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Torino, 9 giugno 2009

 

Libreria Legolibri

 

PSICANALISI CLINICA

 

 

BEATRICE DALL’ARA

 

LA SESSUALITÀ FEMMINILE E IL POTERE

 

Bene, allora incominciamo, questa sera il tema, il titolo della conferenza è “La sessualità femminile e il potere” e qui ci sono le conferenze che ho stampate quelle nell’arco degli anni su questo tema abbiamo fatto sulla sessualità femminile, ho portato le più significative perché come sapete il tema della sessualità femminile è molto complesso ed è stato trattato dalla psicanalisi a partire da Freud. Freud ha scritto moltissimo e anche Lacan ha scritto, ha detto la sua anche se non è arrivato alle estreme conseguenze perché non aveva i mezzi, gli strumenti per poterlo fare cosa che noi abbiamo fatta continuando l’elaborazione abbiamo portato la questione alle estreme conseguenze, nel titolo alla sessualità femminile è accostato il potere, veramente l’intenzione era di fare una conferenza con un titolo La sessualità femminile è il potere poi una sorta di “resistenza” mi ha convinto a mettere una congiunzione anziché una copula ma permane un accostamento molto forte, sembra abbastanza curioso anche se nel luogo comune si sa che le donne solo coloro che hanno potere nell’andamento familiare, per esempio, sono loro che portano avanti il tutto però può sembrare abbastanza strano accostare in un modo così perentorio dalla psicanalisi il potere alla sessualità femminile eppure cercheremo di svolgere questa sera, abbiamo già cominciato se voi leggete le trascrizioni forse vi sarà più semplice, noi l’accostamento l’abbiamo già fatto da molto tempo però appunto dicevo cercheremo di svolgere in un modo che per tutti sia possibile intendere. Che cos’è il potere? Il potere è l’avere ragione dell’altro, avere ragione sull’altro con la persuasione oppure con la forza se non basta la persuasione si dice “o con le buone o con le cattive” si dice questo. Avere potere, beh ciascuno sa cosa vuol dire avere potere sa come è fatta questa fantasia ed è una fantasia tutto sommato il potere anche se chi si trova a subire il potere, di qualsiasi potere si tratti, o ad agirlo non crede che sia una fantasia ma la realtà delle cose, la realtà dei fatti tali per cui per esempio, le persone si trovano a lottare per la libertà e a desiderare questa libertà da un potere che come si sa è gravoso, basta considerare che cos’è il potere, il potere è l’esercizio di una verità che le istituzioni, le religioni impongono, per esempio, impongono senza potere dimostrare che è proprio così, che è proprio la verità, la realtà questo per fare degli esempi quando parliamo di potere. Quindi potere è questo, esercitare il proprio potere sull’altro significa costringere l’altro a fare quello che voglio io, ma dicevo che è una fantasia, fantasia messa in atto dal linguaggio, gli umani non sanno di essere linguaggio che sta funzionando e quindi subiscono il potere che è potere del linguaggio, quello che noi subiamo cercando la libertà da qualsiasi forma di potere, non sono altro che fantasie che rappresentano il funzionamento del linguaggio, hanno questa particolarità, perché rappresentano il funzionamento del linguaggio? La messa in atto del linguaggio? Perché il linguaggio funziona in un certo modo, parte da una premessa accolta che considera assolutamente vera e attraverso dei passaggi che non devono negare questa premessa, non devono contraddirla giunge a una conclusione, perché conclude? Non può non farlo deve concludere perché qualcosa si dia, conclude per confermare la premessa, per continuare a fare esistere la premessa che non è mai certa, mai sicura “altri potrebbero avere ragione” e quindi per poter funzionare, poter costruire da questa conclusione altre proposizioni, altre storie scartando, rendendo false tutte quelle proposizioni che non sono confacenti alla premessa da cui è partito, in questo senso, il linguaggio una volta che ha stabilito una direzione se non può interrogare, se non può interrogarla ecco che va avanti all’infinito a costruire e dicevo che le fantasie di potere quelle che gli umani si trovano a “subire” o ad “agire” sono fantasie costruite da questa struttura che chiamiamo linguaggio. La psicanalisi, dicevo, si è interrogata molto sulla sessualità e in particolare sulla sessualità femminile che è molto complessa, più complessa di quella maschile infatti non ci sono delle grosse questioni rispetto alla sessualità maschile in quella femminile invece sì, è più contorta e quindi per questo ci sono delle questioni, accennavo prima a Freud e a Lacan che ne hanno parlato molto, hanno parlato molto della sessualità e soprattutto del godimento della donna però appunto dicevo non hanno portato la questione alle estreme conseguenze e quindi Freud per esempio, inventando e mettendo al centro della sua teoria l’inconscio e dicendo che l’inconscio operava nei pensieri delle persone, nella psiche delle persone ricostruendo, l’inconscio o meglio le fantasie inconsce infantili, le quali agiscono, come dire? che partono dai primi anni di vita dei bambini, come diceva Freud, agiscono riproponendosi come modelli negli anni futuri, la persona si trova ad interpretare proprio come un attore, un’attrice sempre quelle storie, ad avere sempre a che fare con quelle cose che per lei sono state importanti in un certo punto della vita, lui lo chiamava il punto di fissazione, quando per loro qualcosa ha incominciato ad essere importante. Fantasie inconsce, inconscio, Freud diceva così e cioè appunto che gli umani sono spinti da queste fantasie, a riprodurre tutta una serie di modelli per tutta la vita, solo che tutte queste cose lui le osservava e le ascoltava in una analisi, in un percorso analitico, in un percorso di parola e non si è accorto che le persone che andavano da lui potevano raccontare e quindi costruire, pensare queste storie perché parlavano lui pure parlava, non si è accorto di questo piccolo particolare, non si è accorto che anche lui poteva, per esempio, osservare, stabilire, considerare, mettere al centro della sua teoria l’inconscio perché parlava e “quindi” pensava e che anche il suo pensiero era fatto di parole e quindi poteva costruire una teoria fatta di parole, di proposizioni e cioè le sue considerazioni, i suoi giudizi, le sue conclusioni, le sue osservazioni, questo non lo aveva considerato che anche lui era un parlante, anche se Freud aveva dato molta, molta attenzione alle parole, se voi leggete la Psicopatologia della vita quotidiana, l’Interpretazione dei sogni, lui lì parla di proposizioni, proposizioni che si connettono l’una all’altra in un certo modo, lui lì in questi testi si interessa solo di questo però non ha considerato che anche lui stava parlando mentre ascoltava attentamente o distrattamente e quindi proposizioni e proposizioni che si connettevano l’una all’altra mentre compiva questa operazione, non ha considerato che parlava e quindi per parlare per poter considerare, pensare, giudicare tutto questo avviene attraverso una struttura che è ben precisa e non è naturale, gli umani possono giudicarsi e dirsi parlanti perché hanno concluso che sono parlanti quindi