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COME SI COSTRUISCE IL CONSENSO POLITICO

 

18-4-2000

 

Va bene, allora dobbiamo parlare della persuasione, il consenso…come si ottiene il consenso Roberta, così d’acchito, cosa direbbe?

Intervento: una "captatio benevolentiæ"…

Anche, certo esordisce in genere così, certo (cito da Faioni) bene. Sì catturare la benevolenza dell’interlocutore, giustamente è il primo passo, ché se cattura la malevolenza sarà difficile addirittura, quindi per il consenso occorre intanto che l’interlocutore sia disposto ad ascoltare. Che cosa ben dispone l’interlocutore ad ascoltare? L’idea, la supposizione, la speranza o l’illusione, a seconda dei casi, che ciò che ascolterà gli sarà utile, per un motivo o per l’altro e cioè un suo utile, un suo tornaconto, un suo vantaggio, anche i politici quando chiacchierano esprimono delle cose che suppongono, immaginano, sperano, gli interlocutori possano ascoltare come una promessa di vantaggio "toglieremo le tasse ecc..ecc." poi non lo fa nessuno, chiaramente, però funziona e quindi fare in modo che l’interlocutore possa immaginare, sperare almeno di poter trarre vantaggio da ciò che ascolta, questo avviene sempre in qualunque circostanza, anche quando uno va a sentire una conferenza, spera di potere trarre un vantaggio da ciò che ascolta, se immaginasse che ciò che ascolterà non gli arrecherà assolutamente nessun vantaggio in quanto non ascolterà nulla che possa interessarlo non lo va a sentire, ma se questo può essere più semplice, catturare la benevolenza dell’interlocutore, se l’interlocutore è uno o pochi diventa difficile, se gli interlocutori sono sterminati, una nazione per esempio, che cosa si aspettano sessanta milioni di cittadini? Difficile dire, perché ognuno ha le sue idee, pensa a modo suo e allora si fa un ragionamento molto semplice "la maggior parte delle persone come pensa, come pensano i più?" lasciamo stare i pochi, ma i più come pensano? Ora i più, questo i politici o comunque chi si occupa di informazione lo sanno molto bene, i più dunque sono persone che non hanno generalmente una cultura sterminata, una preparazione, una formazione tra le più sofisticate, ma sono persone che per varie vicende, varie occorsi e trascorsi, non hanno avuto modo di acquisire tantissimi elementi o strumenti di pensiero, questo li porta a pensare in modo molto semplice, cos’è il pensiero semplice? È un pensiero che non si fa troppe domande, se ne fa poche, e ponendosi poche domande accade che sono disposti a prendere per buono qualunque enunciato, se questo enunciato viene proposto in una certa maniera, e questa maniera è quella che lascia intravedere un vantaggio immediato. Di fronte all’idea del vantaggio immediato la persona non si interroga se è effettivamente così oppure no, o lo si sta prendendo in giro come talora accade, porsi poche domande segue generalmente a un pensiero scarno, poco ricco di riflessione, essendo poco ricco di riflessione chiaramente non coglie le sfumature, i controsensi e non costruisce contro argomentazioni che potrebbero facilmente smontare il discorso che ascolta, non avendo tutto ciò a disposizione dunque è indotto a pensare che ciò che ascolta sia vero; abbiamo detto da tantissimo tempo che il discorso che andiamo costruendo e promuovendo ha come caratteristica quella di porre la persona nelle condizioni di non credere con estrema facilità a ciò che gli viene detto, anzi il cessare di credere che le cose possano essere vere oppure false ma constatare che le cose sono dei racconti, delle proposizioni… ma torniamo alla questione prima, al pensiero scarno, diciamo semplice per usare un termine, questo pensiero non essendosi mai posto il problema, per esempio della verità, è indotto a pensare che ce ne sia una, che ci sia qualcosa che è vero, quindi qualcosa che è falso e pertanto sarà indotto a perseguire ciò che ritiene essere vero. Uno dei vantaggi che la persona trae dall’ascoltare un discorso può anche essere questo e cioè acquisire nuove informazioni vere, cioè il pensiero più è semplice più è sensibile alla questione della verità, sensibile in quanto appronto a farla sua, più il pensiero è elaborato, sofisticato, potremmo dire smaliziato, e più è lento ad accogliere