esercitare un controllo, in questo caso l’atto sessuale di per sé non ha alcun interesse, ha interesse in quanto strumento, mezzo per esercitare un controllo sull’altro, l’idea che muove questo pensiero è che in definitiva dalla posizione di donna non abbia molti strumenti per esercitare il suo potere, il suo potere che si manifesta poi attraverso il destare l’interesse o comunque un’attrazione, non avendo dunque molti strumenti avviene che pur a malincuore accoglie questo come lo strumento principale, più potente, più efficace, più sicuro. Perché esercitare questo potere? Perché di per sé non sarebbe necessario (questo controllo sull’altro) e qui si inserisce una questione complessa, che già Freud aveva esplorata, quella connessa propriamente (perché in questo caso dicevo che non c’è alcun piacere) con il controllo del proprio desiderio attraverso il controllo del desiderio dell’altro. Mi spiego meglio, potete pensarla così, come se di fronte alla non gestibilità del desiderio che avverto fossi costretto a trovare qualcuno che mi desidera in modo da trovarmi nella posizione dell’oggetto del suo desiderio e dunque trovarmi nella posizione di oggetto indispensabile per questa persona, a qualunque costo, e da questa posizione controllare questa persona, ma perché tutta questa operazione? Il motivo è questo: il desiderio che mi riguarda non è sostenibile, non è controllabile, non è gestibile, non so che cos’è e allora attendo da altri, da una persona che eleggo per questa funzione, che mi si risponda a questa domanda: che cos’è il mio desiderio? Ora ovviamente questa risposta è difficile che venga, però questo non toglie che ci si possa provare. In questo caso dicevo l’atto sessuale ha una funzione precisa che è quella di controllare l’altro, di possederlo, ma questo aspetto del possesso, diciamo dell’idea del possesso dell’altro è ovviamente presente in ciascun atto sessuale, prendete il caso di un grande innamoramento, con a fianco una grande tensione erotica nei confronti della persona. Questa tensione erotica si manifesta perlopiù con un desiderio di possesso dell’altra persona, possesso anche fisico, sessuale, che può essere anche molto forte, ma come ciascuno sa questo fuoco della passione è destinato ad estinguersi rapidamente, cosa che tutti sanno, però pochi sanno esattamente perché, generalmente la risposta che si dà è l’abitudine, la routine. Sono risposte poco soddisfacenti, perché mai una cosa che si ha continuamente dovrebbe essere, diventare meno interessante? Di per sé non ci sarebbe nessun motivo, la questione è un’altra, questa tensione erotica, questo fortissimo desiderio di possesso nei confronti di una persona non è soltanto nei confronti di quella persona. E allora che cosa si desidera fortissimamente possedere? Un sogno. È questo, un sogno, lo chiamiamo così provvisoriamente ma potremmo dirla così, qualcosa che si è sempre atteso, che si è immaginato che potesse esistere ma che di fatto non si era mai incontrato, e per una serie di circostanze una persona si trova a collimare con questo sogno. In quel momento l’attrazione diventa irresistibile, ma questa persona è un supporto, infatti nel momento in cui si accorge, per una qualunque cosa che vada storta, che la persona che ha di fronte non è il suo sogno immediatamente cessa tutto, e cessa tutto perché la sensazione è di essere stati traditi e quindi la delusione è cocente. Come dire: avevo pensato che con te ci fosse tutto ciò che avevo sognato, tutto ciò che avevo atteso, avevo desiderato, di colpo ecco che mi sveglio dal sogno, non era così. Non eri tu. Da quel momento in poi le cose vanno male e andranno sempre peggio, perché non è ricucibile, non è ricomponibile una cosa del genere in nessun modo, la rottura è inevitabile. Ho parlato di rottura anche se poi di fatto due persone possono continuare a stare insieme, ma di fatto questo incantesimo si è rotto, si è spezzato. Ho introdotto questo aspetto del sogno e quindi in definitiva una fantasia, di cui per altro si parlava prima. Il sesso così come è comunemente inteso, comunque sia inteso, è sostenuto da immagini, da pensieri, da fantasie, togliete tutto questo e rimane niente, assolutamente niente, infatti così un po’ per gioco e un po’ no, tempo fa quando qualcuno mi chiese chi avrei proposto per un corso di educazione sessuale proposi un poeta, un logico matematico e una prostituta. Il poeta ha il compito di illustrare come il sesso con tutte le fantasie non è gestibile né controllabile in nessun modo; il logico mostra come l’innamoramento più folle, più squinternato, sia una conseguenza logica di una serie di inferenze che sono tra loro connesse da una logica ferrea, assolutamente coerente e