hanno costruito delle proposizioni che gli umani utilizzano e Freud ha costruito l’inconscio a partire dalle sue osservazioni, appunto non ha considerato che l’inconscio questo concetto deve la sua esistenza alla struttura che costruisce qualsiasi cosa, qualsiasi concetto, appunto al linguaggio, questo lui non lo ha considerato, è anche vero che ai tempi di Freud la Linguistica con De Saussure stava nascendo e pochi erano i testi a disposizione cui comunque si era interessato quindi non ha potuto accorgersi di ciò di cui noi ci siamo accorti da molto tempo ormai e cioè che tutto ciò che esiste, esiste grazie a questa struttura che funziona ininterrottamente a produrre qualsiasi cosa, a produrre giochi linguistici ininterrottamente e la sessualità è un gioco linguistico, la sessualità femminile non è che esista da qualche parte, in qualche mondo che sta da qualche parte, no esiste nei discorsi delle persone che parlano e utilizzano la sessualità per godere, per esempio, per dire di godere o per negare di godere perché senza questa conclusione la sessualità femminile non avrebbe nessun significato, non potrebbe significare nulla per nessuno neanche per le donne che tuttavia utilizzano questo gioco linguistico che ora mi approccio a svolgere quindi partiamo dal fatto che gli umani sono parlanti, ho cercato di restringere al massimo quella che è la premessa che serve per intendere tutta la questione, gli umani sono parlanti in prima istanza sono, anzi proprio perché parlanti, sono linguaggio che sta funzionando, perché non si può uscire in nessun modo dal linguaggio si può credere che le cose esistano indipendentemente dal linguaggio ma questo lo si può fare attraverso una considerazione e questa considerazione avviene necessariamente attraverso una struttura che funziona solo in un certo modo e quindi partiamo da questo gli umani sono parlanti e quindi devono la loro vita a questa struttura anzi sono linguaggio, dicevo, che funziona, però non lo sanno credono di essere delle entità, che hanno a disposizione delle altre entità corporee per esempio, la testa, il cervello che pensa e tutte queste cosa qua e non sanno, non si accorgono che ogni cosa è linguaggio, che sono linguaggio, immaginano che il linguaggio serva a loro per esprimere quelle che sono le loro emozioni, le loro sensazioni immaginano che il linguaggio sia uno strumento per comunicare e intanto continuano a parlare, quando il bambino comincia a parlare? quando comincia a funzionare il suo pensiero cioè all’interno del suo pensiero comincia a funzionare la prima inferenza, la prima conclusione, il bambino scopre il mondo quando comincia a giudicare che c’è qualcosa, che questo è questo per esempio, glielo insegna la sua mamma, glielo insegnano le persone adibite alla sua cura ma impara il mondo quando incomincia a inferire qualche cosa, è ovvio che all’inizio sono pochi gli elementi a disposizione del bambino ma finché non si compie questa prima inferenza per cui il bambino può concludere che questo è questo, qualsiasi cosa sia, ecco che non può distinguere un elemento da un altro elemento, questo è questo ma se questo è questo allora quest’altro è un’altra cosa, così funziona il linguaggio e così funziona il pensiero del bambino quando comincia a parlare prima non c’è, però dicevo gli elementi a sua disposizione quando comincia a parlare sono abbastanza pochi, lo sanno benissimo le persone, e il piccolo parlante, voi sapete il bambino quando piccino sui due anni quando comincia a gattonare e poi stare eretto sulle gambette il suo gioco preferito qual è? È quello di spingere l’altro, buttare l’altro per terra l’altro o l’altra che sia questo è il gioco più bello per il bambino è quello che si racconta, quello al quale la mamma fa molta attenzione, nei nidi, per esempio, dove ci sono i bambini che cominciano a camminare le persone adibite alla custodia del bambino fanno molta attenzione perché questo è il gioco preferito dal bambino, ora noi non sappiamo quale gioco, se sia il gioco preferito dal bambino e forse anzi sicuramente non ha gli strumenti ancora per decidere se sia la cosa che gli piace di più ma noi vediamo che si comporta così, ama lottare, ama sbattere a terra l’altro, ama vincere già da subito, ama la lotta ma noi dei pensieri del bambino sappiamo solo quello che ascoltiamo nell’adulto quello che l’adulto ci viene a dire in una analisi, che ci racconta le sue storie, ci racconta le cose che per lui o per lei sono interessanti e che intervengono nel suo discorso, noi del bambino possiamo dire quello che da sempre gli umani hanno osservato e che è racconto che c’è questo gioco che pare rendere molto felice il bambino e cioè quello di atterrare immediatamente l’altro come se in questo gioco lui potesse conquistare il mondo perché è sempre lì a giocare, compie questo gioco ininterrottamente e dicevo verso i due o tre anni la bambina non è molto dissimile dal maschietto anzi si possono confondere a volte e quante volte la bambina da degli spintoni spaventosi al maschietto tanto che lo butta per terra? vince e si diverte da morire a questo punto ma lo osserviamo noi del bambino sappiamo, possiamo sapere soltanto quello che lui ci dice e ovviamente il bambino non ha ancora gli strumenti per dire che fa la lotta, che gioca il gioco della lotta, si sa che questo è il gioco della lotta lo sappiamo noi adulti ma ecco che verso i cinque o sei anni comunque il bambino e la bambina cominciano a differenziarsi il maschio è più forte, più robusto e la bimba in linea di massima è più gracilina, è più piccolina, è piccina e in qualche modo deve smettere di competere con il maschio perché a quel punto è lui che se gli da uno spintone la butta per terra, infatti le mamme educano le loro bambine le si sente dire “non giocate con quei maschiacci perché quelli sono abituati a fare la lotta, amano lottare, fare questi giochi così cruenti, voi no, voi siete bambine e quindi dovete giocare con i bambolotti, giocare tra bambine, stare insieme” e le bambine cominciano a giocare, a cambiare gioco però, però il primo gioco quello che è iniziato nei primi anni rimane come sottofondo la bambina non è che sia molto contenta di smetterla di fare il maschiaccio o di divertirsi come dicevo come se si potesse in quel modo conquistare tutto il mondo, ma rimane in sottofondo anche se come dicevo i giochi cambiano e la bambina appunto stimolata dalla madre e dalle amichette comincia a giocare a fare la mamma, a fare la mamma, non sta giocando la bambina si diverte a fare quel gioco in cui interpreta la mamma, ciascuno si diverte a giocare e la bambina impara ad essere importante per quel bambino che lei comincia ad educare, gioca in questo modo, gioca a fare la mamma, agisce il gioco della mamma, è importante intendere che non lo sta subendo questo gioco come invece può accadere che subisca quando è una bambina, quando è bambina, quando non gioca, agisce il gioco della mamma ma queste sono direzioni che prendono i due schieramenti dei maschi e delle femmine, i maschi continuano bene o male il modello è questo quello della lotta da piccini amano giocare ad atterrare l’amichetto, il bambinetto, la bambina e da grandi