qualcosa come vera, perché ci riflette, dunque essendo così pronto ad accogliere qualcosa che gli viene posto come verità è indotto ad accogliere delle proposizioni che gli appaiono vere senza porsi troppe domande, questa è la condizione per accogliere qualcosa come vero, di non porsi tante domande, più domande ci si pongono e più sarà difficile accogliere qualunque cosa come vero. La questione della verità rimane una questione fondamentale in tutti i discorsi, qualunque discorso, abbiamo detto varie volte, un discorso che voglia imporsi passa attraverso la verità e cioè l’enunciazione di proposizioni che vengono affermate essere vere, perché solo a questa condizione una proposizione persuade, se io immagino che sia vera, se so già che è falsa non mi persuaderà mai, perché questo possa accadere è necessario che io possa distinguere tra il vero e il falso, distinzione che talvolta è ardua a farsi, però meno domande ci si pone e più questa distinzione è netta, precisa e facilmente reperibile, tant’è che può accadere in molti casi che una persona stabilisca che è vero tutto ciò che per lui lo è, o lei, perché se lo crede vero immagina di avere dei buoni motivi rispetto all’esperienza, alla percezione, ai sensi, tutta una serie di cose e pertanto essendo necessariamente vero occorre che lo sia per tutti e quindi immagina che la verità sia quella e non ci sia altro da aggiungere, sorprendendosi poi chiaramente nell’occasione in cui si accorge che altri pensano cose differenti, come accade per esempio, come abbiamo visto un po’ di tempo fa, nel discorso paranoico sempre molto sorpreso dal accorgersi che altri pensano differentemente e cioè che pensano il falso. Se fossi paranoico penserei o che Roberta pensa quello che penso io, se non pensa come penso io, necessariamente Roberta pensa il falso, conosce persone che pensano così? (sì qualcuna) bene, succede, ora quindi come vi dicevo è necessario che le persone non si pongano molte domande, perché una persona non si ponga molte domande non occorrono grossi sforzi, dal momento che gli umani generalmente sono indotti comunque a porse poche domande, perché la domanda impone una risposta, un rinvio, impone pertanto una riflessione, un mettersi almeno a considerare la questione, ora una cosa del genere non viene fatta in linea di massima per due buoni motivi il primo è che comporta un certo sforzo mentale in ogni caso pensare, per quanto poco sia è sempre uno sforzo, si brucia energia, l’altro che è molto più importante è che pensando ci si ritrova di fronte a delle questioni che potrebbero se proseguite minacciare le stesse cose che si credono vere, e perché questo è malvisto? Perché se io sono convinto di alcune cose, per il fatto stesso di essere convinto non intendo minimamente smuovere le cose anche perché se sono convinto che siano la verità, la verità non può essere una cosa ma anche l’altra, o è l’una o è l’altra e pertanto se sono convinto che quello che io penso sia la verità questo esclude necessariamente che la verità possa essere altro da ciò che io penso, ma se mi trovassi a pensare delle cose che divergono da ciò che mi convince mi troverei in una sorta di empasse, molto seccante, però questo è risolto, questo problema, semplicemente non mettendo mai in discussione, e nemmeno mai considerando ciò che ritengo vero, perché se lo ritengo vero perché mai metterlo in discussione? Se è vero è perché è così, il cielo è azzurro, il mare blu, perché devo metterlo in discussione? Non ho nient’altro da aggiungere, ecco il nient’altro da aggiungere è ciò che funziona come una specie di schermo, di barra che impedisce l’accesso a qualunque altro pensiero, quindi non occorre fare un grosso sforzo per impedire agli umani di pensare, fanno per lo più tutto da soli, ma in ogni caso come abbiamo già detto in altre occasioni c’è un addestramento che incomincia con la scuola, ma già prima, e prosegue poi per tutta l’esistenza a pensare in un modo particolare che è quello che poi consentirà di distinguere nettamente fra il vero e il falso, bene e male ecc…questo modo dicevamo due o tre volte fa, che insegna a pensare che se c’è un effetto allora c’è necessariamente una causa, per cui qualcosa esiste necessariamente, se esiste una cosa allora