precisa, e poi la prostituta il cui compito sarebbe quello di illustrare come senza i primi due aspetti, il sesso sia nulla, assolutamente niente. Potrebbe anche funzionare un siffatto corso di educazione sessuale, questo per dire della portata enorme che hanno nell’atto sessuale le fantasie, i pensieri, le idee, le immagini, i ricordi, tutto ciò che ciascuno ha costruito nella sua vita. La volta scorsa parlavamo di frigidità e di impotenza mostrando come entrambi questi aspetti muovano da pensieri, da idee che si costruiscono mano a mano e che funzionano in modo molto potente, e in questo molte donne colgono nel segno, alludendo a una forte prossimità tra il sesso e la questione intellettuale, in effetti per buona parte è una questione intellettuale. Non è casuale che la pornografia abbia da sempre un grande interesse, se non fosse una questione intellettuale la pornografia non avrebbe nessun interesse, invece l’immagine, e quindi l’idea, la fantasia promuovono la sessualità. Pensate alla chiesa per esempio, ma non soltanto la chiesa cattolica, ciascuna religione si fonda almeno in parte sul controllo della sessualità, perché gli umani (almeno alcuni) si sono accorti e sanno perfettamente che controllando la sessualità, se possibile attuandone il monopolio, è possibile esercitare un controllo, perché la sessualità in questo modo viene fortemente erotizzata, proibendola. È il sistema più semplice, basta proibirla e immediatamente diventa, come ciascuno sa, più eccitante, più attraente, ecco dunque la questione intellettuale. Nella quasi totalità delle donne, delle fanciulle che mi raccontavano delle loro considerazioni erano molto precise su questo aspetto, senza la questione intellettuale il sesso può farsi ma è uno strumento che serve ad altro, non ha nessuna attinenza con il piacere. Dunque nessuna attinenza con nessun piacere, un mezzo che può utilizzarsi per non essere abbandonate, per sentirsi in qualche modo (se temono di non esserlo più) al centro dell’attenzione di qualcuno, di essere importanti, come vi dicevo il fatto che venga utilizzato questo strumento più di altri non è casuale, e il più delle volte come vi dicevo avviene a malincuore, ché magari preferirebbe utilizzare altri sistemi ma funzionano di meno, sistemi più lunghi, meno sicuri, e poi tutto sommato non costa un granché, come si sente dire spesso: se è solo questo che vuole... va bene. Ma ovviamente le fantasie non si limitano a questo, vanno molto oltre e la difficoltà che talvolta una donna può incontrare rispetto alla propria sessualità verte perlopiù intorno al non saperne, non che non sappia come funzionano le cose, lo sa benissimo, ma non sapere del suo corpo, come funziona, non sapere cosa vogliono dire certe sensazioni, non capire che cosa accade. Questo talvolta crea una sorta di smarrimento accanto all’idea che ci sia da qualche parte qualcuno che invece lo sappia. Quando trova qualcuno di cui suppone un sapere rispetto a queste cose ecco che allora generalmente se ne innamora. Si innamora di un uomo, non tanto dell’uomo in quanto tale, ma di ciò che sa e soprattutto delle risposte alla sue domande, alle domande che si è sempre posta e che non hanno mai trovato una risposta soddisfacente, perché di risposte se ne è date tantissime ma nessuna è stata mai soddisfacente, quindi immagina che ci sia almeno uno, non ha bisogno di tanti, uno solo, uno che sappia rispondere, che sappia dirle che cos’è la sessualità, cos’è la femminilità, cos’è il uso godimento e che quindi la metta in condizione di poterne godere, diciamola così, senza paura. La paura in questo caso non dell’uomo ma di sé, del proprio desiderio, dell’incontrollabilità del proprio corpo, una sorta di ignoranza in accezione letterale, del proprio corpo e delle sue sensazioni; ma talvolta la paura è effettivamente dell’uomo, l’uomo è visto come una cosa grande minacciosa, più forte fisicamente, in genere avviene così, e quindi e quindi dotato di mezzi in questo caso, per fare del male, se volesse potrebbe fargliene e allora ecco, come blandirlo? come renderlo innocuo? Con l’atto sessuale. Un modo, diciamola così in modo un po’ rozzo, di rabbonirlo, così non è più pericoloso, non è più una minaccia. Ciò che attraversa buona parte di queste fantasie è ciò che comunemente è chiamata insicurezza, ma insicurezza di che? Di che cosa non è sicuro? Il più delle volte di essere accolto, come se immaginasse gli uomini perlopiù, ma non soltanto, la sottoponessero ciascuna volta ad un esame severissimo, dove è in gioco tutto, non c’è una prova d’appello, ciascun incontro è l’ultimo e lì si gioca tutto. Vi rendete conto che la posta in gioco è molto alta, fallire è pericolosissimo perché non ha una