amano far la guerra all’uomo che è potente, più potente fino alla lotta fra multinazionali, è sempre il solito modello, il solito gioco che avviene porta avanti il gioco prediletto e invece no la bambina fa quest’altro gioco deve accontentarsi di essere interessante per il suo bambino, fare in modo che il suo bambino la ami perché lei insegna al bambino quelle che sono le regole di vita ovviamente quelle che ha imparate dalla sua mamma ecco poi man mano evolve, evolve gli elementi continuano ad intervenire nel discorso del maschietto o della femminuccia e diventano grandi, sempre più grandi ed ad un certo momento cosa accade? Accade che la bambina che è così indifesa, povera piccina deve stare con le sue amichette perché non può continuare quello che le piaceva tantissimo, viene a sapere che comunque lei ha qualcosa che il maschio vuole sa benissimo che cosa vuole questo maschio, lo viene a sapere molto presto, viene a sapere, viene a capire che il maschio tutto sommato cosa vuole? Vuole il suo corpo ed è con questo proprio con questo che la donna comincia confrontarsi con quel corpo il suo, che le servirà per rendersi importante per il maschio, per rendersi interessante per il maschio, la più interessante, la più bella, la più brava, la più buona pur di “catturare” catturare tra virgolette la sua attenzione, vuole la sua attenzione a tutti i costi e infatti se voi considerate le storie che per lo più si costruiscono all’interno del programma occidentale, la donna cosa vuole? Se l’uomo dalla donna vuole una certa cosa, seduce la donna per quella cosa e racconta tutte le cose che alla donna piace sentirsi dire ma in fondo vuole il suo corpo, la donna sa che il suo corpo è l’arma che può pareggiare in qualche modo i conti, quei conti che sono rimasti in sospeso quando bambina amava fare il più bel gioco della sua vita, i conti vengono pareggiati e infatti voi sapete quanta cura le donne abbiano del loro corpo, quanta cura e quanto le industrie connesse con l’estetica. Leggevo questa sera venendo qui a caratteri cubitali su di un tram “centro di benessere, fitness, solarium, estetica, massaggi” la donna cura il suo corpo ma lo cura per sé? Sì le donne dicono “a me piace essere bella” ma non è solo questo, fosse solo per questo non ci sarebbero le impalcature che fanno funzionare tutto un sistema che è quello nel quale viviamo, un sistema economico per esempio, considerate la donna parla di amore quando dice che non è per interessare l’uomo che mette in atto tutte queste cose che a volte sono dolorosissime, le donne sono in dieta da ogni lunedì sono in dieta e quindi sono esercizi tremendi quelli che si fanno e in fondo piacciono anche ma soprattutto c’è uno scopo, c’è un motivo per cui lo fanno, lo fanno per essere importanti per l’uomo che per loro è importante e godono, godono di tutte queste cose, godono di essere belle, vogliono essere belle, vogliono essere uniche soprattutto, perché vogliono essere uniche? Se voi considerate quello che la donna vuol sentirsi dire quando si innamora di un uomo è questo vuole continuamente essere confermata che lei è l’unica, perché? Perché vuole esserne confermata continuamente? E non una sola volta, di essere l’unica? Se non sapesse che ci sono donne più belle di lei, più brave di lei se non sapesse come pensano tutte le altre donne tutto sommato, no? e poi c’è ancora un’altra questione connessa con il godimento, come gode l’uomo? L’uomo gode del corpo della donna, il rapporto sessuale per l’uomo è molto più semplice non ha bisogno di grandi fantasie vive di quella attrazione semplicemente, l’uomo vuole, è attratto dal corpo della donna gode di questo anzi la donna non capisce l’uomo infatti in molti casi dice che è bestiale, il più delle volte si sente dire che l’uomo vuole sempre quello ed è bestiale, come dire che per la donna il piacere è un altro non è quello meccanico, quasi meccanico dell’uomo che effettivamente con questo atto vuole conquistare il mondo ma per la donna è molto più complesso, come gode la donna? La donna può controllare la sua desiderabilità attraverso proprio il rapporto sessuale perché ciascuna donna sa, vede quando il suo uomo è eccitato, quando la desidera, quando effettivamente lei è l’unica per lui, c’è il modo per il controllo, lei sa, conosce può, come dire? esperire volta per volta come è, com’è fatta l’eccitazione, come avviene l’eccitazione dell’uomo e come si conclude, mentre l’uomo non lo sa di come gode la sua donna perché la donna lo dice, lo interpreta se vuole mostrarlo lo mostra, se vuole distruggere l’uomo lo distrugge dicendo, per esempio, che non c’è stato nessun piacere ecco ma allora di che cosa gode la donna? Gode del controllo che ha appunto volta per volta del piacere, del desiderio dell’uomo e se il suo uomo è importante e lei lo avrà conquistato lei sarà importante, sarà l’unica e avrà vinto sulle altre donne perché se vuole essere unica ovviamente ci sarà un motivo, no? perché ovviamente lei sa, l’uomo è più ingenuo della donna in certe questioni lo sanno benissimo le donne infatti le donne non hanno paura dell’ uomo hanno paura delle altre donne, però sono piccoline, sono indifese e per questo hanno bisogno di sentirsi unite per fare fronte comune contro questa “forza” immensa che ha l’uomo, vogliono fare fronte comune e infatti se voi siete attente a ciò che capita intorno a voi, c’è una quantità sterminata di associazioni che lottano in questo senso, c’è anche un telefono rosa al quale la donna può telefonare per le violenze che continuamente subisce o teme da parte degli uomini e lei è piccolina e lei è indifesa e lei è deficitaria. Vedete, queste sono fantasie che si costruiscono, per esempio, in un percorso analitico, e qui nessuno può dubitare che sono fantasie le donne stesse parlandone ammettono che sono fantasie perché non si tratta di forza fisica perché ciascuno tiene alla propria intelligenza però sono fantasie che è possibile costruire in un percorso analitico e queste costruzioni che si fanno in analisi ovviamente quando si è discusso, si è raccontato quelli che sono i propri problemi, le proprie attese e quindi il racconto della propria vita ecco che ad un certo momento si vuole intendere di più e quindi si fanno delle costruzioni e questa è una di quelle costruzioni che si possono, che si fanno in certi casi, in certi discorsi laddove il pensiero continua a girare su certe questioni non riesce ad uscirne e che si presenta come un blocco, un blocco nel pensiero di quella persona e la fa agire in un certo modo, anche in una analisi è difficile accorgersi e considerare questa una fantasia che le donne per lo più utilizzano prendendola dal luogo comune, da tutto ciò che viene scritto e quindi utilizzato, dai telefilm, dai giornali, notizie di stupro e cose di questo genere ma dicevo che è assolutamente difficile in una analisi, anche in un’analisi dove si è avvezzi a compiere questa operazione è difficile accogliere questa fantasia, accogliere che è una fantasia e che non esiste al di fuori del pensiero che la produce, non esiste in qualche mondo, da qualche parte ma esiste in quel pensiero che la pensa, che la costruisce e in quel pensiero blocca