ne esisterà un’altra, il problema che hanno incontrato per esempio i teologi, se esiste una cosa allora ne esisterà un’altra che l’ha generata, si innesca però a questo punto una regressio all’infinito che non si ferma più, ecco che allora si decide di fermarsi ad un certo punto, stiamo dicendo con questo che in linea di massima è improbabile che gli umani si trovino a pensare, la più parte ovviamente, la più parte è comunque quella che generalmente interessa sia i politici sia i produttori di detersivo, che poi ci sia uno che non crede affatto a quello che stanno dicendo non ha nessuna importanza se ce ne sono cinquanta milioni che ci credono, quello lì potrebbe impunemente rimanersene a casa sua…(….) ecco, dunque il consenso, il consenso deve passare attraverso la questione della verità e cioè fare in modo che quello che io dico sia inteso come vero, o nel caso di un comizio politico che le proposte politiche che io faccio, corrisponderanno in futuro a delle azioni che sono le migliori, in quanto ciò che produrranno sarà necessariamente vero, come dire per fare questo, per ottenere questo risultato che i cittadini stiano bene, occorre fare questo, è vero? Io credo di sì, e cioè immagino che sia vero, se gli umani non avessero questa idea bizzarra di discriminare il vero e il falso non sarebbero in nessun modo persuadibili, il che comporterebbe tutta una serie di modifiche da farsi all’interno della società….allora creare il consenso, creare il consenso non è altro che utilizzare il modo in cui pensano i più o non pensano i più, e volgerlo a proprio vantaggio, ovviamente facendo in modo tale che continuino i più a non pensare, è assolutamente essenziale e fondamentale che non lo facciano, tutto ciò che vi circonda generalmente è costruito per evitare che possa accadere qualcosa del genere, un simile fattaccio, vi dicevo che già gli umani di per sé svolgono malvolentieri questa attività, ma in più a sancire la pericolosità di una tale operazione, tutto ciò che li circonda va esattamente nella direzione opposta e cioè li dissuade immediatamente da una cosa del genere, anche perché nel caso in cui una persona si metta a pensare immediatamente avverte la necessità di avere degli strumenti per poterlo fare, perché non è così semplice e questi strumenti nessuno glieli fornisce, in buona parte perché pochi li hanno, e d’altra parte perché è comunque preferibile che non li abbiano, pensare ad un cittadino che incomincia a pensare, è una catastrofe, che cessa di credere al vero al falso, tutte queste storie, con che cosa lo persuade? Con che cosa lo abbindola, non riesco più a persuaderlo e quindi a fare in modo che voti per me, per esempio, nel caso del politico, se non mi vota non vado al potere, se non vado al potere che faccio? E ciascuno di voi può constatare come tutto ciò che la società costruisce sia costruito in buona parte per dissuadere gli umani da questa operazione, e dal sottrarre loro gli strumenti per farlo, dalla scuola, dalle elementari in su tutto è congegnato in modo, non necessariamente in mala fede, le persone che hanno congegnato anche loro sono state addestrate in questo modo, hanno congegnato dunque per fornire delle informazioni prevalentemente tecniche cioè sul come si fa una certa cosa, sul come si svolge un certo compito, sul come si raggiunge un certo obiettivo, si forniscono così indicazioni di massima su quella che viene chiamata cultura e poi appunto mano a mano, si addestrano gli allievi a una tecnica qualunque essa sia , tutto ciò, con il pensiero ha nulla a che fare se voi sfogliate testi delle scuole non trovate nessuna traccia di come si pensa, assolutamente nessuna, ché è curioso che la scuola non insegni assolutamente a pensare e viene il sospetto che la cosa non sia del tutto casuale, d’altra parte perché dovrebbe insegnare lo stato, delle cose che se messe in atto lo minacciano? E quindi il pensiero viene relegato a pensare bene o male, viene relegato a una sorta di adattamento alla verità, alla ricerca della verità, fin che gli umani cercano la verità va tutto bene, va tutto bene perché se la cercano suppongono che ci sia, se suppongono che ci sia allora sono disposti ad accoglierla immediatamente appena la intravedono, se si fa supporre che ci