seconda possibilità. Dunque generalmente questa che si chiama insicurezza, che poi di per sé non significa molto, è un modo di avvertire questa sorta di non sapere nei confronti del proprio corpo, della propria sessualità, del proprio godimento. Come sapete può accadere, non è frequente ma può accadere a una donna di non sapere, dopo un atto sessuale, se raggiunto l’orgasmo oppure no, ma non perché è distratta o per altre questioni ma perché non sa, non sa cosa deve fare. Questo spesso rende le cose molto difficili, anche perché è straordinariamente difficile che dalla parte del partner tutto questo sia avvertito, non lo è generalmente, però la questione del sesso per l’uomo è un altro discorso, questa sera è dedicata alle donne. Perché è importante la parola per quanto riguarda il sesso? Perché la parola produce immagini, crea emozioni, sensazioni, la parola non l’atto sessuale, senza la parola è nulla, e in effetti non hanno torto. Non è che negli uomini questo non avvenga, ma funziona in un altro modo, cioè sono differenti le fantasie, le superstizioni, le connessioni... e non è certo questione da poco questa del sesso, dal momento che può rendere la vita piacevole o rovinare l’esistenza ad un certo numero di persone, non solo questo ovviamente però anche questo, eppure come è noto sono almeno tre milioni e mezzo di anni che gli umani praticano il sesso. Tre milioni e mezzo di anni non sono pochi, e c’è da supporre che sia stato fatto, pensato, di tutto a questo riguardo e che la cosa quindi tutto sommato possa essere, almeno per la sua problematicità, archiviata, il che non è affatto, è sempre presente ciascuna volta per ciascuno. Dunque dicevo, perché il sesso (in qualunque modo sia inteso non ha importanza) continua a tutt’oggi a questionare ciascuno in vario modo anziché essere una cosa ormai consolidata e risolta una volta per tutte. Proprio per questo, perché ciò che lo sostiene, ciò che lo supporta è una questione intellettuale, è la parola, e la parola non è gestibile in nessun modo, ora si tratta evidentemente ciascuna volta di costruirlo, letteralmente, perché c’è una sorta di equivoco, di sovrapposizione fra un atto che si ritiene prevalentemente fisico, meccanico ed invece l’aspetto poetico, come se l’una cosa potesse darsi senza quell’altra il che non è; dicevo che tolto l’aspetto poetico l’aspetto fisico, meccanico è nulla, è assolutamente niente, anzi non esisterebbe, non sarebbe mai esistito. Il tentativo di ricondurre qualche cosa ad un fatto prettamente meccanico, qualcosa che meccanico non è, comporta una serie di inconvenienti, non ultimo il trovarsi di fronte a una situazione che è sempre totalmente differente da quella che si era immaginata che fosse. C’era Lacan che ogni tanto raccontava che in un rapporto sessuale accade sempre un qualche cosa, per quanto piccola, che rende questo rapporto mancante, non fallito ma mancante, non come ci si aspettava che fosse... è anche difficile da verificare una cosa del genere ma possiamo intenderla così, come un modo per riflettere su una questione che riguarda il preponderante aspetto intellettuale nell’atto sessuale. Cosa che generalmente non è molto considerata, dalle donne sì e in questo come dicevo prima non hanno affatto torto, il problema che incontrano è che talvolta questo viene affrontato in termini non sufficienti, non sufficientemente intellettuali per cui si crea una sorta di compromesso tra l’aspetto meccanico e quello poetico o si cerca di trarre l’aspetto poetico là dove può risultare difficile reperirlo, perché sa benissimo che senza questo non succede niente. Il fatto che non succeda niente non è che la preoccupi più di tanto, ma se succede è meglio. Come la volta scorsa è una conversazione, pertanto chiunque volesse intervenire con qualunque cosa può anche farlo interrompedomi mentre sto parlando, io parlo così per darvi l’occasione di incontrare delle questioni eventualmente, in ogni caso il titolo non è del tutto casuale "Il sesso e le donne" anziché "Il sesso e gli uomini" in omaggio a un luogo comune che in qualche modo ho illustrato, anche se fra le righe, un luogo comune che afferma che siano le donne più attente al sesso, più esigenti diciamola pure così, poeticamente esigenti. Che in molti casi non trovino una corrispondenza a questo aspetto poetico, questo è un altro discorso e questo può deluderle al punto tale da rinunciare tranquillamente ad avere rapporti sessuali con chicchessia... ci sono questioni intanto? So che sono questioni ardue, però perché no? Tutto sommato, come dicevo è una cosa che viene praticata da tre milioni e mezzo di anni, non è da ieri che gli umani fanno sesso. Una volta si diceva fare all’amore, adesso ...