tutto un sistema ed è molto difficile accogliere questa fantasia per quello che è cioè una fantasia, perché? In fondo in un percorso analitico se la donna può accogliere per esempio che per qualche motivo la fantasia di essere una bambina continua a intervenire nel suo discorso e se si trova ad avere quaranta, cinquant’anni si accorge che è una fantasia e quindi la liquida ridendo, ne ride, non è più importante l’accoglie è una fantasia come un’altra però perché non può accogliere per esempio la fantasia di potere? che la donna gode nell’avere il possesso, il controllo del desiderio… gode solo quando c’è il compimento della fantasia di possesso nei confronti dell’uomo e gode solo di questo per lei il piacere così detto fisico non è importante per lo più non gliene importa granché di godere fisicamente, di avere l’orgasmo soprattutto se è innamorata, non è importante per la donna come per l’uomo l’atto sessuale per la donna non è fine a se stesso come per l’uomo, come dicevo prima, per la donna raggiungere l’orgasmo, essere eccitata comporta una fantasia di potere se non c’è questa fantasia di potere, anche quando la donna si soddisfa da sola, se non c’è questo ecco che la donna non raggiunge l’orgasmo cioè non conclude ma ritorno alla questione di cui parlavo prima, perché la donna non può accogliere questa fantasia? così come accoglie altre fantasie che intervengono nel suo discorso e le liquida come quelle della bambina che comunque è connessa ed ha il suo peso nella fantasia di cui parlavo prima cioè questa di avere il potere, di esercitare il potere e di non poter vivere senza questo e non lo può fare perché per la donna soprattutto quando lo nega fortemente, non quando l’accoglie, perché se l’accoglie vuol dire che non è una cosa importante per lei ma se lo nega e dice “no, è l’amore, la magia dell’amore, perché sono innamorata, perché la vita è bella solo se sono innamorata” è proprio perché per la donna questa è la realtà non è una fantasia, è proprio la realtà e se lei la negasse, negasse che è la realtà appunto dicendola, accorgendosi che è appunto una fantasia che viene utilizzata per lo più per raccontare delle storie che appassionano ecco che la donna si troverebbe a mal partito non saprebbe più cosa raccontare ma finalmente, finalmente potrebbe interessarsi alla sua intelligenza, finalmente, perché questo comporta non avere più nessun blocco e potrebbe considerare che l’intelligenza dell’uomo o della donna non è differente per nessun motivo, la donna non ha bisogno di proclamarsi deficitaria di qualche cosa ma questo è quello che la donna fa, lei in prima istanza, fa continuamente, la donna “deve sentirsi” deficitaria di qualche cosa, la donna non ha quello che l’uomo ha, tutte le lotte di rivendicazione, la violenza sulla donna, tutte queste cose che sono oggetto di pubblicità e creano eccitazione nell’opinione pubblica sono storie, sono fantasie, sono costruite dal linguaggio, come dicevo prima, e quindi sono doppiamente fantasie ché i luoghi comuni sono comuni perché sono fantasie che gli umani utilizzano credendoli veri e non luoghi comuni, ancora una cosa volevo aggiungere perché il telefono rosa a disposizione di tutte le donne per la violenza? perché molte donne temono continuamente di essere violentate, di essere stuprate? e dicevo ci sono infinite associazioni che tutelano i diritti della donna indifesa e poverina e questo è importante da considerare perché è così traumatico essere violentata? È traumatico perché la donna in quel momento perde il controllo della situazione non può più controllare la situazione, in quel momento è presa alla sprovvista e quindi e quindi ce l’ha a morte con chi le toglie il controllo della situazione ma tutto questo avviene per via di una struttura, per via del linguaggio al di fuori del quale non è possibile andare, non è possibile, le persone credono di poter entrare e uscire a piacimento dal linguaggio ma non lo possono fare possono soltanto credere, e se non si accorgono di ciò che sostiene e di ciò che produce questi giochi linguistici che le donne, che i parlanti utilizzano per mantenere i loro deficit , per mantenere i loro problemi beh da queste storie non sarà possibile venirne fuori. Ancora una cosa prima di sentirvi, volevo soltanto fare un esempio di quello che diciamo quando parliamo di linguaggio, dell’importanza del linguaggio di questo sistema operativo tutto sommato, avete presente il Dna? Il Dna è quello che Watson e Crick hanno inventato e per cui hanno avuto il Nobel, hanno scoperto che delle triplette di aminoacidi che si combino in un certo modo queste costruiscono corpi umani, sono queste combinazioni di elementi di aminoacidi che costruiscono qualsiasi corpo umano e non umano, sono le istruzioni che fanno nascere una gazzella, che fanno nascere una bambina, che fanno nascere un pappagallo, sono semplicemente delle istruzioni, il codice genetico è un linguaggio, come tra l’altro a volte è chiamato, una serie di istruzioni che in questo caso serve a produrre corpi umani e nasce appunto dalla combinazione di aminoacidi che danno origine a tutti i corpi, al mio corpo, per esempio, al vostro corpo, istruzioni per produrre corpi, .perché il Dna produce corpi? Ha uno scopo? Ha un motivo? No, è solo questa la sua funzione produrre corpi umani che poi si mettono insieme e fanno quello che fanno i corpi umani. Ecco il linguaggio, per dirvi l’importanza del linguaggio questo sistema operativo che da le istruzioni per produrre pensieri, per produrre considerazioni, per produrre istruzioni e perché questo continui ad avvenire, continuamente, lavora continuamente ecco il linguaggio è questo è una struttura che produce pensiero, che produce parola che nasce dalla combinazione, per esempio in Italia ci sono 21 lettere dell’alfabeto, ecco dalla combinazione di queste vent’un lettere, che però non è arbitraria perché io sto parlando e questo che sta avvenendo è una combinazione di elementi che fa parlare anche voi perché mi state ascoltando, è una combinazione di elementi perché io possa intendere quello che dico io in prima istanza, ecco il linguaggio è questo istruzioni messe in atto da un sistema operativo da ciò che chiamiamo linguaggio appunto che produce proposizioni, produce pensieri ed è dato dalla composizione di queste vent’un lettere dell’alfabeto che producono tutto quanto gli umani possano pensare, possono affermare, possono aver pensato o potranno pensare, tutto, anche quelle fantasie di cui parlavo prima sono utili al suo funzionamento. Qual è lo scopo di una struttura? Qual è lo scopo del linguaggio? Per niente, per produrre altre proposizioni e gli umani inevitabilmente, logicamente, necessariamente sono fatti di questo però non lo sanno e quindi non possono agire il linguaggio, non possono accorgersi e quindi volendo cambiare le direzioni che il linguaggio ha tracciato, il linguaggio non ha nessuna necessità di mettersi in gioco perché gioca continuamente, è una struttura che produce proposizioni per niente e basta. Bene mi pare di aver parlato parecchio e quindi avrei piacere se qualcuno mi chiede conto di quello che ho affermato oppure se ci sono delle obiezioni …