sia, la verità ha questa virtù di essere fortemente attraente, di esercitare una attrazione irresistibile per cui è uno strumento potentissimo di seduzione per gli umani, dire loro la verità, mostrare loro la verità, pensate agli ultimi duemila anni, sono stati sempre caratterizzati da una ricerca della verità o dalla difesa della verità, dalla imposizione della verità, la ricerca della verità: la scienza; l’imposizione della verità : la religione, la difesa della verità: la guerra….generalmente avviene così….dicevamo molto tempo fa che la verità ha questo potere terapeutico, tranquillizza, se io so di essere dalla parte della ragione qualunque cosa faccia sarà leggera e giocosa che si tratti di svolgere un compito matematico o di tagliar la gola a un bambino, se fatto in nome della verità sarà comunque un’operazione giusta. Vedete la verità solleva, innanzi tutto, dal senso di colpa, se ho fatto una certa cosa e questa cosa è vera, che poi può dirsi in tanti modi, è buona, è necessaria, è cara agli dei, è necessaria alla patria, può assumere tantissime figure, dunque se io compio un’azione del genere allora non sono io responsabile di questa cosa ma è una necessità superiore, la verità ha sempre questa prerogativa di essere una necessità superiore, la verità è qualcosa di superiore agli umani infatti dio "io sono la via, la verità, la vita". Dunque questa necessità superiore ha un potere immenso sugli umani perché li sbarazza della responsabilità che è una cosa formidabile, una trovata geniale allora gli umani non sono responsabili di ciò che dicono, di ciò che fanno ma si muovono per un bene supremo, superiore a loro, che li trascende, persino Haichmann sicuramente se interrogato, se avete letto i verbali…..un ufficiale nazista processato a Gerusalemme dopo la seconda guerra mondiale per la prima, ecco sicuramente avrebbe risposto se interrogato che non uccideva gli ebrei per il piacere di farlo ma per la necessità di liberare il mondo e la Germania, in particolare da una minaccia e quindi agiva oltre che per ordine superiore, per una necessità superiore, per un bene superiore, e quindi tutta la vita se voi poco poco riflettete abbiamo detto tante volte, tutta la vita dell’umano è sempre volta a qualcosa che dovrebbe trascenderlo, impara per lavorare, lavora per farsi una famiglia, la famiglia perché la specie prosegua, la specie deve proseguire perché….? ..(….) "perché vuolsi così, colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare!" ecco cioè ciascuno si trova sempre a fare delle cose per una necessità superiore la quale occorre che sia vera ovviamente se no si creano dei problemi, quando una persona incontra dei problemi cosiddetti psichici fino alla depressione è perché questa operazione si inceppa non riesce più, cioè quando si dice "la mia vita non ha più un senso, non riesco a dare un senso, a trovare un senso" prima ce l’aveva adesso non ce l’ha più, perché? Cioè il senso che c’era prima è squinternato quanto quello di adesso ma ciò che ha perduto è la certezza che la direzione che stava perseguendo fosse quella assolutamente vera, a questo punto ha una battuta di arresto si guarda in giro non sa più da che parte voltarsi e può avere dei contraccolpi anche piuttosto violenti…sì accade e quindi immediatamente di riorientarsi cioè cercare assolutamente qualcosa che fornisca un senso alla propria vita, fornire un senso alla propria vita è indicare qual è la via giusta cioè la verità necessariamente, perché se uno non ha un senso della propria vita potrebbe inventarsene uno qualunque, che ne so? raccogliere briciole di pane dalla tovaglia, non è un granché ….è vero, ma ce ne sono infiniti altri che non sono un granché lo stesso, ma sono perseguiti da milioni di persone, non è questo…però non lo fa, non lo fa perché immagina che questa operazione non lo porti a qualcosa di vero, non immagina che questa sia una verità superiore, mentre non è né superiore né inferiore a infinite altre…. E quindi rimane in attesa di trovare qualcosa che gli dia, gli fornisca questa direzione cioè gli mostri la verità, ecco perché gli umani sono sempre in cerca di religioni, qualcuno che indichi loro qual è la via cioè la verità, dice "la verità sta di là" " bene"….sì, dica Sandro:

Intervento: il consenso è qualcosa che rende il senso comune quindi sarebbe come una sorta di compartecipazione ….la questione della verità mi sembra che funzioni in questo senso come colui che deve persuadere dovesse indicare cosa manca….cioè è come riuscire a convincere "il cittadino" che a lui qualcosa manca, e che lui sta indicando che cosa manca e quindi anche il rimedio…..oggi riflettevo su come è cambiato anche il modo da qualche anno a questa parte perché prima funzionavano le ideologie adesso non funzionano più le ideologie CAMBIO CASSETTA non gli interessano più le ideologie, non gli interessano per una azione pragmatica, vita quotidiana, diciamo, una sorta di utilitarismo ma l’operazione sembra quella di far sentire il cittadino mancante, bisognoso, indicare come se "il cittadino" non sapesse prima cosa gli manca e porre l’accento su questo è porsi come rimedio. Curioso per esempio che l’informazione politica sia comunque sempre incentrata su questo….cioè sull’indicare ciò che non va, l’operazione diventa difficile quando occorre mantenere il consenso politico, perché non si può continuare a dire che c’è qualcosa che non va, vuol dire mantenere in tensione i cittadini….

La prima cosa che fa un governo che va al potere è dire guardate in che condizioni hanno lasciato l’Italia, in questo caso, e serve per giustificare il fatto che per almeno quattro o cinque anni le cose andranno male perché quelli precedenti "guardate che disastro hanno combinato" , vanno avanti così da tre mila anni a questa parte…

Intervento: dicevo che anziché essere una comunicazione di verità in senso positivo, nel senso affermativo, come dire "la verità è questa" è porre la verità in termini negativi cioè qualcosa che manca…

Sì, sì, questo è l’aspetto più specifico quello di fare sentire il cittadino in difetto, o in debito o in colpa, meglio ancora, più si sente in colpa e più facile è manipolarlo ovviamente, si sente in colpa per una mancanza, però, però una delle operazioni retoriche è di sollevarlo da questa colpa a questo punto si sente felice e ringrazia chi lo ha sollevato da questa colpa, e sarà sempre molto disponibile nei suoi confronti….

Intervento: prima ti dicono qual è la colpa, così ti senti in colpa

Sì, certo si fa così, è un sistema vecchio come il mondo (…..) indica questo che hai fatto è un peccato dice "sì? Perché? Perché così. Va bene. "se è un peccato allora sono in colpa" "sì, allora io ti confesso e ti assolvo" cosa dice Roberta?

Intervento: questo indica le paure per l’immigrazione, paure che poi diventano collettive e allora propongono delle soluzioni

Adesso non mi ricordo perché non ho più fatto caso a queste storie qua ma prima delle elezioni, ci sono stati problemi con gli emigrati? Non più del solito dice lei. Hanno perso un occasione, il Polo, dovevano incrementare la criminalità, gettare ombre su gli albanesi

Intervento: il pensiero comune dice che se la gente arriva così senza lavoro, allo sbaraglio ovviamente crea delle problematiche e loro si sono fatti fautori, hanno colto il pensiero comune cioè le esigenze delle persone…

Sì, una volta che i servizi segreti funzionavano meglio e soprattutto c’erano agganci più robusti con certi ambientini, si facevano queste cose, sì per esempio violentata e uccisa una bambina da un gruppo di albanesi e rumeni, albanesi viene meglio, chiaramente titoloni sui giornali, proteste, un’ira di dio di cose e quindi alla televisione tutti a parlare del fatto che "non è che noi ce l’abbiamo con gli albanesi ma ne stanno arrivando troppi e poi non c’è controllo, non c’è….arrivano quelli cattivi" poi ci si mette dentro di tutto, la droga ecc..molti che non avrebbero votato che si sarebbero astenuti si sono risolti a votare perché questi hanno intenzione di porre un argine a quello che sta accadendo, "quello che sta accadendo non è più tollerabile" è questo, che il cittadino giunga a dire che ciò che accade non è più tollerabile. Abbiamo detto come si fa a imporre un regime di polizia, si va in giro per strada con la mitragliatrice a sparare sulle persone, tempo una settimana c’è un regime di polizia. Adesso però non andate in giro…sì, signora, cosa sta pensando così assorta, sta già pensando un bliz? Organizzando una battuta di caccia…col Kalashnikov ? Beatrice qualche questione qualche riflessione a fianco, a margine, una postilla…