- Intervento:…

Sì, è anche molto frequente, in effetti casi in cui una donna ha rapporti più che soddisfacenti con un uomo che non ha nessun dialogo con lei e che magari neanche la ama eppure… però l’aspetto poetico non è che non ci sia, c’è ed è fortissimo ma è tutto a carico della fanciulla in questione, la quale si produce una storia e riesce a produrla talmente bene che l’altro deve soltanto metterci la presenza, tutto il resto non è necessario, fa tutto da sola in un certo senso, come dire che è come se in quel momento si proiettasse un film bellissimo dove sì, c’è una comparsa (occorre pure qualcuno) ma che ha solo questa funzione, nel momento che cessasse di avere questa funzione cesserebbe di esistere anzi, non sarebbe mai esistito...

- Intervento:…

Le dirò di più, ci sono casi in cui meno una persona (il partner intendo) è presente in questo senso, meglio funziona. Perché se interviene a dire qualche cosa c’è l’eventualità che si spezzi questa sorta di incantesimo che viene creato, è sufficiente che si attenga al copione, senza metterci niente di più, anzi meno ci mette meglio è e allora tutto funziona perfettamente. Può accadere che una volta ci metta del suo e non funzioni più, si rompa tutto...

- Intervento:…

Sì infatti senza questo non succede niente, ma questo può avvenire anche senza una reciprocità... (...) mica poi tanto, è molto più frequente di quanto si immagini, non dico che avvenga sempre così, ma molto spesso...

- Intervento:…

Perché parla di sudditanza psicologica?

- Intervento:…

Non c’è un timore che l’altro possa intervenire anzi c’è anche il desiderio che lo faccia, solo che facendolo, come dicevo all’inizio, può avvenire di riscontrare che la persona che si ha di fronte non è esattamente quella, quella del sogno, e questo può comportare qualche problema. Già, certo la questione della sudditanza, come Lei diceva della dipendenza, altra questione molto importante da affrontare. La dipendenza interviene come opzione in molti casi. La sudditanza psicologica cosiddetta non va mai senza una complicità cioè, come direbbe Freud, un tornaconto, e questa sorta di dipendenza ha una valenza in alcuni casi anche erotica, ma sia come sia non si tratta mai di una costrizione. Ci sono persone che colgono, anzi si mostrano assolutamente docili e mansuete però non farei mai troppo affidamento su questa sudditanza, è straordinariamente precaria, può cambiare immediatamente Se per esempio Lei riflette su una struttura particolare e cioè quella del discorso isterico, lì è emblematica la questione in quanto c’è una sorta di posizione, in alcuni momenti di assoluta remissività, però di fatto non è esattamente così, è come se dicesse: "io ti metto nella posizione del padrone, ma ti ci ho messo io, non dimenticartelo" e quindi è una posizione di sudditanza in un certo senso, ma è una sudditanza particolare, molto particolare, su cui è pericolosissimo fare conto anche perché giustamente dice: "ti ho messo io nella posizione del padrone, se adesso decidi di fare da te..." Però forse voleva aggiungere qualche elemento? Magari dopo...