 

Intervento: ho trovato molto stimolante quello che lei ha detto innanzi tutto direi che parlando dei rapporti degli uomini con le donne il discorso della violenza è insidioso perché ogni sesso può essere portato a vedere la cosa in una certa prospettiva…lei ha accennato al versante biologico, genetico, al versante sociologico il linguaggio, forse un punto anche importante e che viene sottolineato in altri versanti è il primissimo rapporto che riguarda il bambino con la madre, generalizzare nei rapporti è una parola, ci possono essere donne strettamente assertive e aggressive e uomini assai poco assertivi …

 

Certo, ma noi qui non possiamo come avviene in un’analisi che riguarda un discorso particolare prendere persona per persona (…) no, non possiamo fare questo ma portare ad un pubblico quelle che sono le fantasie più praticate e che si ascoltano in un percorso analitico, le fantasie più praticate e poi a partire da queste ce ne sono un tot … però vede importante ed è forse quello che lei non ha inteso è che sono fantasie e che occorre non crederci alle fantasie

 

Intervento: effettivamente parlare continuamente di stupri o di violenze probabilmente è un modo di vedere poi l’universo maschile e femminile che è in parte deformato …

 

Io ho affrontato analiticamente la questione poi se lei guarda la televisione e ama vedere i film con lo stupro beh ci saranno dei buoni motivi (…) qui stiamo parlando di fantasie, di costruzioni che bloccano il pensiero degli umani, che lo fermano su certe posizioni dalle quali la persona in prima istanza non sa uscire e poi non vuole uscire ma anche se volesse non può perché non ha gli strumenti per farlo, perché vede la questione centrale è che gli umani sono fatti di linguaggio e finché non si intende questo non si riuscirà assolutamente a venir fuori da una questione di questo genere perché la persona non potrà mai interrogare le cose che crede vere, non lo potrà fare in nessun modo perché quella che io indicavo prima come fantasia, così come una fantasia di stupro che certe persone amano proiettarsi questo filmino fra sé e sé, sono fantasie ma la persona non considera intanto che è il suo pensiero che la sta producendo, che è all’interno del suo pensiero non fuori da un’altra parte e che è costruita da una struttura linguistica di una persona che dice, non dalla persona in quanto tale, la persona si trova a utilizzare ciò che prende dal luogo comune e più il luogo comune è fatto di queste storie, di queste giustificazioni più le persone non sapendo di essere fatte di linguaggio continueranno a utilizzare questi luoghi comuni e più subiranno violenza perché sono attratti dalla violenza, intende? Perché è nel loro pensiero, non è che la violenza è qui ed io sono là, è il loro pensiero che costruisce continuamente queste storie credendo di descriverle, se crede di descriverle per definizione descrive qualcosa che esiste, qualcosa che c’è, che è vero al di là della mia responsabilità, cioè non è costruito dal mio pensiero e finché non si riesce a intendere questo non si può fare niente