Intervento: diceva Cesare che i politici non fanno altro che raccogliere quelli che sono i luoghi comuni dei cittadini…mi interessava un po’ di più svolgere questa questione che è volgarmente chiamata questione razzista…uno può addurre molti lenitivi moraleggianti….raccontare un sacco di storie

Che poi in effetti viene utilizzata anche a sproposito perché non è propriamente razzismo, razzismo dovrebbe essere l’idea della superiorità della propria razza rispetto ad altre

Intervento: proprio di questo sto parlando, ci sono molte affermazioni in questo senso che si ascoltano, questo bisogno di pulizia dei "padroni di casa"…l’Italia è divisa fra nord e sud, gli albanesi vengono in qualche modo a rinsaldare l’unione italiana, per un po’ si dimentica il terrone, perché c’è l’albanese che svia…io non so se non ci sono più ideologie, certo si travisano dei termini non si parla più di razzismo, si usano termini ampollosi per il bene comune e in questo modo si condanna questo luogo comune e quindi si stabilisce, ammantandolo …perché rimane questa divisione continua…

Sì, si… ad esempio che poi prendete la mancanza di cui diceva Sandro, che cosa manca ai cittadini? Sì fa un sondaggio…ai cittadini manca la sicurezza, il 95% dei cittadini si sente insicuro. Poi chi va a controllare? il sondaggio l’ha fatto il redattore….dunque l’opinione pubblica che le strade sono insicure e allora la gente …infatti la sera non si può più uscire, chiaramente sono quelli che non escono mai a dire queste cose e quindi non sanno assolutamente quello che c’è in giro la sera, può esserci qualunque cosa…..( si dice che una volta si poteva uscire) una volta un amico mi portò un giornale di Torino di fine ottocento e una delle notizie ricorrenti era che c’era una malavita così ben robusta e così ben organizzata, che non si poteva uscire la sera, soprattutto dalle parti di Porta Pila  diceva il giornale, non ci si poteva andare perché c’erano i birbi, i mariuoli, insomma la malavita la faceva da padrone, era gente piemontesissima, (amici di Don Bosco) gli albanesi allora stavano in Albania….la malavita è sempre esistita, già il nonno di Pericle raccontava che quando lui era ragazzino sentiva dire queste cose dagli anziani, non è un problema di questi ultimi giorni, che viene utilizzato chiaramente ciascuna volta, ai politici non importa assolutamente nulla della malavita anzi è perfettamente funzionale…

Intervento: vengano pure le persone giuste (timorate di dio)…

Sì questa è la posizione liberale, ciascuno è libero di girare il mondo purché rispetti le leggi del paese in cui si trova…

Intervento: gli immigrati servono al nostro paese, c’è bisogno di manodopera

Sì come è avvenuto negli Stati uniti, solo che lì (?????)

Intervento: ….

Qual è una questione importante in questo periodo da trattare, signora Passoni? Su cui riflettere (…) la necessità economica, questioni di lavoro

Intervento: In Germania chiedono che le persone vengano formate per usare il computer

Sì per usare i computer occorre qualcuno che li faccia funzionare, da solo sta lì il computer non fa niente…intanto accenderlo e poi fare in modo che funzioni, certo, ecco quindi una questione del genere, la necessità del mercato, dobbiamo trovare un titolo, come funziona il mercato e qui Sandro può dare un contributo visto che si occupa in buona parte di questo…

Intervento: sul nazionalismo

Chi è che lo sostiene a parte i francesi che sono….(…….) questa non è tanto più la nazione è proprio la contrada, per il recupero delle tradizioni è qualcosa che anzi disgrega le nazioni, perché i piemontesi vogliono distinguersi dai lombardi, quelli che abitano i via Madama Cristina vogliono distinguersi da quelli che abitano in via Piave, certo…(….) più che nazione è clan (…..) sta attenuandosi questa storia qua (…..) c’era ancora Milosevich (……) il rapporto fra tecnica e scienza? Il prossimo incontro verterà su questa questione. Buona notte e grazie.