Intervento: che cos’è la gelosia?

Della gelosia si può parlare in moltissimi modi. Rispondere a domande così dirette "che cos’è questo?" è sempre molto arduo ma comunque possiamo dirne qualcosa. Possiamo cominciare da Freud, per Freud, la gelosia, in particolare nella struttura del discorso paranoico muove da un rovesciamento, da un rovesciamento che prende le mosse da una posizione omosessuale, è molto semplice, supponiamo che io sia geloso di una donna, allora dice Freud l’interesse in questo caso non è la donna, ma è l’uomo che la mia donna può avere, che immagino abbia, in effetti in alcuni casi la gelosia crea, crea l’avversario, lo crea cioè immagina che ci sia laddove in effetti non c’è assolutamente nulla e perché lo immagina, si chiede Freud? Perché lo produce dal nulla? Perché in effetti l’interesse è verso quest’uomo, in questo caso l’interesse omosessuale nei confronti di questo eventuale uomo avversario, antagonisti Cambio cassetta

… cioè assoluto, come dire: "non sono io che lo amo, ma è lei che lo ama". Allora a questo punto interviene una serie di altri rovesciamenti e giunge a concludere che nella gelosia in molti casi, non è che sia una legge naturale, in molti casi si tratta di una sorta di omosessualità dove l’interesse è per l’altro, e in effetti viene creato il rivale. Il rivale viene creato per potere godere di questa fantasia omosessuale e tanto più ci si scaglia contro la fanciulla accusata di tradimento tanto più è forte questa attrazione che provoca proprio una vera e propria eccitazione sessuale, si manifesta anche in sceneggiate di notevoli proporzioni. Ora questa è la posizione di Freud e comunque della psicanalisi in generale. Io preferisco generalmente, anziché muovere da una posizione teorica precisa, interrogare eventualmente la persona che mi parla della sua gelosia per saperne qualcosa, cioè come funziona, per sapere che cos’è la gelosia, in questa persona ovviamente, perché non ho la certezza che sia proprio così come dice Freud. Può essere, può essere per una serie di luoghi comuni piuttosto accreditati però un luogo comune non offre una garanzia così assoluta e allora è preferibile riflettere e ascoltare di volta in volta qual è la questione in gioco, più che stabilire la gelosia è questo, per esempio un rovesciamento dell’omosessualità. È possibile, in molti casi sarà anche così però è sempre preferibile in una analisi andare cauti col trarre conclusioni affrettate che il più delle volte non servono a niente. Ha comunque una forte connotazione erotica la gelosia, quindi può essere utilizzata in questo senso, se mai per gioco....