 

Intervento: Scusi un altro punto che per me è cruciale è il versante del rapporto infantile fra il bambino e la madre forse c’è un tabù a livello sociale (cioè?) nel senso che ci sono degli indirizzi scientifici che dicono che il rapporto con la madre se non funziona bene il bambino non viene su bene, qui forse c’è un tabù …

 

C’è un tabù, per forza c’è un tabù, la scienza immagina che il linguaggio non sia qualcosa che costituisce l’umano, la scienza di questo non sa nulla, la scienza immagina che ad un certo momento per questioni naturali l’umano sia provvisto di linguaggio, incominci a parlare cioè che il linguaggio sia uno strumento a sua disposizione e incominci a parlare utilizzando gli elementi di questa struttura così naturalmente senza considerare che parlare vuol dire attenersi alle regole della sintassi, della grammatica perché per esempio senza queste regole non è possibile dire nulla né capire, né pensare nulla, certo l’umano sa parlare quando impara queste regole prima ancora che le parole ma queste regole chi le costruisce? Chi le stabilisce? Chi le ordina per poter continuare a parlare? Se non una struttura cioè il linguaggio il cui compito, la cui funzione è solo questa produrre altro linguaggio? Lei provi solo a considerare, così semplicemente, le varie forme che costruisce un verbo con le quali differenzia il passato, il futuro o il presente, così, molto semplicemente ma la scienza di questo non si è mai interessata la scienza proclama delle verità, che per esempio l’educazione del bambino avviene ad opera della madre in un certo periodo della vita ma queste sono cose che la scienza come chiunque altro se pone le questioni in questo modo e si sbarazza bellamente del linguaggio non potrà mai risolvere potrà soltanto continuare a esercitare un potere tale per cui lei possa credere, credere fortemente che la tal corrente scientifica ha ragione e e la tal altra invece torto, ma né lei né la scienza potrà mai dimostrare una cosa di questo genere

 

Intervento: con scienza lei cosa intende?

 

Qualsiasi tipo di scienza che si affermi tale e di cui si parli in questi termini, quella che ha studiato, sperimentato e che sembra detenere al pari di una religione, di una qualsiasi religione, il sapere, la religione dice che dio risponde a tutte le domande invece la scienza parte dalla natura, dall’osservazione della natura, per esempio, (…) la verità non l’ha ancora trovata la scienza se no non staremmo qui (… è molto settorializzata …) benissimo però a questo punto lasciamo intervenire qualcun altro, sì?

 

Interventi vari dal pubblico

 

Il sesso forte è giusto che intervenga perché io ho parlato della sessualità femminile (la tematica era questa) sì d’accordo ma parlando della sessualità femminile giocoforza ho mandato qualche messaggio alla sessualità maschile, ho detto qualcosa, dica?

 

Intervento: la struttura di cui parlava …

 

Quale struttura? Il linguaggio?

 

Intervento: si arricchisce nel tempo per le esperienze (certo!) quale esperienza forte può essere stata scatenante per una fantasia di stupro in una donna? Perché se la donna è un po’ perseguitata da questa fantasia oltre il suo aspetto fisiologico. Secondo lei quali sono gli elementi che nell’esperienza hanno sviluppato questa paura di essere continuamente stuprata?

 

Intervento: scusi un momento, perché dobbiamo a correlare i nostri discorsi quando lei parla di fantasia dello stupro della donna io credo che qualsiasi imbecille che giri per il mondo che legga un po’ di giornali e guardi la televisione, basta soltanto così sentire ciò che accade nel mondo, lo stupro è qualcosa di reale o di immaginario?

 

Adesso volevo rispondere al signore prima di lei, certo, certo

 

Intervento: perché se la cosa è immaginaria nella donna è un difetto … la realtà è questa lo stupro avviene …

 

Certo, ma se una persona lo teme sempre “questo fatto” allora diciamo che il suo pensiero è attratto da “questo fatto” cioè dallo stupro …

 

Intervento: questa struttura immaginaria della donna che fa parte del linguaggio (non è che fa parte del linguaggio ma è linguaggio) allora cerchiamo di mettere un po’ di ordine nelle questioni se mi permette …

 

Intervento: è un fatto concreto lo stupro, allora vuol dire che i giornali, televisione ecc. mi raccontano delle storie?

 

Adesso si calmi un attimo, c’è il signore prima e poi risponderò a lei …

 

Intervento: (sempre del primo signore) : sottolineo che non c’entra niente la mascolinità, non c’era questa presenza allora sottolineo al di là della oggettività della problematica dello stupro, esiste sempre di più perché esiste sempre meno la capacità di comunicare e quindi i ragazzi non sanno più dichiarare interesse di scoprire e di comunicare in qualche modo e quindi questo comporta la violenza, però ciò di cui parlavo prima era il soggettivo … la soggettività, la donna invece che è un po’ perseguitata da questo pensiero …

 

È questa la questione perché quando la donna ha paura continuamente cioè questa cosa diventa una fobia, e pare che sia molto comune questa fobia nelle donne, tanto che si riuniscono, fanno fronte comune perché credono continuamente di subire delle violenze, hanno paura della violenza, poi ciascuno può verificare se nella così detta vita reale è proprio così …

 

Intervento: ma è un elemento infantile?