- Intervento:…

In quel caso non lo so cosa avrei risposto, ma in linea di massima sì, anche se le fantasmatiche sono differenti, ma non è una questione fisico - meccanica nemmeno per l’uomo, mai per nessun motivo, in nessun caso, anche se qualche volta magari lo preferirebbe ma non è così. Cioè non può evitare di pensare, non può evitare le immagini, le sensazioni, i ricordi, i pensieri di ogni sorta che intervengono, anzi ne intervengono talmente tanti che in alcuni casi come dicevamo l’altra volta, cioè l’impotenza, si manifesta proprio per questo motivo, tanto ci pensa che alla fine...Sì io ho detto così un breve listaggio delle fantasie più ricorrenti, ce ne sono infinite altre... Di fronte a queste situazioni molto complesse che vengono poste durante un percorso analitico riguardo al sesso, si tratta il più delle volte di interrogare questi pensieri, queste immagini che per una serie di circostanze si sono strettamente connesse con l’atto sessuale, al punto da vincolarlo a un pensiero per cui se questa fantasia non si realizza non c’è nessuna possibilità di avere un atto sessuale che abbia qualche dignità. Si tratta allora di intervenire analiticamente non soltanto rispetto alla fantasia connessa all’atto sessuale, perché questa stessa fantasia limita o impedisce o crea qualche intoppo rispetto alla questione sessuale, ma crea problemi anche in altre questioni che apparentemente con il sesso non hanno nulla a che fare, e quindi si tratta di intendere che cosa ha costretto questa persona ad associare l’idea del sesso a questa altra fantasia. Anche nel caso dell’impotenza, della frigidità la questione è la stessa, interviene la questione logica. In effetti non sapevo fino a qualche ora fa se vi avrei parlato del sesso in termini prettamente logici oppure così più ameni...

- Intervento:…

È peggiore rispetto a che cosa? A cinquant’anni fa? Però abbiamo delle testimonianze e queste testimonianze ci raccontano della difficoltà, della problematicità delle relazioni amorose e sessuali in genere, di come cioè le cose ciascuna volta andassero tutt’altro che semplici, ora mi sembra molto arduo stabilire un parametro che possa consentirci di fare una classifica di questo tipo, che le cose vadano meglio o peggio, intanto per chi? O facciamo un listaggio di tutte le persone presenti sul pianeta (nel frattempo ne nascono altre e la cosa diventa complicatissima) per avere una verifica, e poi sarebbe assolutamente vana, ché una persona può anche cambiare idea ad un certo punto e quindi non avremmo nessun modo per potere stabilire una cosa del genere, né forse è così interessante porsi questa questione in particolare Come dicevo, dalle testimonianze che abbiamo le cose vanno allo stesso modo almeno da tremila anni a questa parte, non c’è stata nessuna variante e c’è l’eventualità che per i prossimi tremila prosegua allo stesso modo, poi non sappiamo, pertanto si tratta di affrontare ciascuna volta la complessità della parola connessa con il sesso e affrontarla esponendo il sesso alla parola. Cosa intendo con questo? Intendo l’esporre tutto ciò che, per esempio, per una certa persona è il sesso, cioè per me il sesso è questo. Bene incominciamo a svolgere la questione, non perché sia sbagliato o sia giusto quello che pensa, non interessa né abbiamo nessun criterio per valutare una cosa del genere, semplicemente poniamo le condizioni perché questa persona possa saperne di più, non tanto intorno al sesso, ma perché pensa in un certo modo?

- Intervento:…

Il corpo non è come dicevo una massa inerte, come dire in modo molto rozzo, il mio corpo non c’è se non ci sono io e io sono l’effetto di un certo numero di cose che si riproducono. C’è da sempre un tentativo, forse lo accennavamo anche prima, di ridurre il corpo a una sorta di macchina che si comporta in un certo modo perché programmata in un certo modo, come una sorta di computer, ma non è esattamente così, e non è così perché ciascuno è attraversato da una quantità sterminata di elementi, pensieri, immagini, ricordi, sensazioni, emozioni, parole e tutto ciò è ciò di cui è fatto. Anche i linguisti si sono accorti che il linguaggio è una struttura, se si varia un elemento varia la struttura, non rimane la stessa, basta cambiare un piccolissimo elemento e cambia tutto, basta inserire all’interno di un discorso una opposizione e cambia tutto quanto, e quindi lavorare sul corpo è una fantasia un po’ bislacca che ciononostante può avere degli effetti così come moltissime altre cose hanno degli effetti soprattutto se ci si dispone in un certo modo e gli effetti vengono effettivamente dal fatto che muovendosi in un certo modo comunque questo produce delle altre immagini, altre sensazioni, altre fantasie, e questo può avere qualche effetto. Adesso il fatto che siano effetti strabilianti… ho qualche perplessità però gli americani sono un po’ particolari, si strabiliano facilmente, sono sempre strabiliati... Va bene, l’appuntamento è per martedì, buona notte a tutti.