 

Non è un elemento infantile è qualcosa che la persona costruisce nei suoi pensieri, il pensiero di queste persone è attratto da questa storia di stupro, sono attratte perché se no per esempio quando io penso “la macchina può prendermi sotto” basta fare attenzione alle macchine, attraversare sulle strisce, passare con il semaforo verde attenersi alle regole e non succede nulla però se una persona continua ad avere la fisima continuamente dell’essere messa sotto una macchina alla fine ci riesce e in questo caso è lampante che è il suo pensiero che è attratto da queste fantasie (…) lo stupro è così pubblicizzato e crea così tanta eccitazione negli umani perché in qualche modo sono attratti da questa storia è ovvio poi che quando c’è uno stupro per i giornali è una festa perché vendono molte e molte copie in più e quindi pubblicizzano molto queste storie che interessano il pubblico, se non interessassero ecco che non verrebbero utilizzate dai giornali perché non farebbero nessuna notizia e i giornali vivono sulle “notizie” ma quello che a noi interessa è sapere perché c’è la necessità da parte dei parlanti di costruire queste storie per continuare ad averne paura, ad avere in fondo paura dei propri pensieri, non ci importa di fare una classificazione di quello che avviene nel mondo questo “banalmente” è l’unica cosa che già si sta facendo da parte della scienza, per esempio, ma ci importa intendere perché il pensiero funziona in questo modo, perché una questione quando nel pensiero interessa tantissimo non può distogliersi da quel pensiero, un pensiero che funziona in un certo modo ci sono delle strutture di pensiero, per esempio, il pensiero ossessivo che gode effettivamente, raggiunge l’orgasmo proprio attraverso queste storie di stupro, dove lei la persona, ha il controllo totale di tutta la situazione. Questo per dire del come sia importante il pensiero degli umani il quale pensiero costruisce queste storie ma il pensiero è fatto di linguaggio e lo fa perché? Perché una storia di stupro per le donne è una storia che per qualche motivo, di cui si può venire a sapere, interessa moltissimo, è all’interno del loro pensiero e fa produrre molte e molte proposizioni cioè fa parlare all’infinito, soffrendo però, subendo questa storia ora se le persone cominciassero a considerare questo, in qualsiasi campo, scientifico o non, che perché possa darsi una fantasia di stupro o qualsiasi altra fantasia occorre quella struttura di cui parlavo prima e cioè il linguaggio perché senza linguaggio non ci sarebbe la fantasia di stupro, non ci sarebbe la nevrosi, non ci sarebbe la paura, non ci sarebbe nulla e quindi mi pareva importante che le persone intendessero una cosa di questo genere però questo lo si intende soltanto facendo lavorare il proprio pensiero, la propria intelligenza e accorgendosi che le donne, in questo cosa, alle donne non manca nulla, non sono mancanti di intelligenza e al momento che si accorgono di questo della loro intelligenza ecco che forse non si interesseranno più alle fantasie di stupro e se molte donne non fossero più interessate alla fantasie di stupro ecco che lei comincerebbe a vedere che nel mondo gli stupri via via si diraderebbero e quindi non farebbero più nessuna notizia

 

Intervento: ma quanti sono gli stupri che non fanno notizia ma avvengono entro le mura domestiche perché non osano perché ci vuole del coraggio …

 

Potrebbe essere anche una situazione molto eccitante (….) lei dimentica che è venuto a una conferenza di psicanalisi non di …

 

Intervento: ancora una cosa la differenza fra uomo e donna lei ha detto la donna deve ….io conosco donne che dicono “ecco io vado con quello perché ha una bella villa, tanti soldi” quindi non scelgono … io metterei in conto anche quello però …

 

Sì certo indubbiamente ma mi pare di averlo detto prima …

 

Intervento: è maschilista però … io leggo Bachofen “dalle origini al matriarcato” come nasce il matriarcato e che questo potere non è qualcosa di strutturale … il linguaggio che si adatta e crea … i protocolli affinché diventi una consuetudine generalizzata … però qui l’ambiguità del linguaggio come struttura mi sembra molto ambigua … perché se io leggo una cosa tutto il suo discorso sul linguaggio crolla completamente …

 

Certo se lei subisce l’autorità crede che sia un dio e quindi sia l’unica parola vera ovviamente io la invito a pensare non la invito a credere a in un dio o a qualsiasi altro personaggio …

 

Intervento: ma non lo ha neanche citato una volta sola … nel matriarcato … la storia fa delle distinzioni molto chiare … allora se il linguaggio ha una struttura come lei dice determinata …

 

Senta signore io la ringrazio per il suo intervento ma vorrei che intervenissero anche altre persone

 

Intervento: sì, sì ma visto che intervengono così …

 

Se non le lascia intervenire …

 

Intervento: ma questo mi disturba … allora il linguaggio è debole perché mi disturba … mi sarebbe piaciuto sentire Faioni …

 

Faioni lei è chiamato in causa dal signore a chiudere in bellezza …

 

Intervento di Luciano Faioni

 

Va bene, sono molte e non sempre semplici da approcciare le questioni poste questa sera riguardo al potere. Il potere è difficile stabilire da dove arriva e perché esiste, a cosa serve, come mai a un certo punto gli umani desiderano avere il potere, perché? Cosa se ne fanno? È una domanda legittima, naturalmente rispondere a questa domanda è tutt’altro che semplice, nessuno lo ha fatto, ha soltanto spostata la questione su qualche cosa, avere più noccioline, avere più donne, avere più denaro, ma perché? La questione è stata posta in termini abbastanza precisi da Beatrice e vale a dire il funzionamento del linguaggio, come funziona il linguaggio? Questa è un’altra bella domanda perché gli umani sono quegli esseri che si distinguono dalle altre cose proprio perché hanno il linguaggio, perché parlano e parlando costruiscono delle cose che altri non costruiscono, costruiscono certo, come diceva Beatrice, costruiscono delle fantasie cioè delle sequenze, sequenze di proposizioni che se credute vere comportano una certa direzione nella condotta, ma dicevo il potere, per intendere la questione del potere occorre intendere come funziona il linguaggio, visto che il potere è una costruzione degli umani, una costruzione del pensiero e quindi e quindi viene da ciò che è una loro particolarità, come diceva giustamente se non pensassero non esisterebbe la questione del potere, non importerebbe assolutamente niente come è anche possibile che accada, è raro ma è possibile che accada. Il potere è soggiogare l’altro, avere ragione dell’altro in qualunque modo, la persona più potente è quella che riesce a persuadere l’altro di quello che lui pensa, di quello che lui crede, ci sono vari metodi, la retorica è nata per questo, anche la guerra è nata per questo, per piegare l’altro alle proprie ragioni, ora tutto questo si intende se si incomincia a riflettere su come funziona questa struttura che chiamiamo linguaggio e Beatrice l’ha fatto: funziona come una sequenza tale per cui da un elemento si deve arrivare a concludere con un’affermazione che deve risultare vera, infatti se risulta falsa non viene accolta, una volta che è stata stabilita essere vera all’interno di quel gioco questa affermazione è vera, è vera però bisogna imporla su altri perché le premesse da cui partono gli umani generalmente non sono così solide, sono molto vacillanti e allora occorre che il consenso sia il più ampio possibile e quindi si persuadono le altre persone con l’oratoria, con l’abilità, con la dialettica o con le bombe atomiche, a seconda delle situazioni ma in ogni caso come si dice sempre “vinca il migliore” cioè quello che riesce a imporre la propria volontà sull’altro, ma se non esistesse il linguaggio queste operazioni che conducono ad avere ragione sull’altro, a piegarlo a qualunque costo non esisterebbero. Una mosca non si pone delle questioni sul potere, su come ottenere il potere, si muove in base a un codice che ha lei ma non c’è nessun pensiero, nessuna considerazione, gli umani sì e riescono a costruire delle cose notevoli in un senso o nell’altro e quindi lo cercano gli uomini giustamente, esattamente come le donne, il fatto che utilizzino sistemi diversi questo dipende da una sequenza di informazioni che hanno ricevute, per esempio: le bambine inizialmente giocano come i maschietti, si accorgono di non avere la forza fisica che è uno dei primi strumenti per imporre la propria volontà sull’altro, la forza fisica poi rimane anche dopo ma si usano strumenti più sofisticati, come i carri armati eccetera e quindi rimane questo concetto fondamentale, se io sono più forte io piego l’altro, lo sottometto al mio volere, gli faccio fare quello che voglio, ma comunque poi si accorge che non è proprio così perché gli uomini, i ragazzi sono più robusti e quindi ecco che utilizza un altro sistema ma l’obiettivo è sempre lo stesso, comunque arrivare ad avere potere su qualche cosa. Mentre per il fanciullo l’obiettivo è piegare, conquistare il mondo, la fantasia della fanciulla è conquistare e piegare il fanciullo che ha conquistato il mondo e attraverso di lui raggiungere il potere. Sono fantasie certo e quindi costruzioni linguistiche che, torno a dire ma occorre ripeterlo, non esisterebbero in nessun modo se non esistesse il linguaggio e questo ha degli effetti naturalmente perché conoscendo il funzionamento del linguaggio si sa esattamente perché una persona cerca il potere. Lungo la pratica analitica per esempio si giunge a intendere perfettamente quali sono le fantasie di potere, da dove vengono, come si formano, che cosa le costruisce, a cosa servono e tutto quanto, a questo punto non c’è più la necessità di metterle in atto perché non ha bisogno, non gli interessa e non interessandogli non lo fa. Da sempre, da quando esiste traccia degli umani, gli umani non fanno altro che questo prevalentemente: abbattersi gli uni con gli altri per avere il potere economico, politico, militare, sociale, qualunque cosa non importa purché ci sia un potere, purché si pieghi l’altro tant’è che per esempio, facciamo un esempio molto banale, un personaggio come Bill Gates non credo che acquisisca altre società per avere più soldi perché se no non può andare in vacanza questa estate, è una questione di potere, acquisire maggiore potere, perché? Cosa se ne fa? Ha soldi quanti ne servono per il bilancio di una piccola nazione, cosa se ne fa? È l’idea di potere, esattamente come quella che ciascuno, ciascuno poi la costruisce in base agli elementi di cui dispone e agli strumenti che ha a disposizione ovviamente, ma la fantasia è sempre esattamente la stessa: avere il massimo potere su chiunque. Detto questo naturalmente occorre riflettere molto bene su una cosa del genere perché è tutt’altro che semplice, nessuno è stato addestrato a pensare una cosa del genere, la cosa più ovvia è che ciascuno pensa in base a un sistema che gli consente di farlo e il suo pensiero necessariamente terrà conto di questo sistema che gli consente di farlo, considerazione assolutamente banale, però non mi risulta che nessuno l’abbia mai fatta, eppure conduce a delle conclusioni sorprendenti: così come funziona il linguaggio allo stesso modo funzionano gli umani, perché? Perché non possono non farlo, perché sono fatti di questo e questo fanno da quando hanno il fiato in gola fino a quando si spegne. Vengono costruite una serie di fantasie sterminate, anche la fantasia di stupro, è vero, per molte donne la fantasia di stupro è necessaria per raggiungere l’orgasmo, non sempre, ma in alcuni casi sì, è una fantasia ma non per questo vuole essere stuprata da qualcuno, la fantasia è sempre molto differente da come vanno le cose. Le fantasie sono quei pensieri che dirigono gli umani, fanno dire loro delle cose e muoversi di conseguenza, si possono scatenare guerre in base a fantasie, si possono rompere relazioni, si possono fare un sacco di cose brutte o belle naturalmente. Le fantasie se analizzate non sono nient’altro che sequenze di proposizioni credute vere, una fantasia è questo nient’altro che questo e se non si intende questo si gira in tondo all’infinito senza venirne fuori in nessun modo perché il linguaggio costituisce la battuta di arresto, il fine corsa, oltre non si può andare perché non si può uscire dal linguaggio e consente essendo quella sorta di metagioco che consente di giocare qualunque altro gioco e senza questo linguaggio non esiste scienza, religione, amore, affetto, entusiasmo, gioia, disperazione, tragedia, massacri, niente, come diceva giustamente, tutto ciò senza linguaggio non sarebbe mai esistito né avrebbe mai avuto modo di esistere naturalmente, e di questo occorre incominciare a tenere conto perché non è del tutto marginale.